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Luca Argentero: "Per mia moglie e i miei figli sarei disposto ad uccidere”

Luca Argentero è il protagonista del film adrenalinico “La coda del diavolo” in onda dal 25 su Sky Cinema 

Laura Riodi Laura Rio   
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Incompreso, tradito, accusato, braccato. Luca Argentero nel film “La coda del diavolo” disponibile dal 25 novembre su Sky Cinema e Now interpreta il ruolo di un agente di custodia sardo (Sante Moras) che viene ingiustamente ritenuto colpevole dell’omicidio di un detenuto e che fugge per dimostrare la sua innocenza. Un ruolo difficile e adrenalinico ben lontano dal sorriso calmo e rassicurante del dottor Fanti in “Doc” e pure dall’immagine dell’attore e della sua vita privata.

“A me per fortuna un destino così infausto come quello di Moras non è mai capitato”, ci racconta Argentero nell’intervista video che potete vedere. Nel film, diretto da Domenico De Feudis ambientato in una insolita (per il cinema) Sardegna fredda e buia, il protagonista è aiutato nella sua ricerca di verità da una giornalista coraggiosa interpretata dalla brava Cristiana Dell’Anna.

 “Sono una persona - continua l’attore - molto fortunata sia dal punto di vista personale che professionale. Non mi sono mai sentito tradito, non mi sono mai neanche sentito incompreso”. Anzi, aggiunge Argentero, questo - da padre di due bambini piccoli, Nina Speranza di 4 anni e Roberto Noè di uno e mezzo - è anche un momento stupendo della sua vita: “Sono riuscito a costruirmi una bellissima famiglia. Per loro, per mia moglie e i miei figli farei qualsiasi cosa, non metto un limite, se il limite è la morte, la morte sia, non penso che ci sia un limite per un marito e per un papà rispetto alla protezione, dipende da quello che c'è in ballo, no? Se stai ponendo delle condizioni estreme allora la mia risposta è estrema”. E aggiunge: “Con i miei bambini va benissimo, io e mia moglie (Cristina Marino) siamo un po’ assonati, ma come penso sia normale. Poi si dice se stai allevando dei figli e sei stanco vuol dire che stai facendo il lavoro giusto, cioè vuol dire che ti stai dedicando e allora forse stai facendo bene”.

Nel film il protagonista deve dimostrare di essere innocente, anche Argentero ha sempre dovuto dimostrare di meritarsi quello che ha raggiunto: cinema, tv, libri. “Sì, è vero - risponde -. Però tutte le cose che ho fatto le ho sempre fatte con grande leggerezza, che non significa superficialità o mancanza di impegno, io sono di Torino, sono molto preciso, sono estremamente attento, ho una grande etica del lavoro, mi piace essere il primo che arriva e l'ultimo che se ne va. Ci metto grande impegno. Anzi devo dire che “Doc” mi ha veramente ancora di più avvicinato al senso stesso della responsabilità”.

E, a proposito, rivedremo l’attore nella quarta stagione di “Doc” nel 2026.

Laura Riodi Laura Rio   
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