Amanda Lear: "Né droga, né alcol. La mia terapia è un'altra". Il più grande onore? Pulire i pennelli di Dalì"
L'eclettica artista francese si confessa con dovizia di particolari in una lunga intervista al Corriere della Sera dove ripercorre un po' tutta la sua carriera

Il rapporto speciale con David Bowie, la relazione con Salvador Dalì, la passione per la pittura e le insinuazioni sulla sua ambiguità sessuale ambigua. Ma non solo. Amanda Lear si è confessata con dovizia di particolari in una lunga intervista al Corriere della Sera. Nel racconto l'eclettica artista francese ripercorre un po’ tutta la sua carriera, da quando debuttò come modella negli anni sessanta fino alla sua ultima fatica cinematografica: negli Incredibili 2, che uscirà prossimamente nelle sale italiane, dà la voce a Edna, la stilista dei supereroi.
Sulla ambiguità sessuale – Inutile dire che sul suo fascino dai toni maschili si è sempre detto di tutto. “Sì, che barba, tutti a dire la Lear è una donna, un uomo, per tanti anni”, osserva lei che sembra al massimo infastidita dal riproporsi dell’argomento. E infatti risponde lapidaria. “ Come se fosse una cosa così strana. In realtà adesso la vera provocazione è essere conservatori, sposarsi, restare sposati, mettere la cravatta”.
L’amicizia e la relazione con David Bowie – E’ a lui che Amanda Lear “deve” la sua fortuna come cantante,. Professione sulla quale non avrebbe probabilmente mai contato. “Mi vede sulla copertina dei Roxy Music, racconta al Corriere, chiede di conoscermi: stiamo insieme per due anni. Io gli spiego l’espressionismo tedesco del quale non sapeva niente — era un autodidatta, intelligentissimo ma partiva da zero o quasi — che diventa una sua passione. Lui si accorge che ho una bella voce, mi dà fiducia, mi consiglia di diventare cantante” […]
Pulire i pennelli a Dali’: il grande onore della mia vita – Patita d’arte, con studi alle Beaux-Arts a Parigi e alla St. Martins di Londra, Amanda Lear si sente riconoscente soprattutto nei confronti del grande Dalí, di cui è stata musa per lungo tempo. “Gli pulivo i pennelli, come gli assistenti del Rinascimento. Un privilegio pazzesco, il grande onore della mia vita. Ma è successo tutto per caso”.
Non ho vizi, solo la pittura – L’arte rimane una costante nella vita di Amanda Lear. “In Italia mi sono sempre sentita a casa – rivela - perché l’arte è ovunque, è la regola e non l’eccezione.”. Una sorta di droga, insomma, certamente senza effetti collaterali. “Per me niente alcol, niente droga, no grazie. No, io dipingo. È terapeutico”.
Sulle molestie – Inevitabile non trattare con lei un argomento di grande attualità come quello delle molestie nel mondo dello spettacolo. “Sono cose che son sempre successe, ma questo #metoo che scoperta è? In un mondo così duro come quello dello spettacolo bisogna essere intelligenti, altrimenti quella delle molestie diventa una barzelletta”.
E spara a zero contro gli opinionisti - Nonostante la lunga carriera televisiva, Amanda Lear non teme di apparire poco riconoscente nei confronti del piccolo schermo e di tutto ciò che gravita intorno. “Io la tv l’ho fatta e a volte la faccio ancora, ma fa veramente schifo”. In modo particolare detesta gli opinionisti “tanti sono inutili”. “Le opinioni quelle le hanno tutti, sentenzia, è l’unica cosa che hanno tutti, i cretini come i geni”.