Flavio Briatore show a Carta Bianca: "Colpa di quelli che mandano i figli all'Università"

Puntuale come l'arrivo delle zanzare d'estate è arrivata la consueta polemica sulle 'parole in libertà' di Flavio Briatore che ad un anno esatto dal caso delle pizze a 4 euro 'perché di scarsa qualità'(leggi qui) scivola sui mestieri manuali, attirando su di sé l'ira di tanti. Ma andiamo con ordine. L'imprenditore 73enne, ospite della trasmissione Cartabianca su Rai3, ha in pratica lanciato l'allarme sulla scomparsa di falegnami, muratori e artigiani, sostenendo che i figli di questi professionisti sbagliano a frequentare l'università.

Botta e risposta con Bianca Berlinguer

Secondo Briatore, i genitori dovrebbero invece incentivare i figli a continuare l'attività di famiglia, consentendo così la sopravvivenza di queste professioni in pericolo. "Noi ci ritroveremo tra 20 anni che non ci saranno più falegnami, non ci saranno più muratori, non ci sarà più gente che fa i controsoffitti", ha affermato l'imprenditore. Ma non tutti sono d'accordo con questa visione dei lavori manuali. Bianca Berlinguer, conduttrice della trasmissione, ha subito contestato le parole di Briatore, sostenendo che i figli non dovrebbero essere costretti a continuare il lavoro dei genitori, ma dovrebbero avere la libertà di scegliere il proprio futuro professionale.

Sui social la questione è divisiva

La polemica è esplosa sui social, con molti utenti che hanno criticato le parole di Briatore, considerandole un attacco alla libertà di scelta dei giovani e un tentativo di impedire l'evoluzione del mondo del lavoro. Altri invece hanno difeso l'imprenditore, sostenendo che la salvaguardia delle tradizioni artigianali è importante per la cultura e l'economia del paese. D'altronde, non è la prima volta che si apre un dibattito sul futuro dei lavori manuali. In un'epoca in cui la tecnologia e l'automazione stanno cambiando il modo di lavorare, molti si chiedono se queste professioni tradizionali avranno ancora un futuro. Tema interessante, per carità, ma certamente divisivo. Con un po' di tatto in più, magari...