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Piersilvio Berlusconi rompe il silenzio: "Rai e i flop di ascolti? Ecco qual è il suo errore più grande"

Il numero uno di Mediaset commenta l'ottimo momento del suo gruppo e analizza la crisi del servizio pubblico. Che non è frutto solo di scelte recenti

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Piersilvio Berlusconi, ad di Mediaset (Ansa)
Piersilvio Berlusconi, ad di Mediaset (Ansa)

Il grande avversario parla. E lo fa dall'alto di numeri che sanciscono il superamento della Rai da parte di Mediaset. Le reti del Biscione volano, quelle del servizio pubblico televisivo faticano, con tutta una serie di programmi flop e di volti voluti da quella che è stata chiamata sarcasticamente TeleMeloni (Insegno, Guaccero, Balivo, De Girolamo) che non conquistano il grande pubblico. Piersilvio Berlusconi, che alla Rai ha sottratto pedine importanti (Berlinguer, Merlino) e che ha proclamato la ripulitura da programmi involgariti e troppo trash, sulle pagine del Corriere della Sera commenta l'involuzione della Rai. 

Storia di una involuzione

Per l'amministratore delegato del gruppo televisivo fondato da Silvio Berlusconi, il problema principale della Rai è aver un po' smarrito la sua missione fondamentale: "La Rai si è un po' involuta, si è dimenticata che significa istituzione e servizio pubblico. Invece appena c'è un leggero calo di ascolti la sua risposta è aumentare il comportamento da tv commerciale nella speranza di ottenere qualche decimale di share che poi non sempre arriva". Quindi la chiusura, lapidaria: "Una condotta autolesionistsìa che alla lunga fa male a tutto il sistema televisivo".

Ma accusare Meloni non serve

Piersilvio Berlusconi riconosce alla Rai tutto il suo valore: "Per noi è stata un grande concorrente, perché...è la guida del sistema editoriale italiano. Se invece si comporta da broadcaster commerciale questo ruolo istituzionale viene meno". Ma dare la colpa a TeleMeloni significa, a dire del numero uno di Mediaset, è riduttivo. "Io non penso che le difficoltà della Rai di oggi siano dei nuovi vertici, arrivati da pochi mesi; gli errori, piuttosto, vengono da lontano". Tra i mali principali della tv, che riguardano Rai come Mediaset, per Berlusconi c'è l'estendersi dell'orario della prima serata, un prime time che arriva quasi alle 22, bruciando la seconda serata che potrebbe essere il luogo della sperimentazione e dell'approfondimento. Felice del boom di Bianca Berlinguer su Rete 4 ("è bravissima") e conscio della missione più impegnativa di Myrta Merlino a Canale 5 al posto della D'Urso (deve "rendere più serio e giornalistico il contenitore pomeridiano di Canale 5"). Poi c'è il caso Giambruno esploso con i fuori onda mostrati da Striscia la Notizia, ma su questo Piersilvio Berlusconi è sintetico: "Sono molto dispiaciuto...ho letto ricostruzioni tragicomiche".

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