Il dramma di Marco Giallini: "Mia moglie è morta senza che le abbia potuto dire 'ciao'"
L'attore romano si confessa in un'intervista: "la sua morte è un evento che né io né i miei figli abbiamo mai metabolizzato". “Non ne abbiamo mai parlato"

Il dolore è ancora troppo forte e anche raccontarlo fa male. Marco Giallini però ha scelto di farlo, quasi a volersi liberare da un peso. Il suo personale dramma riguarda sua moglie Loredana, sposata nel 1993 e morta all’improvviso per una emorragia cerebrale nel 2011 mentre stava per partire per il mare con i bambini, non fa fatica ad ammettere: “Per me è stata tutto, racconta in una intervista a Vanity Fair. La madre dei miei figli, la donna con cui sono stato per trent’anni e che, dopo essersi sentita male, se ne è andata dalla mattina al pomeriggio senza che io le abbia potuto dire neanche ‘ciao’.
"Non siamo mai andati al cimitero insieme"
Giallini, 55 anni, rivela poi che "la sua morte è un evento che né io né i miei figli abbiamo mai metabolizzato”. “Non ne abbiamo mai parlato. Non siamo mai andati al cimitero insieme, anzi, in 7 anni, al cimitero sono andato due volte in tutto. Le fotografie le ho a casa, ma non le guardo, non è roba per me perché lei è ovunque, nei ricordi, nelle stanze, nei viaggi a Barcellona che non farò più”.
Ecco perché a me i "David" non li danno
Nella lunga intervista, Giallini, al cinema dal 12 aprile con "Io sono tempesta" di Daniele Luchetti, si è soffermato anche a parlare della sua carriera. “E’ partita tardi. Anche per colpa mia”, ha confessato. “Di provini, nella mia vita, ne avrò sostenuti cinque in tutto. Non andavo, mi dava fastidio bussare alle porte, non volevo vedere sul volto degli altri l’imbarazzo. Non volevo pensassero: ‘Arieccolo’”. Poi parla di quel suo modo di essere se stesso, anche sul set : “Quando reciti devi essere cuore, cervello, saliva, merda, sputi”, questa la sua filosofia. Ed è per questo che “a me i David non li danno. Ovviamente mi dispiace, ma non ne faccio un dramma. Evidentemente non sono di moda, ma non ambisco ad esserlo”.