"Bar Sport", diventa un film il libro "cult" di Stefano Benni

Il Bar Sport di Stefano Benni sbarca nelle sale cinematografiche. Ci sono quasi tutti i personaggi del libro cult del 1976, anche la Luisona, “la decana delle paste”, la definiva lo scrittore, che gli habitué non comperavano perché sapevano bene che era da anni in bacheca (“dal 1959”). Capita invece al mal capitato rappresentate di Milano (Claudio Amendola) di assaggiarla e subirne le conseguenze. Siamo negli anni Settanta in provincia di Bologna dove inaugura il bar di Antonio, detto Onassis (Giuseppe Battiston), l’insegna non si illumina ancora, ad occuparsene è Bovinelli- Tuttofare (Antonio Cornacchione), ogni volta che ci prova però causa il black out del quartiere. Ovviamente c’è anche il mitico “tennico”, “l’asse portante di ogni discussione da bar – scrive Benni – ne è l’anima, il sangue, l’ossigeno”, colui che “parla sempre facendo finta di conoscere tutto”, lo descrive Bisio; un tuttologo poco affidabile che scambia il bar per l’ufficio. Poi ci sono Muzzi (Antonio Catania), il più buono del gruppo, la bellissima cassiera (Aura Lorenzetti), due vecchiette interpretate da Angela Finocchiaro e Lunetta Savino, “siamo un po’ come un virus che si attacca e non si stacca più – afferma la Finocchiaro - come due bicchieri di assenzio che commentano qualsiasi cosa succede ”. C’è anche il Playboy (Teo Teocoli) che racconta agli amici le conquiste della sera prima, ovviamente fasulle. E molti molti altri personaggi.
Un tradimento ben riuscito - È un universo grottesco e surreale che cerca di rievocare il mondo di Benni. “Ogni volta che si traspone un testo al cinema (e qui non si tratta di un romanzo ndr) si effettua un tradimento – afferma il regista Massimo Martelli –abbiamo cercato di tradire il meno possibile, di far arrivare almeno lo spirito del libro”. Benni sembra abbia apprezzato nonostante avesse impiegato tre anni per rilasciare i diritti, non era mai capitato che si trasponesse una sua opera. “Benni è molto critico anche nei confronti dei suoi scritti – prosegue Martelli – ci ha detto una cosa che ci ha fatto molto piacere: ‘Mi è piaciuto perché non è mai volgare’”. “Siamo di fronte a una vera e propria novità nel panorama del cinema italiano – afferma Claudio Bisio che ritornerà a presentare Zelig da gennaio con Paola Cortellesi - è commedia unica, un film comico assolutamente innovativo che ricorda Il mondo di Amélie e i film di Maurizio Nichetti (Volere volare ndr)”.
Una nuova via per la commedia italiana - Sì, perché in Bar Sport non solo si respira l’anima surreale attraverso i protagonisti, ma anche attraverso le storie che raccontano, come quelle rievocate dal “Tennico”, “una volta” c’era il calciatore Amedeo Piva, il sesto di sessantadue fratelli poverissimi, o il ciclista invincibile Pozzi dai muscoli d’acciaio. Ecco queste vicende vengono trasposte sul grande schermo facendo ricorso all’animazione. Sono le parti più convincente del film. “Se il film avrà successo potrebbe essere il primo passo verso un nuovo modo di fare commedia - prosegue Bisio - io ho già in serbo un progetto sull’universo surreale Daniel Pennac”.