Vespa, la nuova striscia "5 minuti" in Rai e polemiche: "Tg2 schiacciato. Lui quanto sarà pagato?"
Uno dei programmi più visti e ambiti passa alla sua conduzione. Proteste in Cda e richieste di chiarimenti. Il retroscena su Zelensky in Rai
Si comincia il 27 febbraio ma in realtà tutto è già cominciato, scontri interni alla Rai compresi. La striscia di 5 minuti (la nuova versione si intitolerà proprio così) che segue il Tg1 delle 20 è uno dei posti di potere televisivo più ambiti in Rai. Si ricorderanno i tempi in cui la tenevano Enzo Biagi con il suo Fatto e in seguito Pierluigi Battista (celebre anche la Cartolina di Andrea Barbato ma quella andava su Rai Tre, nel mezzo la polemica feroce nel periodo in cui si pensò di affidare la striscia su Rai 1 a Maria Giovanna Maglie). Ora quello spazio verrà gestito da Bruno Vespa, vicinissimo alla premier Giorgia Meloni e in ottimi rapporti anche con il presidente ucraino Zelensky. Vespa commenterà fatti di giornata in mini approfondimenti in un'orario di massima densità in termini di Auditel. Cosa che ha allarmato il Tg2 e fa discutere animatamente in Cda, anche sul compenso del conduttore.
Il comunicato del Comitato di Redazione de Tg2
I primi a lamentarsi dell'occupazione dei 5 minuti "strategici" da parte di Vespa sono i giornalisti del TG2. Motivo? Lo hanno spiegato loro stessi nel comunicato che il Cdr di quella testata giornalistica hanno fatto pervenire al Consiglio di Amministrazione Rai. Nel documento si legge: "Apprendiamo da notizie di stampa della nuova striscia quotidiana affidata a Bruno Vespa in onda dal 27 febbraio. E ancora una volta rimaniamo stupiti per la collocazione oraria scelta: in contemporanea con la partenza del nostro Telegiornale delle 20.30". Le considerazioni preoccupate si allargano ad altri programmi: "Un’edizione che sarà schiacciata da una parte dal nuovo programma di Vespa su Rai1, dall’altra dalla striscia quotidiana di Marco Damilano su Rai3. Senza considerare l’annoso problema del traino che lascia la linea al nostro Tg della sera con uno share a dir poco imbarazzante. Sotto organico di oltre venti unità, motivati dalla passione professionale e dall’attaccamento alla Testata non abbiamo mai smesso di contribuire ad un’informazione puntuale e tempestiva del Tg2". Poi la chiusa, molto preoccupata: "Cos’altro dobbiamo fare per chiedere all’Azienda di rispettare e sostenere il nostro lavoro? Ci aspettiamo con urgenza un segnale che rassicuri le giornaliste e i giornalisti del Tg2".
Vespa, Zelensky a Sanremo e la questione del compenso
Non sono soltanto le dolenze della redazione del Tg2 a occupare il dibattito circa l'arrivo del nuovo programma di Bruno Vespa su Rai 1. Si chiede ai vertici del servizio pubblico televisivo quale sarà il compenso del conduttore, se già compreso nel suo attuale contratto Rai (che ha un tetto) oppure se con la formula del contratto di "prestazione artistica" che si porta appresso cifre ben più considerevoli. Si ricorderà quante volte Fabio Fazio è stato al centro di polemiche su questo fronte. E di come lo stesso Vespa si fosse lamentato del tetto ai compensi a non oltre 240mila euro l'anno voluto ai tempi di Campo Dall'Orto. Vespa è anche reduce dalla polemica sul suo ruolo di regista dell'operazione Zelensky a Sanremo, con l'apparizione in video del leader ucraino poi ridimensionata in lettura di una sua lettera, a tarda notte. Secondo Carlo Freccero, che è stato direttore di Rai Due e membro de Cdr Rai, quel ridimensionamento sarebbe stato una sconfitta di Vespa da parte dell'attuale ad Fuortes. Ma ora che parte 5 minuti, si vede che non è così.