Francesca Fagnani nel mirino della malavita: le minacce, la sua reazione e le parole rivelatrici
"Se vai per mare questi pesci pigli". La conduttrice di Belve si dice serena e ospite da Chiambretti osserva: "Essere qui in tv è già una scorta mediatica"
"Grazie a tutti per i messaggi e per l'interessamento. Sono serena". Francesca Fagnani, per la quale è stata disposta la vigilanza privata dopo le minacce ricevute dalla criminalità organizzata di Roma, non sembra essere minimamente turbata dagli eventi, quasi la cosa non la riguardasse. La giornalista e conduttrice televisiva è finita nel mirino della malavita dopo la pubblicazione del suo libro "Mala Roma Criminale", uscito il 24 maggio 2024. Le misure di sicurezza sono scattate su disposizione della Prefettura di Roma, al termine di una riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia.
Il libro nel mirino della criminalità romana
Nel libro, la giornalista racconta gli affari illeciti della criminalità organizzata nella Capitale, evidenziandone la pervasività e il potere. "Mala Roma Criminale" parla anche dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, capo degli Irriducibili della Lazio, freddato il 7 agosto 2019 da un sicario al parco degli Acquedotti e della rete di organizzazioni criminali che orbitano sul territorio. Nel volume la giornalista fa nomi e cognomi dei boss, dal cartello di Michele 'o Pazzo passando per il sodalizio spietato e potente degli albanesi. Descrive il business gigantesco in cui tonnellate di cocaina muovono milioni di euro e innescano una lotta senza quartiere per il controllo delle piazze di spaccio nella città eterna, dal litorale ostiense fino alla periferia di Tor Bella Monaca, nel quadrante Est della capitale.
La solidarietà dei colleghi
Non sono mancate le attestazioni di solidarietà alla giornalista da parte del mondo politico e della categoria dei giornalisti. Tra i primi a manifestare la propria vicinanza a Fagnani c'è stato il sindacato Unirai (Unione Italiana Rai), che ha espresso "convinta vicinanza alla giornalista" e ha ribadito che "i cronisti non possono essere minacciati. La libertà di espressione deve vincere su tutto".
Precedenti minacce
Non è la prima volta che Francesca Fagnani si trova ad affrontare minacce da parte della criminalità organizzata. Qualche giorno fa, in un’intervista tv nel programma di Piero Chiambretti ‘Donne sull’orlo di una crisi di nervi’ aveva confessato con lo stesso, almeno apparente, distacco di essere stata minacciata da membri del clan dei Casamonica. "Se vai per questi mari questi pesci pigli", aveva detto la giornalista". Per poi osservare: "Le minacce di morte non fanno piacere a nessuno, ha quindi ammesso, ma essere qui in questo bellissimo studio televisivo è già una scorta mediatica rispetto al giornalista che lavora in un giornale locale dove magari non è protetto nemmeno dal suo direttore".
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In che cosa consiste la protezione
La vigilanza può essere di gradi diversi, dalla sorveglianza ‘dinamica’ (controlli spot) a quella ‘fissa’ (presidio fisso sotto l’abitazione) fino alla scorta (24 ore su 24). A quanto si apprende per Francesca Fagnani è stata attivata la vigilanza generica radiocontrollata già tempo fa ma ora le forze dell’ordine hanno deciso di accendere un faro sul caso, per alzare l’attenzione.
Oltre 250 giornalisti sotto vigilanza
Secondo i dati della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi), nel 2023 erano oltre 250 i giornalisti sotto vigilanza in Italia, di cui 22 vivevano sotto scorta. Un numero preoccupante che evidenzia il clima di intimidazione e minaccia in cui sono costretti a lavorare molti cronisti nel nostro Paese.
La risposta di Francesca Fagnani
La giornalista ha commentato le minacce ricevute con un messaggio sui social, ringraziando per la solidarietà e dichiarandosi "serena". Un esempio di coraggio e determinazione da parte di una donna che non si lascia intimidire dalla criminalità organizzata e che continua a svolgere il suo lavoro con rigore e professionalità.