Amici, nemici e perfino una "Iena" di Tarantino: tutti ai piedi di Califano

Gianfranco Butinar ha lavorato in radio con la Gialappa’s Band, è un imitatore nato. Tra i suoi personaggi ci sono Ballottelli, Vasco Rossi, Moggi, Francesco Totti, Albano, ma su tutti spicca Franco Califano. “Con il Califfo c’è stato un rapporto viscerale – ci racconta – l’ho frequentato per 22 anni. Ho vissuto con lui più che con mio padre. Per me era una sorta di fratello maggiore”. Per questo il regista Stefano Calvagna l’ha voluto nel film Non escludo il ritorno, nelle sale dal 6 novembre. Un viaggio nell’ultima parte della vita del Maestro, “la terza”. Come diceva il cantautore romano: “Ho vissuto tre vite, sono sceso all’inferno e sono risalito più volte”. Una vita tra malinconia, solitudine, noia e libertà. Nel film si raccontano gli ultimi anni della sua carriera, tra live in ristoranti, balere e il Sanremo del 1994 quando portò in gara Napoli, fino al giorno della sua morte: il 30 marzo 2013.
Una morte diversa - “Ecco forse l’unico aspetto romanzato del film è proprio la sua morte che non la descriviamo così com’è avvenuta – racconta il regista – per il resto abbiamo cercato di essere il più autentici possibili. Ci siamo fatti imprestare gli occhiali, i vestiti, gli oggetti e gli arredi originali. Volevo anche l’abitazione di Acilia ma purtroppo era già stata affittata – prosegue Calvagna - . Ho scritto la sceneggiatura con le persone che sono state vicine a Franco, ho parlato con Donatella, la donna che lo ha accudito fino alla fine. Volevo portare sullo schermo il Califano più intimo, quello che in pochi conoscono, che va al di là del rapporto con la droga, le donne e il carcere”. Insomma non il Califfo donnaiolo, ma quello malinconico, che nella sua “terza vita” ha fatto di tutto per ritornare in gioco. “La mia non è un’imitazione, è qualcosa di più che va oltre”, tiene a sottolineare Butinar che nella nostra video intervista ci regala qualche aneddoto divertente.
Se perfino la Iena di Tarantino stravede per il Califfo - Nel cast ci sono anche Nadia Rinaldi, nei panni della donna che lo curerà fino all’ultimo respiro, Franco Oppini, in quelli di Giuliano, amico di vecchia data e batterista storico, Enzo Salvi, impresario con il quale Franco si scontrò, e Michael Madsen (Le iene), nella parte di Paul Hummel, organizzatore di eventi. “Dopo questa esperienza Madsen si è innamorato di Califano - confessa Calvagna – ha voluto tutte le sue canzoni prima di ripartire per gli Stati Uniti”. Oltre al film a metà novembre uscirà un cd dal titolo Il progresso sei tu con i più grandi successi del Califfo e tre inediti, interpretato, ovviamente, da Gianfranco Butinar.