Cracco show a sorpresa: "Vi svelo qual è il mio piatto preferito e perché non lo mangio più"
A fare gli onori di casa di "Dinner Club" e ad andare on the road alla ricerca del cibo più sano è lo chef stellato: "Il mio piatto preferito è il ragù che faceva mia madre che non cerco mai perché ogni volta cambia. Anzi non lo cerco più"
Il cibo come forma di relazione, vissuto, esperienza, ma anche forma di intrattenimento e sano divertimento. Dinner Club (seconda stagione), prodotto da Banijay Italia per Amazon Studios, in onda dal 17 febbraio in esclusiva su Prime Video, ci riporta oltremodo nel mood, tra tradizione e contemporaneità, tra ricerca e scoperta, tra "pasta e magia". Lo fa ancora nel suo stile, dando spazio ovviamente agli ingredienti stagionali, i prodotti del territorio, e a dei protagonisti imperdibili, capitanati come sempre da Chef Carlo Cracco.
IL FORMAT
Un format sì innovativo e originale, da un punto di vista narrativo, merito degli sceneggiatori, da Magda Geronimo, Alessandro Saitta a Ugo Ripamonti, e dei registi, Riccardo Struchi e Caterina Pollini, che sembra a tratti quasi un docufilm. Un successo di buone tavole, cene "infinite", e dopo cene, che torna a raccontare l’Italia attraversandola in sei regioni. Quattro new entry di spessore: Antonio Albanese, Luca Zingaretti, Paola Cortellesi e Marco Giallini (quest’ultimi prossimi a un compleanno "tondo" da festeggiare nel 2023), chiamati a essere dinamici, andando a scovare ricette e tesori nascosti, siano formaggi lavorati in un ex bunker della Prima Guerra Mondiale, preziosi funghi o dolci dai nomi "particolari", passando dalla Sila in Calabria, alla Romagna, il Sud Tirolo, fino alla Sicilia orientale.
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Carlo Cracco: "Il mio piatto preferito non lo mangio più"
Ne viene fuori un on the road (pure sul mare) rivelatore, non solo riguardo a ciò che non conosciamo, e a cui invece qui ci avviciniamo, ma anche riguardo a chi sta dietro, quotidianamente, e cerca di proteggerne i rituali di lavorazione, la cura, una forma arcaica e speciale, a cui poi, come si vedrà, nel tour, si ridaranno forme diverse e oltremodo appetibili.
Cracco è il solito mattatore discreto, che tra dormite atipiche in tenda, improbabili barzellette, fa mangiare, ad esempio, a Zingaretti l’odiato cervello, senza che lui se ne accorga, conducendo soprattutto i viaggiatori-concorrenti nei lati meno esplorati dal pubblico. Le emozioni ai fornelli, il mix di combinazioni, sapori e assaggi, bevute, si alternano così alla condivisione di idee, storie, aneddoti, quasi come ogni episodio ci mostrasse una rimpatriata di amici (e lo è, se lo guardiamo bene). Il Dinner Club, però, non sarebbe lo stesso senza le due socie onorarie, le "badanti di Cracco", mattatrici e insostituibili: Sabrina Ferilli, da un lato, vincitrice assoluta della prima stagione, e Luciana Litizzetto.
"Il nostro obiettivo", ci dice Cracco, "era trovare le cose più buone, valorizzandole, restituendole a chi te le ha fatte conoscere in maniera diversa".
Cracco: "Il piatto a cui sono più affezionato da sempre? Il ragù che faceva mia madre, che non cerco mai, perché ogni volta cambia. E allora non lo cerco più, anzi non lo mangio più"
"La cosa che mi ha stupito maggiormente", racconta invece Paola Cortellesi, "è la cura nelle cose. C’è una storia dietro ad ogni persona, una passione, piccola, importante, la vivi così, è un’esperienza molto profonda e toccante. Il mio piatto del cuore? Le crespelle in brodo, me lo preparava mia nonna".