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"Montalbano traditore". Luca Zingaretti, l'amore folle, la svolta clamorosa con finale a sorpresa

"È un po’ come se Cappuccetto Rosso andasse a fare una rapina in banca": se davvero “Il metodo Catalanotti”, in onda l’8 marzo su Rai1, sarà l’ultimo film del Commissario Montalbano, non c’è dubbio che farà il botto

Cinzia Marongiudi Cinzia Marongiu   
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      Se davvero “Il metodo Catalanotti”, in onda l’8 marzo su Rai1, sarà l’ultimo film del Commissario Montalbano, non c’è dubbio che farà il botto. E non soltanto perché il personaggio interpretato da Luca Zingaretti è di certo il più amato ed esportato di tutta la nostra fiction. E ora, da quando sono scomparsi il suo creatore Andrea Camilleri e il regista Alberto Sironi, anche il più rimpianto. No, stavolta c’è dell’altro che di certo farà sobbalzare sul divano diversi milioni di spettatori. Già perché questa volta Montalbano vestirà i panni del traditore. Di chi tradisce la sua donna, l’eterna fidanzata Livia, ma anche di chi tradisce l’amore per la sua terra e per il suo lavoro. Insomma, di chi finisce soprattutto per tradire se stesso e la sua essenza. Un Montalbano irriconoscibile perché totalmente preda delle passioni che Luca Zingaretti descrive così: “Andrea Camilleri ha operato una sorta di tradimento nei confronti del suo personaggio. Per tanti anni, ci ha abituato a un uomo affezionato alla sua terra, alle sue nuotate mattutine, al suo lavoro  e alla sua Livia (Sonia Bergamasco), che se è vero che abitava lontano da lui, è sempre stata uno specchio della sua esistenza.  Qui, invece si sovverte tutto, è un po’ come se Cappuccetto Rosso andasse a fare una rapina in banca . È capitato altre volte che il commissario fosse indotto in tentazione da qualche fanciulla ma questa volta è completamente diverso. Questa volta si innamora di una bellissima  ragazza, una donna di una bravura rara e il commissario viene steso. Montalbano entra in crisi. A un certo punto dirà solo: "Voglio stare vicino a te". È pronto a lasciare tutto, il lavoro, la sua terra  e anche Lidia. Un  terremoto di questa portata confesso che quando l’ho letto mi ha fatto saltare sulla sedia. È una storia di una grande potenza che per interpretarla mi ha richiesto ulteriore coraggio. Un vero salto nel vuoto”. A interpretare questo vero e proprio terremoto è Greta Scarano.

      Non solo. Per Zingaretti questa è stato anche un ulteriore banco di prova visto che si è dovuto mettere dietro la macchina da presa con il dolore per la perdita dei due amici ancora nel cuore: “Devo ringraziare tutti gli attori che mi hanno aiutato tantissimo e supportato in tutti i modi. Non è stato facile improvvisarsi condottiero. Credo che quest’ultimo film rimarrà dentro ognuno di noi perché Cmilleri, forse presagendo la sua fine lo ha infarcito di cose che potrebbero essere davvero il suo testamento, dall’amore per il teatro all’esorcismo della vecchiaia che cerca di impossessarsi della giovinezza in un estremo tentativo di sfuggire alla fine”.

      Nel film, prodotto come tutti gli altri 37, dalla Palomar di Carlo degli Esposti, ovviamente ci sono i protagonisti di sempre, Fazio- Peppino Mazzotta, l’inguaribile sciupafemmine Mimì Augello e il goffo Catarella. Sul futuro invece l’attore non si sbilancia: "Alberto Sironi e lo scenografo Luciano Ricceri, che ci hanno lasciato, erano miei complici, compagni di trincea. Una serie durata trent'anni non è una cosa da poco. Quest'anno il tempo si è fermato: non c'è stato modo di elaborare il lutto. Io sono ancora in un limbo. Quando il tempo ricomincerà a scorrere, vedremo. È fondamentale che il pubblico sappia che c'è un nuovo episodio da vedere, mai andato in onda Il metodo Catalanotti". E poi come racconta in questa videointervista  concessa a Tiscali.it ci sono altri due  romanzi che aspettano di essere tradotti nel linguaggio cinematografico e sono “Il cuoco dell’Alcyon” e “Riccardino”. Per ora però Zingaretti è concentratissimo in altri progetti con la sua amata Luisa Ranieri, che sta riscuotendo un enorme successo con "Le indagini di Lolita Lobosco", serie tv in onda su Rai1 che lui stesso ha prodotto.  Ma qui ci anticipa anche i suoi progetti personali.

      Cinzia Marongiudi Cinzia Marongiu   
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