[L'intervista]"Al cinema sono una mamma speciale. Le molestie sessuali? Di fronte al pericolo bisogna scappare"
Parla l'attrice Valentina Lodovini, che dà la voce a Mamàn, uno dei personaggi del nuovo film Disney Coco. Mentre porta a teatro un testo di Franca Rame, sulla condizione femminile

Il piccolo Miguel resta coinvolto in un incidente e si ritrova di colpo in un altro mondo. Quello dei trapassati, dei morti. Miguel non è morto ma esplora un aldilà molto particolare. Colorato, musicale, dove impara molto di se stesso, della memoria e di come la creatività piena d'amore sia un valore fondamentale della vita. Miguel è il piccolo protagonista di Coco, il nuovo film d'animazione targato Disney Pixar in arrivo in tutte le sale il 28 dicembre e appena presentato al pubblico con un grande evento a Milano. A doppiare Mamà, la mamma del piccolo Miguel finito in un allegro e imprevedibile aldilà messicano, è Valentina Lodovini. L'attrice italiana, lanciata da Ovunque sei, Generazione mille euro, La donna della mia vita (per cui ha vinto il David di Donatello) e Il mistero dell'acqua ha parlato di questo impegno alternato alla tournée teatrale, e ha detto la sua sulle denunce di molestie e abusi che sempre più donne di spettacolo non hanno più vergogna di rendere pubbliche. Oltre all'intervista, Tiscali presenta ai suoi utenti uno speciale "dietro le quinte" in anteprima esclusiva per 24 ore.
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Valentina, c'era qualcosa di speciale nel ruolo di Mamà che l'ha spinta ad accettare il doppiaggio italiano? O bastava già solo il prestigio di lavorare con un grande marchio come Disney Pixar, che ha realizzato Coco?
"Entrambe le cose. Disney vuol dire capolavori, film d'autore che conquistano spettatori di tutte le età e un coraggio produttivo costantemente in crescita titolo dopo titolo. E il ruolo di mamma del protagonista era delizioso".
C'era qualcosa che la preoccupava particolarmente nel rendere l'espressività di Mamà?
"L'unica mia preoccupazione era restituire meglio possibile i sentimenti di questa mamma che compare all'inizio e alla fine del film, non sapendo dove sia scomparso il suo piccolo che nel mentre vive una coloratissima e gioiosa avventura".
Oltre al doppiaggio di Coco, è impegnata a teatro con un testo molto particolare sulla condizione femminile: Tutta casa, letto e chiesa, scritto e rappresentato per la prima volta 40 anni fa da Franca Rame con Dario Fo. Cosa l'ha spinta a questa scelta?
"La modernità di questo monologo, e l'ironia. E' costruito in modo da rendere il pubblico vero protagonista dello spettacolo. L'attore in scena è solo un tramite. E direi che nonostante Tutta casa letto e chiesa sia stato scritto nel 1977, è ancora più che attuale".
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Coco: le immagini del party di presentazione a Milano del nuovo capolavoro targato Disney Pixar
A proposito di condizione femminile: in queste settimane tengono banco sulle cronache internazionali le denunce e testimonianze di donne, molte delle quali personaggi dello spettacolo, sottoposte ad abusi e molestie sessuali. Parlo del caso Weinstein come di quello che coinvolge Fausto Brizzi. Ha comunque senso secondo lei denunciare dopo molti anni dai fatti?
"E' importante parlare, non nascondersi, dimostrare coraggio di fronte ai carnefici. Ma non mi permetto di dare giudizi, ogni caso andrebbe affrontato nello specifico. Non amo i dibattiti mediatici e neanche i verdetti affrettati".
Che consiglio darebbe a giovani aspiranti attrici per difendersi nel caso qualche potente chiedesse loro favori sessuali in cambio di un ruolo nello spettacolo?
"Di puntare sempre sulla preparazione, lo studio. In questo mestiere le scorciatoie sono ingannevoli e spesso dannose. Non voglio dare lezioni e nessuno, perché trovarsi di fronte a un molestatore è una situazione che terrorizza. Bisognerebbe imparare dagli animali, che quando hanno la percezione del pericolo semplicemente scappano, se ne allontanano".
Per concludere, ci racconta qualcosa della Valentina privata? Cosa ama fare quando non è su un set o in scena a teatro?
"Tutto quello che faccio lo considero parte di una ricerca personale che poi porto nel mio mestiere, è che è mossa dalla mia curiosità: un film che vedo a cinema o in tv, le conversazioni con gli amici, una passeggiata in mezzo alla gente. Ogni cosa può parlare".