La rivincita di Insegno: ascolti in salita e nuovo show in prima serata Rai. Ma c'è chi critica: "Macché trionfo, è protetto da Meloni"
Reazione a Catena, con la sua conduzione, tocca i quasi tre milioni di telespettatori. Per alcuni è un successo, per altri numeri volutamente esagerati

Lui dice di essere sempre rimasto tranquillo: "Polemiche? Mai ascoltate, ho risposto con i numeri". E ora Pino Insegno, uno dei più bravi doppiatori cinematografici italiani, già comico di successo con La premiata ditta e poi conduttore tv, si prepara a una nuova promozione in Rai. Per lui, da sempre vicino alla premier Giorgia Meloni e da sempre trattato come "amico di", il ritorno nel servizio pubblico televisivo era cominciato male, con il flop di ascolti di Mercante in fiera. E giù polemiche e critiche mentre Insegno passava a condurre Rezione a catena. Ora si prepara ad affrontare la nuova stagione tv su Rai Uno, ma i giudizi sul suo successo vero o presunto restano divisi.
23 per cento di share, ma ad alcuni non basta
L'Auditel dice che la puntata del 20 luglio di Reazione a catena affidata a Pino Insegno (dopo Amadeus e Marco Liorni) ha toccato il 23% di share, con un numero di spettatori fra il 1.780.000 e il picco di 2.369.000. Numeri assolutamente rispettabili e di fronte ai quali nessuno può parlare di flop o insuccesso. Commentati così dal diretto interessato in una intervista dell'agenzia AdnKronos: "Io i numeri li ho sempre fatti, la polemica mi fa rimanere male. Quando uno fa questo mestiere da 42 anni, le polemiche non le ascolta. Anche perché se uno ha alle spalle 2.870 puntate e non trovano nient'altro contro quella persona, fanno la polemica". Poi la stilettata finale ai detrattori che continuano a puntargli contro perché fatto tornare in Rai di gran carriera per un presunto volere di Giorgia Meloni: "La sfida è vinta, già da qualche mese". Ma c'è chi fa notare che Reazione a catena con Insegno non tocca gli ascolti boom che sei-sette anni fa fece Amadeus, che sfondò i 3 milioni di telespettatori a puntata. Particolarmente critico, su X, Giuseppe Candela, che segue i temi di tv per Dagospia e Il Fatto Quotidiano: "Ma quali numeri? Di quale successo parla? Reazione a Catena pur essendo un titolo blindato, con la sua conduzione ha perso appeal e ascolti, in calo di 3/4 punti (anche nelle puntate senza Europei). Già reduce dal flop del Mercante in Fiera e gli daranno anche un prime time".
Una promozione controversa
Ma dunque il proseguimento dela conduzione di Reazione a catena da parte di Pino Insegno fino a fine anno, quando poi si occuperà di un altro programma, è davvero una promozione o una sorta di "bocciatura gentile"? Gli addetti ai lavori se lo chiedono, chi è politicamente lontano dal governo Meloni e dalle sue scelte televisive continua a sostenere che quello di Insegno sia un finto trionfo. Volutamente esagerato. Chi invece rispetta la storia di questo professionista, lo difende. La tipica spaccatura frutto dei social media. Nel mentre, la novità è che da gennaio 2025, quando si sarà nel pieno dei nuovi palinsesti Rai, Insegno debutterà alla conduzione in prima serata su Rai 1 di Il buono, il brutto, il cattivo, insieme ad altri due grandi attori e doppiatori italiani, Luca Ward e Francesco Pannofino.