Massimo Ghini: "Con "La Catturandi" la fiction Rai fa un balzo in avanti"
Intervista all'attore tra i protagonisti della serie di Raiuno giunta alla quarta puntata con ottimi risultati nonostante la concorrenza del "Grande Fratello Vip"

È una delle grandi scommesse di questa stagione tv di Raiuno. E nonostante la concorrenza del Grande Fratello Vip, sta mantenendo intatto il suo pubblico. D’altra parte “La Catturandi – Nel nome del Padre”, giunta alla quarta puntata, è una di quelle serie televisive che punta alla qualità oltre che al coraggio nel raccontare la nuova criminalità organizzata capace di fare sponda con la politica e con la più innovativa imprenditoria. Uno dei protagonisti è Massimo Ghini, entusiasta di questo lavoro. “Quando ho letto per la prima volta il copione sono rimasto molto meravigliato che su Raiuno facessero fare una fiction del genere, così innovativa e popolata di personaggi in chiaro-scuro. La nota interessante è proprio che tutti i personaggi non sono come sembrano. Un intreccio in qualche modo lega le guardie e i ladri e la storia è complicata dal misterioso passato dei vari personaggi, che interviene sul presente”.
In questa serie che racconta la mafia siciliana e la caccia ai latitanti e in particolare a Natale Sciacca, fatta ad opera della squadra speciale creata dopo la morte dei due giudici Falcone e Borsellino, Ghini interpreta il vice questore Valerio Vento e ha un ruolo cruciale: “Di sicuro non sono un poliziotto buonista e la storia che ho alle spalle, riguardo al G8 di Genova, lo dimostra”.
"Siamo l'ideale seguito de "La Piovra" - Insomma una serie che non è “né banale né didascalica come a volte viene accusata di essere la fiction Rai. La lezione di Sky evidentemente qualche risultato l’ha ottenuto anche se va ricordato che quel tipo di racconto è possibile su una rete a pagamento. La Rai ha meno libertà e maggiori responsabilità. Serie come “Gomorra” o “Romanzo Criminale” se fossero trasmesse dalla tv di Stato, solleverebbero un vespaio. Ma “Catturandi” è davvero un grande passo avanti e può essere considerata l’ideale seguito de “la Piovra”.
A novembre lo vedremo al cinema - Massimo Ghini, che abbiamo visto di recente su Canale 5 accanto a Nancy Brilli nella divertente commedia “Matrimoni e altre follie”, non sa niente su una possibile seconda serie: “Il silenzio a Mediaset è assoluto. L’aria sembra essere quella di non rifarla anche se, nonostante sia stata messa in onda a giugno, è andata bene”. A breve invece lo vedremo al cinema (l’uscita è prevista per il 3 novembre) in “Non si ruba a casa dei ladri” di Carlo Vanzina con Vincenzo Salemme e Stefania Rocca.
"La situazione di Roma? Sono sconfortato" - Il lavoro di attore nel caso di Massimo Ghini è sempre andato di pari passo con la passione politica che però in questo periodo gli lascia l’amaro in bocca: “La politica ormai è ridotta a sfide tra opposte tifoserie. Noi almeno ci battevamo per un mondo possibile”. Parlare della capitale, con un romano doc come lui è quasi obbligatorio: “Che non abbia votato la Raggi si sa. Non voto 5Stelle e mi spiace dover constatare che ciò che temevo è successo. A quasi quattro mesi dalle elezioni stiamo ancora aspettando che qualcosa succeda e nel frattempo assistiamo a questo teatrino tristissimo in cui degli incompetenti cercano di trovare soluzioni. Chi pensa che dovrei goderne, si sbaglia. In realtà sono sconfortato e triste. Poi certo quando la Raggi parla di accanimento contro di lei e comincia a prendersela con i poteri forti, mi viene da dire: “Ma de che?”. Se scendi in campo devi accettare i pro e i contro e soprattutto dovresti prepararti una squadra di collaboratori ben prima. Cosa mi auguro? Una tregua sociale per la nostra città”.