Com’è difficile restare se stessi, ma Zerocalcare lo auspica e dice: “Questo mondo non ci renderà cattivi”
Arriva su Netflix la seconda serie di animazione dopo il grande successo della prima, “Strappare lungo i bordi”. Si tratta di 6 episodi, di circa mezz'ora ciascuno, che entreranno ancora più a fondo nei temi esplorati da Michele Rech, vero nome del fumettista


Anche un fumetto può trasformarsi in uno strumento potente di riflessione e denuncia. In una decisiva arma di evoluzione culturale. Può contribuire insomma a far pensare. Dopo il grande successo raccolto dalla prima serie, Strappare lungo i bordi, Michele Rech (ovvero Zerocalcare) torna in tv su Netflix con “Questo mondo non mi renderà cattivo”. Una seconda serie molto attesa, il cui titolo è ispirato dall'omonimo brano del cantautore romano Path.
Il tema promette di non scendere nel banale e può essere riassunto in una frase: “So' un macello aggrovigliato di dolori, solitudine, frustrazione, abbandono e senso di colpa... Tranquilli e sereni praticamente non ce stamo mai. Perché intorno c'hai le macerie". L’opera d’animazione sarà disponibile dal 9 giugno in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Sicuramente una serie "più complessa per il formato e più divisiva per i temi politici trattati", come sottolinea lo stesso Michele Rech.
Il tema delle migrazioni
Zerocalcare affronta direttamente - per esempio - il tema delle migrazioni, specifica - si legge nelle agenzie - che "chi è contro l'accoglienza non è per forza un fascista, anche se oramai pare non essere più un ostacolo provenire politicamente da quel mondo e porsi in continuità ideale con il fascismo". Però, tiene a prendere posizione, affermando di essere "contro chi su questi temi fa speculazioni politiche per tornaconto elettorale". A proposito del fare tornare i conti, "non ho mai acceso polemiche per avere più visibilità - assicura - ho trovato una mia nicchia editoriale, ma non vendo mica quanto Bruno Vespa".
Il trailer
L’auspicio
La trama? Tutto ruota intorno alla difficoltà di provare a rimanere se stessi, in un mondo che rischia di minare le certezze di ognuno di noi.
Zerocalcare ci fornisce comunque qualche informazione in più: "Questa serie è più divisiva per il tema più politico ma è anche un auspicio per tutti a non disperare anche se tratta tematiche delicate, importanti, non dobbiamo incattivirci", spiega.
Sarà prodotta da Movimenti Production, società del gruppo Banijay, in collaborazione con Bao Publishing, l'editore dei suoi libri, consta di 6 episodi, di circa mezz'ora ciascuno, che entreranno ancora più a fondo nei temi esplorati da Rech.
I personaggi
Ritornano i personaggi che il pubblico ha imparato ad amare come Zero, Sarah, Secco, l'Armadillo (l'immancabile coscienza di Zero doppiato anche questa volta dalla voce inconfondibile di Valerio Mastandrea) e si aggiunge un nuovo, centralissimo personaggio: Cesare.
Ma come si fa a non diventare cattivi in questo mondo di oggi? E lo stesso fumettista del momento, siamo sicuri non lo sia mai stato? "Io non ho l'arroganza di pensare di non essere stato mai cattivo, ma come quasi tutti negli ultimi dieci anni - afferma Zerocalcare - ho dovuto fare scelte, compromessi, scivoloni, penso di aver ferito delle persone".
Uno spaccato ruvido e poetico del nostro tempo
Per questo la serie si rivela uno spaccato ruvido, poetico e struggente allo stesso tempo, dove non mancano battute feroci e prese di posizioni taglienti, della quotidianità di Zero nell'Italia di oggi - un "Paese meraviglioso" dove, come canta Giancane nella nuova sigla, “ponti crollano, navi affondano, diritti muoiono e ministri applaudono”.
La trama
Tutto ha inizio con l'arresto del protagonista e ripercorre cronologicamente i fatti attraverso la sua voce scaldata da una luce in una stanza per interrogatori con il poster di Don Matteo alla parete. Si scopre che il clima nel quartiere è diventato pesante dopo che un gruppo di migranti è stato scaricato nel locale centro di accoglienza. I muri sono tappezzati di manifesti che allarmano le coscienze con la minaccia della sostituzione etnica. Questo mondo non mi renderà cattivo introduce un nuovo personaggio: è Cesare, un vecchio amico che torna nel quartiere dopo essere stato via, mettendo in crisi anche il protagonista che dice "da vent'anni non pronunciavo più il suo nome". Cesare da parte sua farà fatica a riconoscere quel mondo in cui è vissuto fin da bambino.
Trovare un posto nel mondo
Zero vorrebbe tanto aiutarlo, tuttavia capisce ben presto che non può fare niente per il suo amico ma non è lui che può fargli trovare il suo posto nel mondo.
Il racconto continua tra digressioni, colpi di scena, aneddoti ed emozione pura. Il titolo si rivela un mantra, una frase da ripetere per auto-convincersi, nei momenti più difficili, in cui diventa più forte il rischio di fare scelte sbagliate e rinnegare i propri ideali pur di togliersi dai guai, tentato come siamo tutti di intraprendere la strada sbagliata, quella che porta alla scelta che sembra la più facile ma che - con senno di poi - ci inquinerà l'anima, oltre alla vita.
Una nuova consapevolezza
Anche se non sempre è facile e si può essere fraintesi. "Ma che te pensi, che sei l'unico illuminato che distingue giusto e sbagliato?". Così il lavoro di Zerocalcare, dipanandosi tra lo spettro di amicizie interrotte, vecchi valori abbandonati e in generale la frustrazione di non riuscire a fare la scelta giusta per trovare il proprio posto nel mondo, può indurre a riflettere - come fa Zero nella serie – su quale potrebbe essere il punto di partenza per giungere a una nuova consapevolezza.