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Flavio Insinna debutta su La 7: “In tv faccio politica anche con un gioco”

Il conduttore spiega il perché dell’addio alla Rai e svela in anticipo cosa farà in “Famiglie d’Italia”

di Laura Rio   
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Schierarsi costa? Si, costa, come accadeva anche per mio padre che faceva il medico e a volte non gli davano gli incarichi perché diceva quello che voleva”. Flavio Insinna non lo dice apertamente ma, neanche troppo velatamente, fa capire che se non gli hanno affidato più conduzioni importanti nella Tv di Stato un motivo ci sarà. Fuori lui, per esempio, è stato fatto rientrare Pino Insegno che non sta facendo sfracelli di ascolti a “Reazione a catena”. Comunque lui ricomincia da La7 e non vuole fare il martire, accusare qualcuno e tantomeno lamentarsi di “non essere stato trattato con affetto” come ha fatto notare Amadeus. Lui ringrazia e fa sapere che gli avevano proposto altri programmi in Rai, ma che non gli davano quella spinta emotiva che uno, alla sua età e con la sua carriera, desiderava.

L’ha trovata, invece, nella rete di Cairo. “Io me ne stavo contento a teatro (in tournée con “Gente di facili costumi” di Luca Manfredi) e a coltivare le rose - racconta nel suo modo spumeggiante, ironico e fluviale - Andrea (Salerno, direttore de La7) mi ha cercato per l’ennesima volta, erano sette anni che mi chiedeva di venire a lavorare qui, alla fine ho accettato perché mi piace quello che mi hanno proposto. Ma io non devo dimostrare niente a nessuno, se il programma va bene, sono contento, se no torno a coltivare le rose. E poi basta con questa storia dei numeri Auditel, l’importante è dare un momento di divertimento e leggerezza alla gente”.

Lui non rinuncia a mettere tutto insieme: show, impegno sociale e sostegno alla gente. “Io sono e resto di sinistra - continua - anche se questo Pd non sta più vicino alla gente, non sta in borgata, si è dimenticato della questione sociale. Aspetto che torni Berlinguer che diceva fuori i partiti dalle banche, dagli ospedali e dalla televisione”. E un po’ di questa sua visione magari la porterà nel giochino che comincia da lunedì (7 ottobre) su La7, in onda tutti i giorni tranne la domenica, alle 18,30 nell’orario del preserale. In sostanza - come racconta il presentatore nella video intervista - una gara tra famiglie, di tutti i tipi e di tutti i generi, composte ognuna da cinque persone che si sfidano ad indovinare il “sentire comune” degli italiani in base a dei sondaggi. Tipo: ti lasci con il tuo partner, cosa fai quella sera? E bisogna indovinare le risposte più gettonate.

Tra una risata e l’altra, Insinna farà conoscere i componenti delle famiglie e magari ci scapperà anche qualche riflessione prendendo spunto dal racconto delle loro vite. Sarebbe anche un modo per “allineare” questo show alla visione editoriale del canale di Cairo basato totalmente su cultura e approfondimento. Perché, sulla carta, pare un corpo estraneo. Il direttore Andrea Salerno prova a spiegare: “E’ comunque uno show portatore di valori e adatto al nostro pubblico”. In ogni caso, Insinna ha un compito importante perché da anni La7 cerca di trovare un programma adatto a quella fascia oraria che ha avuto sempre problemi di ascolti e che funzioni da traino per il TgLa7 di Mentana che raccoglie la linea a livelli di share molto bassi. Finora i giochini come “Lingo” non hanno funzionato e si è ricorsi alla soluzione di serie tv come “Padre Brown”. Ora tocca a Insinna. Se non funzionerà, “ci avremo provato con serietà e ce ne faremo una ragione”. Ma nessuno ci crede.

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di Laura Rio   
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