Bellissimo, complessato, infedele e bisex: serie tv e biografia raccontano il Paul Newman nascosto
L'autobiografia e una docuserie raccontano i lati più nascosti del divo. Un terzo libro ne svela la parte oscura. Al centro di tutto la moglie Joan
Pochi divi sono stati tanto amati e così poco conosciuti nel loro privato, quanto Paul Newman. Se il tumore ai polmoni non se lo fosse portato via nel 2008 oggi avrebbe 97 anni. Ma il tempo non è un problema e nell'assenza il mito è cresciuto, fino a ispirare una nuova docuserie su Newman e sua moglie Joanne Woodward, mentre arriva nelle librerie l'autobiografia Vita straordinaria di un uomo ordinario (Garzanti). Raccoglie le ore di registrazioni delle conversazioni con Stewart Stern, suo amico e già sceneggiatore dell'altrettanto mitico Gioventù bruciata. Ma è già uscito un altro libro, una biografia non autorizzata, che svela il lato più maledetto e incontrollabile del divo dal viso da statua greca e gli occhi di un blu quasi sovrumano che hanno sedotto il mondo. Un ragazzo ombroso, complessato, evitato dal padre ed esibito come bambolotto esteticamente perfetto da una madre superficiale, che non credette mai davvero di avere talento. E diventò un'icona senza tempo.
50 anni insieme a dispetto di tutto
La docuserie The Last Movie Stars, coprodotta e diretta dall'attore Ethan Hawke (di cui una parte è svelata in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma) si concentra sul rapporto straordinario fra Paul Newman e la seconda moglie, l'attrice Joanne Woodward. In mezzo ci fu di tutto: avventure, tradimenti, sbandate bisex da parte di lui, la guerra continua col figlio Scott poi finita tragicamente. Ma i due, che si erano conosciuti durante i seminari dell'Actor's Studio dove lei prima lo detestò e poi se ne innamorò, resteranno insieme per 50 anni. Anche se Paul continuerà a pensare di non avere talento e di essere stato ingiustamente benedetto dall'aspetto fisico, talento che invece aveva in abbondanza Joanne, la cui carriera declinerà man mano che il marito diventerà la star e il bello per eccellenza di Hollywood. Quello voluti da tutti e amato da tutte. Lei finirà a fare la madre di famiglia, lui spiccherà un volo altissimo. Una coppia di ferro piena di crepe dentro, che si distinguerà anche per l'impegno filantropico e a favore di progetti artistici particolari e indipendenti.
Il bello che viveva se stesso come una colpa
Spudorato e pieno di senso di inadeguatezza. Con l'immenso dolore di non essere mai stato un buon padre, in particolare per il figlio Scott poi caduto sotto pesante tossicodipendenza. Di sangue ebraico e slovacco, col complesso di essere basso e gracile, fino a quando crebbe improvvisamente raggiungendo 1 metro e 77, Paul Newman visse la bellezza come un dono che non meritava. Sul set fu sempre uno "sgobbone", uno che studiava il doppio per dimostrare prima di tutto a se stesso di avere la qualità della recitazione. Lo fece nella piece teatrale Picnic (da cui poi verrà tratto un memorabile film) durante la quale la figurante Woodward si innamorò di lui. E lo aiutò a creare il mito sexy di se stesso. Mentre Paul approfittava delle coincidenze fortunate, come quando ebbe al posto dell'amico James Dean la parte poi diventata immortale in Lassù qualcuno mi ama. Tre Oscar, sette Golden Globe, un Emmy, una serie di film scolpiti nella storia del cinema (La gatta sul tetto che scotta, Furia selvaggia, La lunga estate calda, Lo spaccone, Nick mano fredda, L'uomo dai sette capestri, Il colore dei soldi) e la perenne assenza a se stesso. E quindi ai figli, alla moglie. L'alcol in cui si rifugiava fino a quando raggiunse l'accordo con Joanne che avrebbe bevuto solo birra. La tossicodipendenza di Scott, gli scontri devastanti con lui. L'impegno a favore di giovani attori che stimava e voleva aiutare, la filantropia condivisa con la Woodward. Il vuoto interiore infinito. E poi le voci insistenti su di lui.
Amanti, Brando e le sbandate bisex
A quasi 100 anni dalla nascita, c'è un altro ritratto di Paul Newman che continua a far parlare molto di lui. Va oltre la sua versione dei fatti raccolta in Vita straordinaria di un uomo ordinario, e oltre la mitologia del divo ribelle e impegnato assieme a sua moglie, della docuserie The Last Movie Stars uscita per Hbo. Ne vien fuori un Paul Newman dissoluto, insaziabile e bisessuale. Ne scrive Darwin Porter in The Man Behind The Baby Blues, e non ha paura di scavare nel torbido e nel morboso. A partire dalla fascinazione-grande amicizia per Marlon Brando. I due furono amanti?
Si parla e si scrive insistentemente di una notte rovente fra loro che si percepivano come gemelli. Così come questo libro da per certa la storia fra Newman e Sal Mineo, attore già amante di James Dean, l'altra con Rock Hudson (primo attore di Hollywood a fare coming out e poi morto di linforma e complicazioni da Aids) e la partecipazione a inconti "di gruppo" organizzati da Tyrone Power. Molti flirt, molte donne: Joan Crawford, Judy Garland, Lana Turner, Susan Hayward, Grace Kelly, Peggy Lee, fino alla giovanissima Sandra Dee e a Joan Collins. L'attore porno Cal Culver giurò di essere stato l'ultimo uomo con cui Newman fece sesso a fine anni Settanta. Aveva già oltre 50 anni, di lì a poco avrebbe passato il testimone di superstar al lanciatissimo Tom Cruise, coprotagonista in Il colore dei soldi. A casa, ad aspettarlo, c'erano una malattia che lo debilitava e una lattina di birra. E Joan.