"Vi racconto com'è davvero mio fratello Luca Argentero", il privato del Doc della tv svelato
Cosa ha significato per una sorella minore crescere con un futuro divo? Come è stato diventare adulti insieme? E scrivere un libro a quattro mani?
L'Andrea Fanti, primario che ha perso una parte della memoria dopo aver ricevuto un proiettile, è un medico generoso e disponibile ma anche testardo e di carattere. Di Luca Argentero, l'attore che interpreta uno dei personaggi più amati della tv italiana, sappiamo molto del versante pubblico, inclusa la sofferta chiusura del primo matrimonio, la nuova unione con Cristina Marino e la nascita di due bambini. Molto meno si sa dell'Argentero privato, familiare, di come è cresciuto e come è stato averlo in casa anno dopo anno. A questo pensa la sorella Francesca, 42 anni, tre meno di Luca.
"Impossibile fargli cambiare idea"
Luca e Francesca Argentero hanno anche scritto assieme un libro, si intitola Stella Stellina. Una dolcissima avventura di Nina & Dudù ed è una favola per bambini. Francesca lavora nel marketing e nella grafica e vive a Torino. Com'è avere un fratello come Luca Argentero? Così lo racconta la sorella, intervistata dal Corriere della Sera: "Lui era già bellissimo. Le mie compagne volevano sempre venire a studiare a casa". Il rapporto fra i due è cambiato nel tempo, lo conferma lo stesso Luca: "Attaccatissimi fino all’adolescenza, quando i tre anni di differenza sono diventati una voragine. Poi però dai miei 20 anni siamo ritornati a fare cose insieme". Ma non c'è solo la parte tenera: "Luca è super buono e generoso, fin da piccolo. Ma è testardo, e ormai sta solo peggiorando: non ci provo neanche più a fargli cambiare idea".
Quando il fratello maggiore ti introduce alla vita
Per Francesca Argentero: "Devo a Luca tante mie prime volte. Il primo concerto, per esempio, quello dei Green Day, sul pit. Oppure la patente: mi faceva scuola guida sulla vecchia Uno bianca della nonna, che poi è diventata la mia auto". Un riavvicinamento con nuova intesa una volta esaurita l'adolescenza di entrambi, e un rapporto affettuoso rimasto tale fino ad oggi, quando i due si possono permettere di lavorare assieme allo stesso libro.
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