Irama-Rkomi, “Tanto da dimostrare, e lo faremo con i fatti. Speriamo di collaborare ancora insieme”

Due personaggi, chiamati come tutti a mettersi in gioco, e a sfuggire da analisti e investigatori professionisti, esperti di cyber security, profiler, ma che fin da subito sembrano differenziarsi dalla massa in termini di approccio e spirito, facendo anche “i cavoli loro”, come dicono.

Una “coppia” inedita, diversa in certi aspetti, eppure profondamente unita dall’amore per la musica, diventata negli ultimi anni lo strumento primo nel mostrarli a 360° e in tutte le loro sfumature d’artisti. Irama da un lato, 26 anni, Rkomi dall’altro (attualmente anche giudice a X Factor), 28 anni, sono indubbiamente una delle scommesse già vinte della terza stagione di Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, il real-life thriller prodotto da Endemol Shine Italy (e basato su una serie originale inglese creata da Shine TV, ndr), in onda dal 17 novembre su Amazon Prime Video.

Due personaggi, chiamati come tutti a mettersi in gioco, e a sfuggire da analisti e investigatori professionisti, esperti di cyber security, profiler, ma che fin da subito sembrano differenziarsi dalla massa in termini di approccio e spirito, facendo anche “i cavoli loro”, come dicono.

Rkomi e Irama (Ansa)

Un viaggio inaspettato, che è servito per vederli sotto altri punti di vista, in cui però nessuno dei due si è mai snaturato un attimo, anzi, affrontando semmai l’avventura col piglio creativo e un po’ folle che li contraddistingue. Non un caso se pensiamo al loro percorso fuori dal programma, quello di due musicisti-cantautori del nostro panorama musicale rivelatisi tra i meno scontati e convenzionali, capaci, in maniera talvolta simile, di perseguire un tipo particolare di ricerca, sonorità, collaborando pure con successo insieme, in due brani diventati subito hit, Luna piena e 5 Gocce.

«Il fatto è che ci siamo trovati bene, questo ha reso la nostra amicizia anche più forte. È stato un modo differente per esprimerci, per prenderci un po’ in giro, abbiamo fatto i deficienti», racconta Rkomi. «Certo che ci piacerebbe tornare a collaborare insieme, è una delle domande più quotate degli ultimi tempi, lo speriamo anche noi. Se pensiamo ai brani, è una forza che non abbiamo cercato, è semplicemente arrivata».

Sull’essere iper critici, ognuno a un certo punto dice la sua.

«Da piccolino», prosegue Rkomi, «ero troppo giudice di me stesso. L’aiuto della musica è stata quello di staccarsi da questa severità. Più mi sono lasciato andare, più mi lascio andare, più vedo che le cose prendono una buona piega».

«Io sono sempre stato ipercritico su me stesso», dice Irama. «Questa cosa è un po’ una maledizione. Da una parte aiuta a crescere, a spronarti e fare meglio, dall’altra parte è un tormento, io sono il primo critico di me stesso, ma anche il primo fan, sono andato contro tutto e tutti, c’ho sempre creduto e continuerò. Abbiamo la fortuna di fare quello che amiamo, di avere ottenuto degli ottimi risultati per la nostra età, ci riteniamo privilegiati, ma ce lo siamo sudati, è un  inizio di carriera. Abbiamo tanto da dimostrare, e lo faremo con i fatti e meno con le parole».