Ermal Meta: due atti di gentilezza hanno salvato la mia vita. Il monologo toccante

A Le Iene il cantante albanese ha commosso raccontando il suo arrivo in Italia: "Siate genitli, potreste salvare qualcuno"

di Ca.So.

Con lo sfondo rosso e il rumore del fuoco che scoppietta, questa volta a Le Iene il monologo è affidato a Ermal Meta. La voce del cantante albanese, naturalizzato italiano, è ferma. Sembra raccontare una storia, un racconto. Lentamente, taradito anche dagli occhi che si fanno via via più lucidi, la storia si trasforma nella sua vita. Anzi, in quella casuale gentilezza che ha permesso alla sua vita di trasformarsi da tragedia annunciata a quello che è oggi.

IL MONOLOGO

"Quella donna non si fidava di nessuno. - inizia Ermal Meta - Un giorno, per strada, uno sconosciuto l'avvicina, le dice che ha sentito delle che delle cose così stanno per succederle. Lei si spaventa, ma gli crede. Del resto a una donna senza marito a quei tempi poteva accadere di tutto.

LA PRIMA GENTILEZZA GRATUITA

Lo sconosciuto le consiglia di andare via, ma lei non sa come fare. Lui si offre di pagare di tasca sua un passaporto straniero tedesco. Non vuole niente in cambio. Le chiede solo delle fototessere. Quando lei gli domanda perché la sta aiutando, lui le risponde che non lo fa solo per lei, ma anche per i suoi figli. Andare alla polizia è inutile, lo sa fin troppo bene. Il giorno seguente la donna scatta delle foto e gliele porta. Lui va da un falsario. È una settimana dopo e il passaporto è pronto. Lo sconosciuto le auguro buona fortuna. Non si vedranno più. La donna lascia i figli con sua madre e va a prendere il traghetto che spera possa condurla verso una vita sconosciuta, ma gentile come quel uomo. Passa i controlli della polizia albanese senza difficoltà".

LA SECONDA GENTILEZZA

Il racconto prosegue all'arrivo della donna in Italia: "E così, intorno alle sette della mattina seguente, la nave su cui si trova entra nel porto di Brindisi. Prima dello sbarco, ogni passaporto viene controllato meticolosamente. Un ufficiale afferra quello della donna e le lancia un'occhiata prima di sparire dietro ad una porta. Sembra aver già capito. Torna indietro dopo un po' e la chiama in disparte. Questo passaporto è falso. Lo sa, vero? Le dice a bassa voce. Sì, lo so, ammette lei. Non posso farla passare. Devo rimandarla indietro. La donna piange cercando di non farsi vedere dagli altri. Poi dalla borsa tira fuori una fotografia e gliela mette davanti. Questi sono i miei tre figli. Se torno indietro non ci sarà un futuro per loro, gli dice. Lui indugia ancora, scrutando, mentre la donna prega. Di colpo lui apre il passaporto, lo timbra prima di darglielo: "E' libera di andare". Lei vorrebbe abbracciarlo, ma non può. "Vada via e buona fortuna", le dice l'ufficiale, indicandole la porta verso il suo nuovo futuro incerto. Certo, ha tutto da scrivere".

Anche in qeusto caso niente in cambio, solo un atto di amore umano verso il prossimo, puro e gratuito. "Non si vedranno più. - conclude il cantante-  Due atti di gentilezza. Salvarono quattro vite. Tra quelle vite c'era anche la mia. Siate gentili. Potreste salvare qualcuno".