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Branciamore: “I Cesaroni 7? Bella idea, ma anche pericolosa. Se ci sarò? Ora vi dico tutto”

Abbiamo incontrato l’attore di Enea al Saturnia Film Festival, dove ci ha parlato della fase matura della sua carriera, della popolarità avuta con I Cesaroni, dei prezzi che ha pagato e di cosa gli ha insegnato il mondo dello spettacolo

Emanuele Bigidi Emanuele Bigi   
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Matteo Branciamore è sereno. Lo incontriamo alle terme di Saturnia subito dopo un pomeriggio di relax insieme alla compagna Marta Filippi. L’attore che ha spopolato con la serie I Cesaroni è ospite del 7° Saturnia Film Festival, dove ha ricevuto il Premio al Miglior Contributo Artistico per l’interpretazione nel film Enea di Pietro Castellitto.

Matteo Branciamore e la fase della maturità

Era proprio un anno fa quando alla Mostra di Venezia fu presentato il film in concorso. Il ruolo dello spacciatore Gabriel, con un occhio di vetro, ha conquistato pubblico e critica. Branciamore è entrato di diritto nella fase matura della sua carriera. “Questo ruolo lo amo e lo amerò per sempre”, ci rivela, “finalmente ho capito che cosa voglio fare e dove voglio puntare. Non è detto che ci riesca domani mattina, ma Enea mi ha dato la possibilità di misurarmi con qualcosa di nuovo e di crescere. Mi piacciono le sfide, mi piace uscire dalla comfort zone e fare ciò che mi risulta più difficile”.

I Cesaroni 7 sì o no?

Fatto sta che Matteo rimane legato al successo della serie I Cesaroni. A novembre, per la gioia dei fan, inizieranno le riprese della settima stagione, dopo dieci anni dall’ultima. Claudia Amendola ci sarà, Antonello Fassari e Max Tortora pure. E Matteo? “Non posso risponderti”, dice. “Fino a settembre e ottobre sono in vacanza, poi ho dei progetti sul piatto: devo capire da che parte andare”. Molto probabilmente sta meditando se entrare a far parte del cast della serie. Dipenderà anche dall’evoluzione del personaggio di Marco? Chissà! 

Sull’idea di girare una nuova stagione comunque ci risponde: “Perché no! Può essere pericoloso perché il pubblico si potrebbe aspettare certe cose, ma la serie ha avuto un cos’ grande successo che è lecito ideare una nuova”.

Branciamore e la difficoltà di avere gli occhi puntati addosso

I Cesaroni hanno segnato la carriera di un giovanissimo attore che nel 2006 aveva 24 anni. All’improvviso Matteo è stato travolto dalla popolarità. “I Cesaroni mi hanno dato moltissimo”, commenta Branciamore, “ci sono colleghi più bravi di me che non hanno ancora avuto l’occasione di emergere. Ovviamente ci sono stati dei prezzi da pagare, come la perdita della privacy o essere etichettato sempre per certi ruoli. A quell’età avere tutti gli occhi puntati addosso non è stato facile”.

Che cosa direi al Matteo di 20 anni fa: "Goditela str..."

Nonostante i momenti bui e di stallo, Matteo non ha mai pensato di mollare. “Sai quando fai una serie così popolare, e poi ti dedichi a progetti meno mainstream sembra che sei sparito, ma non è stato così. Per un periodo ho deciso di fermarmi per motivi personali.

Al Matteo 24enne che cosa diresti ora? Gli chiediamo. “Goditela str…”, ride l’attore, “nel momento di massima popolarità è facile sedersi sugli allori, invece è proprio lì che è importante studiare. Anche nei momenti in cui sembra che sei arrivato”. Rispetto al Matteo di allora “ho mantenuto il mio lato infantile, ma frequentando l’ambiente mi sono chiuso un po’: l’esperienza insegna che il mondo dello spettacolo è complicato e non puoi fidarti di tutti”. 

Emanuele Bigidi Emanuele Bigi   
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È cresciuto con la passione per il cinema che non lo ha mai mollato. È autore...

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