L'attacco della Carfagna: "Isabella Ferrari era l'amante 16enne di Boncompagni, lui la piazzò in Rai"
La giornalista e conduttrice tv interviene duramente sugli amori minorenni dell'autore e regista scomparso. Trattati molto diversamente da quelli di Berlusconi
Non tutte le minorenni sono uguali, nella considerazione del grande pubblico e della giustizia. Il racconto (fatto dalla ex moglie Veronica Lario) delle "vergini che si offrono al drago" e i processi a Berlusconi (con tanto di bis e ter) per il caso Ruby hanno avuto un peso molto diverso rispetto a quello dato alle controverse relazioni sentimentali dello scomparso Gianni Boncompagni con donne giovanissime. Su questa contraddizione, attraverso la sua pagina su Facebook, arriva il duro attacco di Barbara Carfagna, giornalista di Tv7, Panorama e già conduttrice del Tg1. "Quanto cambia chi è la persona che lo compie nel racconto di un comportamento?" si chiede la Carfagna, "tutti amavamo e piangiamo la morte di Boncompagni. Io me lo ricordo a qualche festa da D'Agostino in cui si parlava di Berlusconi. Anche lui aveva avuto amanti minorenni e le aveva piazzate con successo, anche nella Tv di Stato. C'era anche Freccero che chiosava: "La vita è come il film La Società degli uomini. E, come spesso accade, aveva ragione. Una di queste amate e piazzate in Rai a 16 anni, era lei. Isabella Ferrari. Qui (indicando una foto con Boncompagni, la Ferrari e Marco Travaglio) insieme a uno dei più grandi accusatori di Berlusconi per le vicende Ruby e Noemi".
Boncompagni con la Ferrari ai tempi della loro relazione
"Lei e Gerini, due miracolate"
Non si ferma lì, l'attacco della Carfagna: "Lei e la Gerini come due miracolate per averlo avuto accanto, brave belle e intelligenti; una oggi pure sofisticata intellettuale, in teatro con Travaglio. Una parte la fecero fare pure a lui, Bonco, sul palco con Ingroia, Ruotolo e Di Pietro. Perché alla fine questo è stato l'esito di un comportamento oggi condannato, ma negli anni '80 accolto e finanziato pure con i soldi pubblici. Lui vedeva chiaramente questi paradossi, anzi li sottolineava in interviste ficcanti e ne rideva". Chiamato in causa dalla Carfagna, Marco Travaglio le ha dato della "disinformata", rispondendo che dalle colonne del Fatto Quotidiano i suoi attacchi a Berlusconi per i suoi rapporti con minorenni non riguardavano tanto i fatti della vita privata dell'allora premier, ma si concentravano sulla sua ricattabilità in quanto uomo delle istituzioni e sull'accusa di induzione di Ruby alla prostituzione. Poi caduta. Travaglio ha anche ricordato che sulle pagine del Fatto, Boncompagni era ospitato volentieri come opinionista. La stessa Carfagna, in risposta ai molti commenti social che parlavano sbrigativamente di "pedofilia", ha precisato che quell'accusa infamante non riguarda Boncompagni, che si accompagnava semmai a donne non ancora maggiorenni ma che non erano bambine, ed erano consenzienti.
L'autore e regista quando faceva coppia con Claudia Gerini
La versione dei diretti protagonisti
In occasione della morte di Gianni Boncompagni, scomparso a 84 anni, sono tornate a galla le parole dei diretti protagonisti di quelle storie che fecero molto discutere l'opinione pubblica. Isabella Ferrari aveva 17 anni quando cominciò la sua relazione con il "Bonco", allora cinquantenne, già divorziato dalla moglie svedese che le aveva dato tre figlie e reduce dalla lunga intesa professionale e privata con Raffaella Carrà (che aveva 26 anni quando si mise con lui, e ci stette insieme per dieci anni). La Ferrari ricordava così i suoi anni con Boncompagni: "E' stata una storia bella. Mi dispiace che sia stata infangata, per questo mi fa piacere parlarne. E' successo che ho risposto a un'intervista al Tg3 quando un milione di donne è sceso in piazza, e si è scatenata tutta una polemica, dicevano 'ma che parli a fare se a 17 anni stavi con uno di 50'? Così questa cosa è stata vista sotto una brutta luce, un dispiacere per i miei genitori. E' stata una storia importante con un uomo che non vedo più ma ricordo con simpatia". Claudia Gerini, lanciata da Boncompagni a Non è la Rai, anche lei giovanissima (fra loro c'erano 39 anni di differenza, su quella trasmissione scrisse una canzone pepatissima Vasco Rossi) circa il loro rapporto è stata netta: "Non mi ha aiutato per niente, mi è stato accanto ma non professionalmente. E' stato importante per la mia formazione di donna, ma a livello lavorativo zero, non ha aggiunto e non ha tolto niente. Non è la Rai l'avrei fatta lo stesso". Della Gerini, Gianni Boncompagni diceva: "E' l'unica con cui lavorerei ancora. Siamo stati insieme otto anni, trascorsi a ridere e fare scherzi. Lei era bravissima con tutti gli accenti strani. Abbiamo fatto una vacanza viaggiando in aereo come nababbi, poi scendevamo e ci comportavamo da poveri". Sulla Ferrari: "Era ignorante, in tanti anni non sono mai riuscito a farle leggere un libro, le dicevo che sarebbe servito perché si affermasse nello spettacolo. Niente, al massimo leggeva l'oroscopo". Ma tutto cambia: "Ora è una donna coltissima, legge, dipinge, si è evoluta. Viene spesso da me, porta i bambini, fanno il bagno nella mia piscina. Peccato per le labbra, non le avrebbe dovute rifare".