"Un'estate fa", la serie tv da non perdere: Lino Guanciale accusato di omicidio perde la memoria

Quella famosa estate Arianna scompare e lui viene sospettato di averla uccisa. Va al suo funerale. Sulla strada del ritorno ha un incidente con l’auto. Si ribalta, perde i sensi, e inizia ad avere strane allucinazioni

di R. Russo

Elio Santamaria è un avvocato affermato. Ha una moglie che ama e una figlia di quindici anni che è tutta la sua vita. Un giorno però viene ritrovato un cadavere, quello di Arianna, una ragazza della quale era amico e perdutamente innamorato. Tutto si è compiuto nell'estate del 1990 quando lui, Carlo, Costanza, Adriano e Lauretta hanno trascorso una vacanza insieme in campeggio. Quella famosa estate Arianna scompare e lui viene sospettato di averla uccisa. Tuttavia non ci sono prove a suo carico e oltre ad un’ombra su di lui, non può esserci. Elio però non ricorda nulla di quella estate e da trent’anni non ha più rivisto il gruppo di amici.

Decide però di andare ai funerali di Arianna, che avrà finalmente sepoltura. Ed è proprio sulla strada del ritorno che ha un incidente con l’auto. Si ribalta, perde i sensi, e inizia ad avere strane allucinazioni. Gli basta guardare una sua foto per essere catapultato a quell’estate. Comincia a riviverla, con l’aspetto del ragazzo di allora e la testa dell’uomo che è diventato. Con il tempo queste allucinazioni diventano sempre più frequenti.

Decide di rivedere i suoi vecchi amici: Carlo, che è un prete, Costanza, sua migliore amica, che ha avuto una vita difficile, Lauretta, che da provincialotta quale era è ormai diventata una donna elegante e divorziata. Ha bisogno di loro per ricostruire quello che è successo quella estate.

Intanto si apre una indagine per omicidio guidata dall’ispettore Zancan, che è convinto sia Elio il colpevole e vuole trovare il modo di dimostrarlo.

Una serie tv veramente bella, accattivante, che ti incolla allo schermo. Gli attori del cast sono nomi di un certo livello. Abbiamo Lino Guanciale, Elio. Filippo Scotti nell’Elio diciottenne. Claudia Pandolfi è Costanza. E tanti altri.

Ciò che colpisce è il modo repentino nel quale si passa dal passato al presente senza creare confusione. Il filo della storia è lineare, ricco di colpi di scena, di scoperte che lasciano increduli. Una indagine allucinata, ma paradossalmente lucida. Un uomo pronto a tutto pur di scoprire la verità, ma anche a cambiare le cose. Sarà possibile? Il passato si può modificare? E se sì quali possono essere le conseguenze? Perché ogni gesto ha delle conseguenze, talvolta incomprensibili e inaspettate. E poi c’è la nostalgia.

Gli anni 90 non fanno da sfondo, sono protagonisti. Ormai prendono il posto dei mitici anni 60. Perché il tempo scorre, fugge inesorabile e non può più essere riagguantato. È triste, ma vero. Le partite a pallavolo, la tv con il tubo catodico, i videoregistratori, le musicassette. Non manca nulla di quel periodo. Ma attenzione, il clou della storia è ben altro. Il sentimentalismo e la nostalgia hanno poco da spartire con la tensione che scorre nella storia. Interessante il dualismo tra Lino Guanciale e Filippo Scotti. In apparenza diversi ma in realtà molto simili. Sono facce della stessa medaglia. Due eccellenti attori che si completano con le loro reciproche esperienze. Insomma per coloro che non hanno visto questa serie tv, fatelo! Non ve ne pentirete.