Tony Effe ha dribblato i divieti. "Ha indossato lo stesso la collana". Il Codancons denuncia


La 75esima edizione del Festival di Sanremo ci regala l'ennesimo "caso" mediatico, questa volta con protagonista Tony Effe e la sua adorata collana. Un dramma in tre atti che si è concluso con un sorriso, grazie all'intervento del "pompiere" Carlo Conti, e un esposto del Codacons.
Ma andiamo con ordine - Il nostro "bad boy" del trap italiano, già in difficoltà nelle classifiche provvisorie, aveva pensato bene di creare il suo personale momento di gloria minacciando via social il direttore artistico: "Se stasera mi levano i gioielli, sali tu a cantare". Un ultimatum che sa tanto di "se non gioco con il mio pallone, me ne vado a casa".
La risposta di Conti? Da maestro della televisione quale è, ha trasformato la minaccia in una gag: "Mi stavo già esercitando, ero pronto". Una replica che ha disinnescato la bomba mediatica con l'eleganza di un artificiere esperto.
Pavone senza piume - Ed è finita con il rapper che nella serata cover è apparso sul palco dell'Ariston in versione "deplumed", come un pavone a cui hanno tolto le piume più luccicanti. Al posto della sua amata collana, un foulard dorato che sembrava urlare "va bene, avete vinto voi, ma almeno questo lasciatemi brillare".
Ma il Codacons presenterà un esposto - Se sul palco dell'Ariston il rapper ha dovuto rinunciare alla sua preziosa collana Tiffany da 70mila euro, non ha esitato a sfoggiarla in altre occasioni collaterali al Festival (Dopofestival e spazi di Radio2). Per aver aggirato il divieto anche la Rai dovrà ora rispondere ad un esposto del Codacons.
La questione ha fatto infuriare i vertici Rai - Claudio Fasulo, vicedirettore Intrattenimento Prime Time, ha sottolineato come gli artisti firmino accordi specifici che vietano la pubblicità occulta, sia attraverso marchi sia mediante oggetti riconducibili a questi. Una posizione ribadita anche da Marcello Ciannamea, che ha esteso il divieto persino ai social media.
Nella conferenza stampa di oggi, il rapper si è presentato con diverse collane e una maglietta di Topo Gigio, regalo di Lucio Corsi, limitandosi a un laconico "Risponderanno i miei avvocati" sulla questione dell'esposto del Codacons.

La 75esima edizione del Festival di Sanremo ci regala l'ennesimo "caso" mediatico, questa volta con protagonista Tony Effe e la sua adorata collana. Un dramma in tre atti che si è concluso con un sorriso, grazie all'intervento del "pompiere" Carlo Conti, e un esposto del Codacons.
Ma andiamo con ordine - Il nostro "bad boy" del trap italiano, già in difficoltà nelle classifiche provvisorie, aveva pensato bene di creare il suo personale momento di gloria minacciando via social il direttore artistico: "Se stasera mi levano i gioielli, sali tu a cantare". Un ultimatum che sa tanto di "se non gioco con il mio pallone, me ne vado a casa".
La risposta di Conti? Da maestro della televisione quale è, ha trasformato la minaccia in una gag: "Mi stavo già esercitando, ero pronto". Una replica che ha disinnescato la bomba mediatica con l'eleganza di un artificiere esperto.
Pavone senza piume - Ed è finita con il rapper che nella serata cover è apparso sul palco dell'Ariston in versione "deplumed", come un pavone a cui hanno tolto le piume più luccicanti. Al posto della sua amata collana, un foulard dorato che sembrava urlare "va bene, avete vinto voi, ma almeno questo lasciatemi brillare".
Ma il Codacons presenterà un esposto - Se sul palco dell'Ariston il rapper ha dovuto rinunciare alla sua preziosa collana Tiffany da 70mila euro, non ha esitato a sfoggiarla in altre occasioni collaterali al Festival (Dopofestival e spazi di Radio2). Per aver aggirato il divieto anche la Rai dovrà ora rispondere ad un esposto del Codacons.
La questione ha fatto infuriare i vertici Rai - Claudio Fasulo, vicedirettore Intrattenimento Prime Time, ha sottolineato come gli artisti firmino accordi specifici che vietano la pubblicità occulta, sia attraverso marchi sia mediante oggetti riconducibili a questi. Una posizione ribadita anche da Marcello Ciannamea, che ha esteso il divieto persino ai social media.
Nella conferenza stampa di oggi, il rapper si è presentato con diverse collane e una maglietta di Topo Gigio, regalo di Lucio Corsi, limitandosi a un laconico "Risponderanno i miei avvocati" sulla questione dell'esposto del Codacons.

La 75esima edizione del Festival di Sanremo ci regala l'ennesimo "caso" mediatico, questa volta con protagonista Tony Effe e la sua adorata collana. Un dramma in tre atti che si è concluso con un sorriso, grazie all'intervento del "pompiere" Carlo Conti, e un esposto del Codacons.
Ma andiamo con ordine - Il nostro "bad boy" del trap italiano, già in difficoltà nelle classifiche provvisorie, aveva pensato bene di creare il suo personale momento di gloria minacciando via social il direttore artistico: "Se stasera mi levano i gioielli, sali tu a cantare". Un ultimatum che sa tanto di "se non gioco con il mio pallone, me ne vado a casa".
La risposta di Conti? Da maestro della televisione quale è, ha trasformato la minaccia in una gag: "Mi stavo già esercitando, ero pronto". Una replica che ha disinnescato la bomba mediatica con l'eleganza di un artificiere esperto.
Pavone senza piume - Ed è finita con il rapper che nella serata cover è apparso sul palco dell'Ariston in versione "deplumed", come un pavone a cui hanno tolto le piume più luccicanti. Al posto della sua amata collana, un foulard dorato che sembrava urlare "va bene, avete vinto voi, ma almeno questo lasciatemi brillare".
Ma il Codacons presenterà un esposto - Se sul palco dell'Ariston il rapper ha dovuto rinunciare alla sua preziosa collana Tiffany da 70mila euro, non ha esitato a sfoggiarla in altre occasioni collaterali al Festival (Dopofestival e spazi di Radio2). Per aver aggirato il divieto anche la Rai dovrà ora rispondere ad un esposto del Codacons.
La questione ha fatto infuriare i vertici Rai - Claudio Fasulo, vicedirettore Intrattenimento Prime Time, ha sottolineato come gli artisti firmino accordi specifici che vietano la pubblicità occulta, sia attraverso marchi sia mediante oggetti riconducibili a questi. Una posizione ribadita anche da Marcello Ciannamea, che ha esteso il divieto persino ai social media.
Nella conferenza stampa di oggi, il rapper si è presentato con diverse collane e una maglietta di Topo Gigio, regalo di Lucio Corsi, limitandosi a un laconico "Risponderanno i miei avvocati" sulla questione dell'esposto del Codacons.

