“A volte va bene dire non ce la faccio”: Mia Ceran si ferma. “Nei tuoi panni" chiude in anticipo
La giornalista incinta: “Non ho più benzina nel serbatoio', quindi mi fermo, e questo non toglie nulla a quel che ho fatto fin qui. La maturità è anche sapere quanto chiedere a se stessi, riconoscere che a volte la priorità non è il lavoro"

Le sue parole sono schiette e trasparenti. Sincere. "Per molti mesi, sulle ali dell'entusiasmo, sono stata convinta che avrei lavorato fino al giorno in cui sarebbero arrivate le contrazioni" e "invece mi fermo. Mi fermo perché a volte va bene dire: non ce la faccio. Lo ha fatto qualche settimana fa la premier neozelandese Jacinda Ardern con una modernità ed un coraggio che ho trovato ammirevoli per una donna nella sua posizione: 'non ho più benzina nel serbatoio', quindi mi fermo, e questo non toglie nulla a quel che ho fatto fin qui. Ecco, io, nel mio piccolo, non riesco più a fare la giocoliera tra un programma televisivo quotidiano, un podcast 6/7, un figlio di un anno e un altro in arrivo. Ho sempre avuto paura che fosse una debolezza ammettere di non farcela, invece ho capito che la maturità è anche sapere quanto chiedere a se stessi, riconoscere che a volte la priorità non è il lavoro, e che questo non ci rende meno validi o meno affidabili", scrive la giornalista Mia Ceran, in un post, annunciando la chiusura anticipata del programma "Nei tuoi panni", in onda tutti i pomeriggi su Rai2.
La pausa fino all'autunno
"Andrà in onda per questa stagione fino al 3 marzo (al nono mese della mia gravidanza) ma dopo il parto mi prenderò una pausa, fino all'autunno" fa sapere la conduttrice che ringrazia "tutte le persone che ci stanno mettendo il cuore e la fatica insieme a me, e sono tante, grazie alla Rai (due nomi in rappresentanza di molti: Simona Sala e Massimiliano De Santis) ed Endemol, per essere rimasti sempre 'in ascolto', per avermi chiesto ogni giorno 'Stai bene? Te la senti?'; forse senza la loro voce avrei fatto più fatica a riconoscere la mia di voce, che da dentro, per la prima volta in 36 anni, mi diceva: è ora di fermarsi. Ed è giusto così".