Loretta Goggi si commuove: "Il mio ritorno senza coperta di Linus. Perché dopo 30 anni ho detto di sì"
“Non volevo più lavorare né in teatro né in tv. Ora sono tornata a fare l'unica cosa che so fare. Ma il mio varietà "benedetta primavera" non ha niente di celebrativo o nostalgico". E rispolvera le imitazioni
Ci ha messo 30 anni a decidersi di tornare, ma ora, che il dado è tratto, lo fa alla sua maniera e cioè in grande e a tutto tondo. Loretta Goggi, leggenda dello spettacolo made in Italy, è pronta a farsi in mille: conduttrice, attrice, imitatrice, cantante, spalla. Insomma, il varietà dei tempi d’oro, quello che lei stessa ha contribuito a rendere eterno, ma rivisitato in chiave contemporanea. E che si metta in gioco completamente è chiaro fin da quando prende la parola e dopo poche frasi si commuove trattenendo a stento le lacrime: “Sono tornata a fare l’unica cosa che so fare. E lo faccio senza nessuna coperta di Linus perché mio marito è morto”.
"Sono tornata a fare l'unica cosa che so fare: ho iniziato a 10 anni"
Qui la commozione prende il sopravvento ma Loretta Goggi è tenace nell’andare avanti e nel raccontare il perché di questo ritorno che ha il gusto della sfida: “Ho iniziato a 10 anni come attrice. Poi ho fatto il varietà e le imitazioni. Poi è arrivato il canto. Ora mi riapproccio al mio grande amore per il varietà perché Stefano Coletta me l’ha fatto sentire vicino nella qualità e nell’impegno che ci mettevamo un tempo. E sono pronta anche a tornare a recitare affrontando la mia faccia di oggi e le rughe che solcano il mio viso. D’altra parte non ho mai impostato la mia carriera lunga ben 63 anni sulla fisicità. Non che fossi una cozza… Ma ho sempre puntato su altro, non sono mai stata identificabile, incasellabile. Sono stata un bersaglio mobile e forse anche per questo ci ho impiegato molto a raggiungere una certa credibilità. Non sono diventata un’icona ma spero almeno di essere una brava professionista capace di parlare di arte e talento”.
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"Il politically correct? A volte sfocia nel ridicolo"
Understatement da vecchia guardia ma anche tanta voglia di mettersi in gioco. Il programma si intitola “Benedetta primavera”, parafrasando il suo celebre successo, debutta su Rai1 il 10 marzo in prima serata per quattro puntate e la vedrà in scena con due “boys” d’eccezione come Luca Bizzarri e Paolo Kessissoglu, la cui presenza chiarisce immediatamente la natura del programma che non ha niente di nostalgico. Nella prima puntata ci saranno Heather Parisi e Chiara Francini, mentre Mietta e Anna Tatangelo metteranno in scena il primo dei duetti impossibili duettando con Mia Martini e Whitney Houston. Con Bruno Vespa si parlerà di censura e di parole vietate e con Marco Giallini si affronterà lo spinosissimo tema del politically correct sul quale Loretta Goggi non ha remore a dire la sua: “Tutta questa correttezza non la trovo sempre giusta e in qualche caso sfocia nel ridicolo. In passato, abbiamo usato tutti i termini possibili, termini correnti. La comicità di Luca e Paolo però, ci tengo a sottolinearlo, è corretta per quanto riguarda i termini ma ha una lettura critica che, secondo me, però non è scorretta. In ogni caso non ci sarà nessuna censura, gli ospiti potranno dire ciò che pensano nei perimetri in cui sanno di muoversi”.
L' imitazione della regina Elisabetta che detesta la Scozia e l'umidità
Ovviamente ci saranno anche le sue imitazioni, come quella esilarante della Regina Elisabetta ormai in Cielo che confessa di detestare la Scozia, “la nebbia e l’umidità bastarda che ti congela le ossa”. Tra le imitazioni anche quella di Guillermo Mariotto, Ursula Von der Leyen e Laura Morante: “Io imito solo chi amo, chi stimo, chi colpisce la mia fantasia. Ho cercato personaggi fuori dalla mischia”.
"Non volevo più lavorare né in teatro né in tv"
Insomma un vero e proprio one woman show nel quale Loretta Goggi porta oltre che il suo grande talento anche l’integrità che ha sempre portato in scena: “Sono molto esigente con tutti, e questo è sbagliato, ma lo sono soprattutto con me stessa. Per me sapere di aver raggiunto il successo è un limite. Mi piace pensare che il successo debba ancora arrivare”. E confessa: “Non volevo più lavorare né in teatro né in tv. In tutti questi anni tanti direttori di rete hanno cercato di convincermi a tornare sulla scena. Coletta ha saputo farmi ragionare su che cosa significhi il talento. In passato era successo con Garinei che mi convinse a tornare in teatro con il grande Johnny Dorelli spiegandomi che il talento non va seppellito ma fatto fruttare. E così ora ci riprovo”.