Il regista di Mare fuori si racconta e ci rivela retroscena e gustose curiosità
Ivan Silvestrini è sulla cresta dell’onda. E’ il regista della serie orgogliosamente italiana che ha letteralmente fatto furore. Lo abbiamo intervistato e ci ha raccontato episodi inediti, particolari sconosciuti e addii importanti
Ivan Silvestrini, classe 1982, romano, è il regista del momento. Discorrere con lui regala emozioni forti e lascia qualcosa dentro. Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia unisce doti umane all’indubbia capacità artistico-professionale. Ha spalle forti, ha diretto film e serie tv, ma quella che sta riscontrando maggior successo è Mare Fuori, di cui è stato il regista della seconda e terza stagione. Noi di Tiscali lo abbiamo intervistato e ci ha raccontato retroscena sconosciuti e qualche gustosa curiosità.
Mare Fuori è una serie orgogliosamente italiana che ha letteralmente fatto furore. Merito di questo successo sono la storia, gli attori, e il regista. Come racconta questa avventura?
“Ti ringrazio, per me entrare in questo progetto è stato come immergermi in un nuovo mondo, sia perché conoscevo molto poco Napoli (che ora è la mia seconda casa), sia perché mi affacciavo su un universo molto speciale, pieno di rabbia, ma anche di forti passioni. È stato un ritorno alla giovinezza e alla sua ferocia, e mi sono lasciato contagiare dall’entusiasmo di questo magnifico cast”.
Interagire con gli attori non sempre è facile, soprattutto in un contesto così “giovane”: com'è andata?
“Mi è capitato spesso di lavorare con giovani e giovanissimi, e se solitamente questo è motivo di fatica non lo è stato qui. Ho cominciato a dirigere gli episodi dalla metà della seconda stagione, e ho trovato davanti a me un gruppo di giovani professionisti molto seri e diligenti. Mi hanno reso la vita facile, e spesso piacevole, nonostante i ritmi serratissimi che abbiamo dovuto sostenere”.
In questa ultima stagione ci sono stati addii importanti: come ha vissuto l'uscita definitiva di Filippo e Naditza, in particolare?
“Mi è dispiaciuto molto doverli salutare, sono due attori magnifici e lavorare con loro mi riempiva di soddisfazione. Credo di aver dato loro in ogni caso un’uscita di scena degna del loro contributo. E poi io non sono così negativo, la vita è lunga, chissà cosa può succedere”.
Napoli ha mille volti. Lei che rapporto ha con questa città?
“Prima di trasferirmi qui per le riprese Napoli per me era quella di Gomorra, non dico che avevo paura di camminare per strada, ma quasi. Ovviamente questa è un’immagine molto parziale di questa magnifica città, che avrà pure tanti difetti, ma ti avvolge e stravolge ogni giorno di più. Napoli è irresistibile, non ci si può che arrendere al suo fascino”.
Quali sono le difficoltà che si incontrano nel realizzare delle serie tv, se ce ne sono, ovviamente.
“Le difficoltà sono ahimè molteplici, solo per incastrare in un piano di lavorazione tanti attori, ognuno con i suoi impegni, ci vuole una squadra intera di persone. Il tempo non è mai quanto si vorrebbe, si corre contro il tempo inseguendo la luce che inesorabilmente finisce per tramontare… poi io cerco di non girare in maniera canonica, cerco di non appiattire il linguaggio visivo sul classico campo e controcampo, mi piace raccontare le scene con lunghe inquadrature dinamiche che aumentano ad ogni secondo ed ogni movimento la complessità della coreografia generale, e basta l’errore di un singolo, anche una figurazione e bisogna ricominciare daccapo… e intanto il sole scende, scende. È un inferno a volte, e si muore di caldo, le persone svengono, o quando siamo in barca si sentono male. È una corsa a ostacoli, ma quando il risultato mi soddisfa non c’è niente di più esaltante”.
Immagino lei sia super partes, ma c’è un personaggio che lo ha colpito maggiormente, al quale è legato un po’ di più?
“Mi è difficile rispondere a questa domanda senza offendere tutti gli altri, posso dire, lo dico sempre, che sono molto legato al personaggio di Rosa Ricci, perché è un personaggio che ha iniziato il suo percorso con me, ho scelto io Maria Esposito, e ho lavorato alla sua caratterizzazione forse più di chiunque altro. È un personaggio che sta avendo un grande riscontro, e io ne sono fiero”.
A maggio inizieranno le riprese della quarta stagione. Qualche piccolissima anticipazione?
“Non so con certezza quando cominceranno, e non posso ahimè rivelare niente, la verità è che i copioni sono ancora in fase di scrittura e tante cose potrebbero ancora cambiare. Bisognerà avere pazienza”.