Sophia Loren: "Quei 17 giorni in carcere? Li rifarei e vi spiego perché"
L'attrice, che di recente ha spento 83 candeline, è ancora lucidissima quando si tratta di raccontare il suo passato e le esperienze vissute, suo malgrado
Non basterebbero fiumi di inchiostro per descrivere ed elogiare il talento ma anche la sensibilità e l'eleganza di Sophia Loren, oggi splendida 83enne, lucida e umilmente consapevole del nome che porta. Eppure nel suo passato ci sono eventi marginali ma comunque importanti, che val la pena ricordare non foss'altro che per la colorazione meno cupa che la protagonista è riuscita a dargli. Come ad esempio quei 17 lunghi giorni trascorsi in carcere, a Caserta, nel 1982, per "colpa" di dodici milioni non versati al fisco circa 20 anni prima.
Assolta dall'accusa di evasione fiscale nel 2013 dopo 31 anni
Anche se la Cassazione dopo ben 31 anni le ha dato ragione, accogliendo il suo ricorso, Sophia Loren ha conosciuto l'umiliazione e l'amarezza per essere finita in carcere da innocente. Ma a sentirla oggi, sembra quasi che quell'esperienza non sia stata tutto sommato così negativa. Come ha dichiarato in una lunga intervista al Corriere della Sera, infatti, tra le sbarre si è trovata meglio di quanto si aspettasse. "Le suore mi avevano messo in cucina - racconta - e facevo il brodino". Non un capitolo da dimenticare dunque, ma piuttosto un momento utile per la sua crescita. "Sapevo di non meritarlo - dichiara oggi - ma l'ho fatto per esperienza.

La ferita che ancora brucia: suo padre
Attrice capace di bucare lo schermo con uno sguardo, ma oggi troppo sensibile per ritirare personalmente l'Oscar per "La Ciociara", Sofhia Loren non ha difficoltà a ripercorrere il suo passato tranne che quando le si chiede di suo padre. "Tutto quello che lo riguarda io lo dimentico - si limita a dire". Nata a Pozzuoli da Romilda Villani e Riccardo Scicolone che riconobbe la paternità della bambina ma non sposò mai sua madre, Sophia ha avuto da quello che doveva essere la sua colonna portante i più grandi dispiaceri. Tra tutti un fatto, emblematico, raccontato qualche anni fa.
Trattata da prostituta
Una mattina all'alba lei e sua madre sentirono bussare alla porta: erano dei poliziotti, che intimarono loro di seguirli in commissariato. Venne chiesto loro di giustificare certi proventi perché qualcuno le aveva denunciateavanzando il dubbio che avessero trasformato il loro appartamento in una casa di appuntamenti. Riuscirono a dimostrare tutto, ma la sorpresa più amara arrivò dopo. A denunciarla, dandole in sostanza della prostitura era stato suo padre. Quella ferita, come avrebbe dichiarato in futuro più volte, non si sarebbe mai rimarginata.
Fu sua madre a spingerla ad osare
Padre assente, madre che fece qualsiasi cosa per compensare quel vuoto. E ci riuscì perfettamente. Quando Sophia era ancora un’adolescente, fu proprio lei a spingerla a partecipare a Miss Italia dove, pur non vincendo il titolo di Reginetta, guadagnò una fascia che le avrebbe portato moltissima fortuna, quella di Miss Eleganza. Da li ad oggi, tutto il resto è storia, la storia di un mito mai tramontato e che mai tramonterà.