Berlusconi, Santoro: "Ci siamo sentiti prima del ricovero. Quaranta minuti molto interessanti"
“E’ scomparsa una personalità di grande rilievo che ha segnato un pezzo di storia del nostro paese. Una volta lo vidi dopo che era morto mio padre. Appena glielo dissi, si appoggiò sulla mia spalla e cominciò a piangere a dirotto. Entrava in un rapporto di grandissima empatia”
Uno degli uomini che più hanno avversato Silvio Berlusconi lo ricorda, e le sue parole colpiscono, anche perché rivelano un rapporto sconosciuto ai più. "Berlusconi mi ha chiamato prima dell'ultimo ricovero, che gli è stato fatale – racconta Michele Santoro - e ha cominciato a parlarmi a telefono. Ho tenuto finora questa telefonata per me, sono stati 40 minuti interessanti. Ha parlato dell'orrore della guerra e dell'inadeguatezza complessiva dei politici italiani di destra e di sinistra con una lucidità incredibile" rivela durante Otto e mezzo.
La debolezza della sinistra
"Per questo non so se il lascito di Berlusconi sia Meloni – afferma ancora il giornalista -. La durata di Berlusconi corrisponde alla debolezza della sinistra, che se oggi non c'è più dovrebbe farsi qualche domanda". Santoro rivela poi un particolare sull'offerta di lavoro ricevuta di cui aveva parlato Vittorio Sgarbi. "Poi mi ha anche chiesto di andare a lavorare da lui e io gli ho risposto: pensiamo alla salute".
In quella puntata di Annozero disse che si divertiva
Poi parla della famosa puntata di Anno Zero in cui pulì la sedia dove era seduto prima Travaglio. “Ero preoccupato per l'andamento della serata – ricorda Santoro - ho fatto un inizio stuzzicante e allegro per tirarlo su. Poi è venuto fuori da protagonista, si è preso la scena, ha perso tutti i voti che ha perso. Ma nessuno ha voluto fare un conteggio serio di quella stagione..."
"Ho continuato a vedere e rivedere quello spezzone, ma sarebbe corretto rivedere tutta la trasmissione per intero. Ora proverò a parlarne e a descriverne l'atmosfera", spiega Santoro, parlando a Otto e mezzo della celebre puntata di Annozero. "Tra un avversario leale e quello con cui stabilisci un duello si crea un legame - ha detto ancora -. In questo momento la tristezza non è solo un sentimento del popolo dei berlusconiani, la sento anche io. Quando cominciò quella trasmissione, che era come un Italia-Germania, fece il 33% su La7, lui era molto teso e preoccupato. Io, che sono uomo di spettacolo come lo era lui, ero preoccupato per l'andamento della serata e per questo feci un inizio allegro per tirarlo su. Poi lui si prese la scena, anche se alla fine perse tutti i voti che perse. Durante uno stacco pubblicitario mi fermò, mi tirò per la giacca e mi disse: 'Michele, ma come ci stiamo divertendo!'. L'empatia è questa. E dice molto sul personaggio".
E ancora quel ricordo molto personale. "Una volta lo vidi dopo che era morto mio padre - dice ancora -. Appena glielo dissi, si appoggiò sulla mia spalla e cominciò a piangere a dirotto. Entrava in un rapporto di grandissima empatia. Fece tante cose che non gli perdonerò mai, ma avremo tempo per parlare di una figura complessa".
"Fu un colpo di teatro, lo scoprii solo a fine trasmissione"
"Io la famosa scena della pulizia della sedia non l'ho vissuta in diretta, l'ho scoperto dopo che aveva fatto quella sceneggiata. Era un colpo di teatro di un uomo che ha portato il teatro in televisione. Avevo fatto due interventi in cui avevo detto tutte le cose che nessuno in tv aveva mai osato dirgli. Gli avevo ricordato il curriculum e lui mi rispose dicendo che avevo le cause per diffamazione. Era chiaro che non poteva far altro e se l'è cavata con un colpo di teatro", dice Marco Travaglio parlando sempre a Otto e mezzo della celebre puntata di Annozero. "Quando finì la trasmissione ho chiamato Celentano - aggiunge Michele Santoro - e mi disse che con quel gesto si era giocato la credibilità a livello nazionale, perché aveva irriso un avversario. Se gli italiani lo vivono come un colpo di teatro sarà un problema del perdonismo degli italiani". "Nessuno ricorda il seguito di quella trasmissione - prosegue Travaglio -. Ha perso 6 milioni e mezzo di voti nelle elezioni del mese successivo. E non è vero che la vittoria di Meloni è la sua vittoria, è la sua più grande sconfitta. Berlusconi disprezzava Meloni, che gli ha risposto 'io non sono ricattabile'. Lei non c'entra niente con Berlusconi, che era ormai residuale. Eravamo convinti che fosse immortale ma avevamo smesso di occuparci di lui".
"Scomparsa una personalità di grande rilievo"
In ogni caso “è scomparsa una personalità di grande rilievo che ha segnato un pezzo di storia del nostro paese – afferma Santoro - Una parte del Paese lo ricorda con un certo dolore, io lo vorrei ricordare in modo più allegro, come era lui. Io ho fatto tantissime trasmissioni sul conflitto d'interesse, fastidiosissime per lui. Una volta in studio Fedele Confalornieri mi disse “lei non ha capito niente di Silvio Berlusconi”. Berlusconi era un signore che in auto magari era con la sua fidanzata e vedeva davanti a sé un campo di sterpaglie. Lei vedeva sterpaglie, lui vedeva un terreno su cui costruire’. Io dissi 'un terreno, sì, ma non edificabile...'".
Poi una considerazione sulle televisioni: "La tv in questo paese ha sempre fatto parte del sistema politico, anche la parte privata della tv. La televisione ha preso il potere con Berlusconi, lo ha fatto perché gli altri hanno capito meno cosa era successo nella società italiana e quale fosse il peso della tv".