Corrado Augias furioso con il dg Rai: "Mi ha offeso e umiliato, ora capisco perché sono andato via"
Lo scrittore risponde alle dichiarazioni del dg Giampiero Rossi ieri in audizione alla Camera
Botta e risposta al veleno con Corrado Augias non ci sta e replica al direttore generale della Rai Giampiero Rossi, che aveva ha minimizzato il suo addio alla tv pubblica, paragonandolo a quello di Pippo Baudo. Il conduttore e scrittore, che ha lasciato la Rai per approdare a La 7, ha scritto una lettera aperta sul quotidiano la Repubblica, in cui ha espresso il suo disappunto per le parole del manager e ha ribadito le sue ragioni.
"Ho capito meglio perché era giusto andarsene"
"Nell’uscita odierna del Direttore generale c’è un solo aspetto positivo che qui tengo a sottolineare: mi ha aiutato a capire ancora meglio perché era giusto uscire", ha affermato Augias, che ha definito «improprie» e «volgari» le dichiarazioni di Rossi. Il dg Rai, infatti, aveva detto in audizione in commissione Cultura alla Camera: "Nella storia della Rai ce ne sono stati molti di addii, a partire da quello di Pippo Baudo. E se la Rai è sopravvissuta all’addio di Baudo, può sopravvivere a quello di Augias". Inoltre, aveva messo in relazione lo stipendio di Augias con quello dei "12mila dipendenti" Rai, sostenendo che il conduttore avrebbe potuto restare se avesse accettato una riduzione.
"Mai parlato di soldi"
Augias ha respinto con forza le accuse, sottolineando che non ha mai parlato di soldi e che non si sente paragonabile a Baudo. "Mi accomuna a lui solo la stima e la simpatia personale che ho per lui. Metterci direttamente a confronto aveva il solo scopo di umiliarmi". Ha quindi ricordato che il suo incontro con il dg, avvenuto prima della sua decisione, era stato cordiale e che non aveva ricevuto alcuna proposta concreta per rimanere in Rai. Ha infine suggerito a Rossi di concentrarsi sui problemi della programmazione, che a suo avviso ha mostrato numerosi inciampi in questi mesi, invece di attaccarlo personalmente.WÈ un peccato che quel bel signore che avevo incontrato si è rivelato un antagonista maldestro. Mi chiedo se non sia qui la ragione dei numerosi inciampi che la nuova programmazione ha incontrato in questi mesi", ha scritto Augias.
La lezione di savoir faire al direttore Rai
Poi suggerisce al direttore Rai quali sarebbero potuti essere i termini del loro confronto, senza arrivare all'attacco personale: Che cosa ha impedito al Direttore generale Rossi di esprimersi con maggiore proprietà? Esempio: “Lei sbaglia, Augias. Noi stiamo cercando di equilibrare il tono di fondo della ‘narrazione’ che per anni è stata fatta sugli schermi della Rai, convenga con noi che una parte, ora maggioritaria e comunque consistente, del Paese è stata a lungo sottorappresentata. Questo non è giusto, non è democratico noi dobbiamo porvi rimedio; lei è libero di andarsene ma non di obiettare alle nostre scelte”. Poi conclude la sua lettera con una frase in latino: "Senza rancore, unicuique suum", ovvero "a ciascuno il suo". Un modo elegante per chiudere una polemica che non accenna a placarsi.