Gabriele Muccino, che metamorfosi. Il monologo esilarante per il premio che mai si sarebbe aspettato - video
Spassoso, travolgente, decisamente sopra le righe. Scordatevi il regista tormentato dei drammi familiari che manda in tilt i suoi attori. il nuovo Muccino è un attore debuttante che fa subito centro e soprattutto un campione di autoironia
Esilarante, travolgente, decisamente sopra le righe. La metamorfosi di Gabriele Muccino è sotto gli occhi di tutti. Da regista macerato tra drammi familiari e scene all’ultimo respiro di film di successo come “L’ultimo bacio” o “La ricerca della felicità” ma anche di serie tv evento come “A casa tutti bene”, a spassoso e autoironico attore debuttante. E così le sue performance assolutamente inaspettate e sorprendenti nelle serie tv “Call My Agent” e “Vita da Carlo”, secondo capitolo della quotidianità di Verdone, gli sono addirittura valse un premio importante e ambito come i “Nastri d’Argento”, assegnati dal sindacato giornalisti cinematografici e consegnati a Palazzo Reale di Napoli il 1 giugno.
Debuttante di successo
Ma è qui che viene il bello perché tra tutti i discorsi dei premiati quello messo a segno da Gabriele Muccino è stato un profluvio di parole spassoso e fuori dalle righe, di certo il discorso più divertente. Segno che la metamorfosi di Muccino non è soltanto professionale ma anche personale. E quel regista burlone che abbiamo visto sullo schermo non è nient’altri che lui.
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Il premio che gli casca dalle mani ed è subito gag
Così eccolo arrivare sul palco con il premio che gli casca più volte dalle mani e subito ironizzare: “Mi casca il premio perché un attore non sa fare queste cose, un attore deve essere diretto da un regista che gli dica come tenere il mano il premio”, scherza. E poi svela: "Ho sempre pensato che fare l’attore sia un’arte impossibile, ho sempre guardato gli attori con un’ammirazione e un incanto assoluti. Gli ho spinti a fare cose sfrenate, a perdere il controllo, a essere emotivi oltre ogni limite. E quando mi sono trovato a fare qualcosa io come attore ho avuto un senso di terrore, di abisso. Era tutto ciò che nella vita sapevo che non avrei mai potuto fare”.
Ho fatto il regista per evitare di fare l'attore
Fino alla rivelazione: “Io ho fatto il regista per evitare di fare l’attore. In realtà poi ho messo in atto le cose che per anni ho suggerito agli attori e le ho portate dentro di me. È un po’ come se mi fossi auto-diretto suscitando in me un meccanismo di perdita di controllo, auto-eccitazione e in qualche modo sono andato su di giri. La cosa incredibile è che il cast di “Call my Agent” e Carlo Verdone mi sono venuti dietro, permettendomi di essere sopra le righe ma al contempo me stesso”. Risate generali e applausi che accendono ancora di più Muccino. Il resto dello show è nel video. Con una certezza: questo nuovo Muccino, così simpatico e autoironico, che abbiamo più volte adocchiato anche dall'amico Fiorello a "Viva Rai2", farà strada.