"Turbo": storia di una lumaca da Formula 1

Delle lumache si sanno tre cose: che sono lente, che sono fragili e indifese e, per chi ha quel gusto, che sono buone da mangiare. Questo è il caso anche di Turbo, un nome che suscità ilarità. E' il tenero (da tutti i punti di vista) antieroe del nuovo film d'animazione in 3D della Dreamworks, distribuito dalla Twientieth Century Fox. Lo vedremo al cinema a partire dal 19 agosto.
Velocissimo - Per tutta la vita Turbo desidera solo una cosa: diventare veloce, velocissimo, sfuggente a tutti i pericoli quotidiani che incombono su di lui e il suo gruppo di amici: le ruote dei tricicli dei bambini, le scarpe calzate dagli adulti, i corvi che osservano dal cielo, perfino pezzi di dolciumi e panini salati che possono pioverti addosso e restarti attaccati, finendo per schiacciarti. Finché il suo desiderio diventa realtà: Turbo comincia ad andare veloce in maniera strabiliante, e diventa una celebrità.
I guai della fama - La sua vita si trasfrorma. Turbo diventa un campione ammirato da tutti. Pieno di nuovi amici, di lumache groupies (chiamate escargots) perfettamente agghindate che lo seguono ovunque, ma sempre più lontano dagli amici di sempre e in fondo sempre più solo. Così decide di riscattarsi nel modo migliore: aiuterà i suoi compagni lumaca, condividendo il suo dono con loro. Insieme si getteranno in una sfida apparentemente impossibile: vincere la 500 miglia di Indianapolis.