Maltrattamenti e abusi sessuali. Un'ex adepta fa tremare Scientology. Tom Cruise? "Per loro è il vero Messia"
Leah Remini, 46enne attrice americana che ha abbandonato Scientology, svuota pubblicamente il sacco sulla chiacchierata "setta" fondata da L. Ron Hubbard
Tom Cruise e il controverso culto di Scientology finiscono ancora una volta sotto i riflettori. A rivelare nuovi inquietanti particolari sulla setta (riconosciuta poi religione) fondata da Ron Hubbard è una sorta di autobiografia scritta da Leah Remini, attrice ed ex adepta, che racconta alcune dinamiche all'interno della chiesa più amata dalle celebrities. Inevitabilmente, i particolari più interessanti riguardano ancora una volta il suo esponente più famoso ovvero l'ex Top Gun.
La verità dentro un libro - "Troublemaker: Surviving Hollywood and Scientology", il titolo del libro scandalo scritto dalla 46enne attrice americana, che nel 2013 ha abbandonato Scientology, dopo 35 anni, ha risposto così a chi le chiedeva se Tom Cruise, membro più celebre di Scientology, fosse realmente il messia: "Gli adepti credono che lui stia cambiando il pianeta perché questo è quello che la Chiesa dice loro". Non solo. L'altra notizia inquientante è che su richiesta del leader David Miscavige e della moglie Shelly, Tom Cruise avrebbe assunto nel suo staff solo adepti di Scientology.
Abusi e sevizie nelle "Therapy rooms" - Leah Remini nel suo libro ha svelato anche alcuni dei trattamenti a cui vengono sottoposti gli adepti di Scientology tra cui anche abusi sessuali, fisici e psicologici. All'interno delle strutture ci sarebbero sono alcune stanze, le cosiddette "therapy rooms" in cui vengono registrati i discorsi dei fedeli e nel caso in cui qualcuno si ribelli o parli male del movimento religioso, quei nastri saranno usati contro di lui.
"Continuerò a lottare"- Ora l’attrice americana non ha più rapporti con i membri del movimento anche perché è il regolamento che vieta agli ex adepti - considerati dei traditori - qualsiasi rapporto. Quando le hanno chiesto come mai le star siano così attratte dalla struttura lei ha spiegato: "Quando ne facevo parte, vedevo Hollywood come un posto buio, pieno di anime che avevano bisogno di essere salvate. Ora lo vedo come un business qualunque in cui ognuno prova a fare la cosa giusta per se stesso". E per concludere rivela: "Non ho mai tollerato il bullismo e continuerò a combatterlo anche adesso che sono fuori".