Alvaro Vitali, dalla fama all'oblio. "Cambiavo donna ogni 3 mesi, ora vivo di stenti"
L'attore in una lunga intervista spiega di esser stato dimenticato: "Dopo un periodo di depressione arrotondo come posso"


Vive ormai di ricordi Alvaro Vitali. Dei bei tempi che furono, di quando dopo aver interpretato con successo "Pierino" poteva permettersi qualunque cosa, come ad esempio cambiare macchina e donna ogni tre mesi. Solo ricordi, appunto, perché la realtà, oggi, è ben diversa. Della sua parabola discendente ha parlato l'attore in una lunga intervista a Repubblica che ha più il sapore dello sfogo amaro. Nelle sue parole c'è tanta rabbia e il desiderio di "fargliela vedere a chi non ha creduto in me".
Scoperto da Fellini. "Ma non sapevo nemmeno chi fosse"
La sua fama era arrivata per caso: a quei tempi, era il 1969, lavorava come elettricista. I primi passi nel cinema Alvaro Vitali li muove grazie a Fellini. "Ma non sapevo neanche chi fosse, io al cinema andavo a vedere i film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia", racconta. Poi la sua vita cambia. "Avevo 18 anni e guadagnavo 16mila lire a settimana. Poi sono stato reclutato per una parte di Satyricon. Settantamila lire al giorno, per sette giorni di lavoro". E' la svolta. Piacque a Fellini che lo chiamò per interpretare altre parti. "Lo divertiva la mia indole popolare. Mi chiedeva: "Ti è piaciuto Giulietta degli spiriti?" "Sì", mentivo. "E cosa ci hai capito?" "Un cazzo, dottore". Fellini ne rideva", racconta.
"Mi chiamarono per "L'insegnante". Non potevano chiedermi di meglio"
I primi successi non gli fanno perdere la testa. Pensa semmai a mettere al sicuro gli affetti più cari. "Comprai casa a nonna Elena, in via Oderisi da Gubbio, nel quartiere Marconi. Sono stato a casa con lei dagli 8 ai 32 anni. Con mia madre erano litigate continue...", confessa Alvaro Vitali nell'intervista. Poi arrivò la notorietà. Gliela diede "Amarcord". "Il regista Nando Cicero, che era stato l’aiuto di Francesco Rosi, stava preparando L’insegnante, con Edwige Fenech. Mi chiamò. Dovevo interpretare un alunno siciliano che le sbavava dietro. Non poteva chiedermi di meglio: mi ero sempre ispirato a Lando Buzzanca". Quel filone sarebbe durato tantissimo. "Ho fatto cinquanta film - racconta". Era ricco, tanto ricco. "Cambiavo macchina e donne ogni 3 mesi".
Poi il telefono smette di squillare. Oggi prende 1200 euro di pensione
Una fama quella legata a Pierino che lo rende irresistibile. E popolare. "Ero così famoso che non potevo entrare nei ristoranti". Quella popolarità sopravvive, "ma il telefono - spiega con amarezza l'attore - ha smesso di squillare". "Non mi spiego il perché. Ero popolarissimo. E lo sono ancora a 72 anni. Mi fermano per strada, mi chiedono i selfie. “Alvaro, tu sì che ce facevi divertì", dicono. Io ho salvato il cinema commedia italiano", dice. E ora? "Dopo un periodo di depressione, arrotondo facendo spettacoli, nei teatri, soprattutto al Sud. A Roma poco, non c'è il culto della serata. Di pensione ora prendo 1.200 euro. Mi hanno fregato un sacco di contributi".