"Sukiyaki Western Django": nel film nipponico c'è Tarantino

L'omaggio agli "spaghetti western" di QuentinTarantino che si è materializzato in quel Django Unchained che sta frantumando i box office di mezzo mondo, ha un illustre precedente nipponico. Nel 2007 l'omaggio a Django di Sergio Corbucci è arrivato dal regista Takashi Miike che per l'occasione ha reclutato proprio Quentin Tarantino. Mentre i cowboy tarantiniani calvacano vendicativi verso quota dieci milioni di euro, quelli nipponici di Miike arrivano nel mercato dell'home video su distribuzione Dynit. Il titolo della pellicola è Sukiyaki Western Django dove il sukiyaki sostituisce gli spaghetti nei riferimenti culinari dell'opera. Questa continua mescolanza tra Hollywood, Giappone e Italia sancisce ancora una volta quel rapporto iniziato non troppo serenamente nel 1964 con l'uscita del celebre Per un pugno di dollari (il primo della cosideetta "trilogia del dollaro") di Sergio Leone che scopiazzò la trama di La sfida del samurai del maestro Akira Kurosawa.
Katane e pistole per l'eterna sfida tra clan - In un alternarsi di colpi di pistola e di katana, Takashi Miike mescola proprio Corbucci, Kurosawa e Leone. Al centro della storia c'è la battaglia di Dan-no-ura che, dopo cento anni, presenta ancora i segni dello scontro tra clan. Il classico pistolero solitario arriva in un piccolo villaggio e si inserisce nella guerra tra il clan dei Heike-Bianchi e quello dei Genji-Rossi. Dopo tanti colpi di scena, arriva l'inesorabile resa dei conti con pistola e spada tra il pistolero e il capo dei Bianchi Yoshitsune.
Miike: "Il mio western tragico e ridicolo" - Il regista in un'intervista rilasciata a Venezia nel 2007 raccontò la sua passione per il trio di registi che ha citato nel film. "Quello che volevo rimanesse in vita speravo fosse lo spirito di quei film, anche se la forma non potevo in qualche modo non riconsiderarla - disse il regista -. Ho sempre trovato molto interessante, al tempo stesso comica, quella volontà di alcuni personaggi di affrontare il loro destino e contemporaneamente tramandare la loro immagine ai posteri, nel tentativo di resistere al passaggio del tempo, al fluire delle cose. Per me tutto questo è contemporaneamente tragico e ridicolo -conclude il regista - Sukiyaki Western Django nasce da questa mia convinzione".