Il Mago Forest: "Vi porto con me in esclusiva oltre il Baratro, dietro le quinte del GialappaShow"
Una videointervista bizzarra e insolita. Come ci si aspetta quando ci troviamo di fronte al grande della banda comica più famosa d'Italia
Con Michele Foresta, alias Mago Forest, nessuna intervista è come sembra. Guardare per credere. È lui, con la solita ironia dissacrante e inconfondibile, a condurci all’interno della nuova gestione del Baratro Club, parte attiva e pulsante di quello che è lo studio dove si svolge la terza edizione di GialappaShow (in onda da ogni mercoledì in prima visione su TV8, in simulcast su Sky e in streaming su NOW) e di cui è ancora gran cerimoniere. Come non potrebbe, visto il rapporto che lo lega alla Gialappas’s Band, composta dagli storici Giorgio Gherarducci e Marco Santin, una collaborazione, iniziata nel 2001 (con Mai dire Maik, Mai dire Domenica, Mai dire Martedì, Mai dire Grande Fratello, Mai dire Talk) e proseguita, intervallando altri programmi (come LOL), fino ad oggi.
Le mode passano, il Mago resta
Forest, però, è un simbolo di una televisione che mixa grande classicità, è stato un perno per diverse stagioni di Zelig, con quella modernità e ironia, che lo hanno posizionato nel palinsesto tra i volti più riconoscibili e a cui non rinunciare. Nel suo fare la spalla/il conduttore, vittima, show man, o jolly di giornata, si dimostra sempre un numero uno, preparato (alla battuta) come succede durante l’incontro, a una improvvisazione per nulla finta, semmai chirurgica e mai banale. “Quest’anno abbiamo sputacchiere nuove, lavato i bicchieri”, scherza. “Serve la parola d’ordine per entrare? La svelo in esclusiva a voi di TiscaliNews, è Sono io. In caso contrario se c’è un mandato di perquisizione può entrare chiunque”.
Il bisogno di sorridere
“Per un comico il contesto è molto importante”, prosegue Forest. La cosa più triste che possa esistere è qualcuno fuori invece dal suo contesto. E a volte mi diverto a fare delle cose che divertono solo me, o mettere in imbarazzo mia moglie. Con la Gialappa’s si crea ogni volta un clima eccezionale, a partire dalla scrittura, la creatività, non fanno mai passare una cosa senza che non sia sotto la lente di ingrandimento, c’è sempre molta attenzione. La cosa che auguro ai miei colleghi un giorno è di lavorare proprio con loro”
L’altra parola chiave
Sinalità. “Perché la Gialappa’s non misura il valore di un gruppo sommando uno più uno, ma calcolando anche la sinergia tra i gruppi”, ci dice alla fine della chiacchierata. Una formula vincente che, in questa terza avventura, passa attraverso nomi come Maccio Capotonda e Max Giusti, le new entry, e i consolidati Ubaldo Pantani, Marcello Cesena, o Gigi&Ross, a cui si aggiunge una banda sgangherata di artisti imperdibili, messi in riga, per così dire. Gli stessi talenti che Forest riesce ad orchestrare, da vero Maestro d’intrattenimento.