Rodolfo Laganà, l'outing pagato a caro prezzo e quel provino con Proietti: "Perché rise come un pazzo"
L'attore ha rivelato dettagli intimi sulla sua lunga e illustre carriera e sugli ultimi anni della sua vita con la malattia

Rodolfo Laganà è uno di quegli attori impossibili da dimenticare. Chi non ricorda le sue partecipazioni a programmi cult come “Al Paradise” o “Drive In”? Una lunga carriera la sua che di recente si è arricchita di nuovi show a teatro e di un progetto musicale: “Dall’80 al 95 sono stati anni meravigliosi. La televisione con Antonello Falqui è stato un momento irripetibile. Un successo pauroso”, ha rivelato ora che la sua vita è cambiata. Stravolta.
La scoperta della sclerosi multipla
C’è infatti un altro aspetto della vita di Laganà che lo ha reso un esempio di forza e coraggio: la sua battaglia contro la sclerosi multipla, una malattia degenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. L’attore ha scoperto di avere questa patologia nel 2014 e da allora non ha mai smesso di lottare, di lavorare, di sorridere. “Mi è stata diagnosticata la sclerosi multipla, una malattia che mi ha cambiato la vita, che combatto con tutte le mie forze. Sto ottenendo anche dei risultati. Quando sono in piedi e faccio l’attore per me non è cambiato niente”, ha raccontato in una lunga intervista rilasciata a Valentina Baldisserri per il Corriere della Sera.
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Quell'outing pagato a caro prezzo
Laganà non si è mai nascosto, anzi ha deciso di fare outing sulla sua condizione, sperando di sensibilizzare l’opinione pubblica e di aiutare chi si trova nella sua stessa situazione. Tuttavia, questa scelta ha avuto delle conseguenze negative sul suo lavoro, come lui stesso ha ammesso: “Penso però che la cosa di aver fatto outing l’abbia un po’ pagata, pensano che sei malato e allora non ti chiamano. Poi intervengono altre cose come l’assicurazione. Non ha invogliato molto a chiamarmi. Mi è dispiaciuto tanto. Avrei voluto fare dei ruoli belli, anche seri, al di là della comicità. In tv mi chiamano poco o, meglio, non mi chiamano per quello che vorrei fare. Ultimamente ho preso una decisione. Ho detto, non mi puoi chiamare solo per parlare della malattia. Ho 43 anni di mestiere, parliamo del mestiere mio. Molto spesso ti chiamano solo per quello”.
Gigi Proietti mi ha cambiato la vita
L’attore ha confessato di aver sofferto di depressione e di aver avuto momenti di sconforto, ma ha sempre trovato la forza di reagire, grazie anche al sostegno della sua famiglia, dei suoi amici e dei suoi colleghi. Tra questi, c’è una figura che ha avuto un ruolo fondamentale nella sua vita: Gigi Proietti, il grande attore e regista scomparso lo scorso novembre, che era il suo padrino d’arte e di battesimo. “E' stato il mio grande maestro, grande amico, grande padre, grande tutto. È quello che mi ha cambiato la vita, che mi ha insegnato il mestiere. Gli devo tutto”, ha dichiarato Laganà, ricordando con commozione il legame che lo univa al suo mentore.
Il giorno del suo provino con il Maestro
“Il provino lo feci nel 1979, ha raccontato tempo fa in un'intervista. Un provino meraviglioso, indimenticabile per me e mi ha cambiato la vita. Portai una poesia di una tristezza incredibile: I ricordi di Vincenzo Cardarelli. Andò bene perché Proietti iniziò a ridere come un pazzo, era tutto rosso”. E aggiunge nel suo racconto, quanto sia stato importante Gigi Proietti per lui e dell’eredità che gli ha lasciato: “La cosa più importante che mi ha insegnato è quella di essere sé stessi, di non fingere e di tirare fuori ciò che hai dentro. Devo tutto a Gigi. Sono entrato in un mondo che non conoscevo e ho cominciato a praticare. Ho fatto ringraziando Dio questo mestiere straordinario”.
"Ridono non per pietismo"
Nonostante le difficoltà, Laganà non ha mai perso la sua voglia di vivere, di divertire e di emozionare il pubblico. Anche quando si presenta in scena con la sedia a rotelle, non si lascia intimidire dagli sguardi o dai giudizi degli altri: “Pensavo mi battessero le mani per pietismo, invece mi sono reso conto che ridono e mi battono le mani perché gli piace quello che faccio”.