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Sanremo nella bufera, scoppia il caso Instagram e non solo: chiesti i contratti di Chiara Ferragni e Fedez

I numeri più che lusinghieri dell'ultima edizione del festival non bastano ad evitare le polemiche. E non sono poche

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Non c'è pace sul festival di Sanremo. Nonostante i numeri da record, sono diverse le questioni che agitano il sonno dei vertici Rai. Dopo aver tenuto banco nella riunione di ieri del cda di viale Mazzini, e dopo che la procura di Imperia ha aperto un fascicolo a carico di Blanco con l'accusa di danneggiamento, per la sfuriata del cantante che ha devastato gli addobbi floreali, il caso approda ora sul tavolo dell'Agcom. Nel mirino dell'Autorità, che ha posto la questione all'ordine del giorno del Consiglio di mercoledì prossimo, le possibili violazioni delle norme legate alla pubblicità occulta di profili social su Instagram, in particolare quelli di Chiara Ferragni e dello stesso Amadeus, aperto in diretta durante la prima serata dall'imprenditrice digitale e arrivato in pochi giorni a quota 1,8 milioni di follower. Fatto sta che, come scrive Fanpage, il Cda chiede di vedere i contratti di Fedez e Ferragni per fare luce sugli accordi per i diritti d’immagine, visto che una troupe di Amazon li ha seguiti per l’intera settimana e i due non sono mai comparsi nel Dietrofestival.

"Minori non tutelati": la performance di Rosa Chemical-Fedez

Sotto la lente dell'organismo di garanzia, anche le norme relative alla tutela dei minori per i casi che hanno coinvolto Blanco e Rosa Chemical-Fedez, nell'esibizione dell'ultima serata del festival che li ha visti simulare un amplesso in platea e poi baciarsi sul palco. All'Agcom spetta verificare il rispetto delle disposizioni del Tusma, il Testo Unico dei Servizi dei media audiovisivi e radiofonici, del Contratto di servizio Rai e del Codice di autoregolamentazione delle tv. "Secondo indicazioni europee il minore va tutelato fino alle ore 23. In caso di violazione la Rai rischia una sanzione fino a 600mila euro", spiega Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, intervistato da Striscia la notizia.

L'ipotesi di accordi pubblicitari paralleli non segnalati

Quanto all'ipotesi di pubblicità occulta, "noi non abbiamo visto scritte in sovraimpressione, non è stato comunicato". E ancora, commentando con il tg satirico di Canale 5 le dichiarazioni dei vertici sull'assenza di un accordo tra le parti, "se questo non fosse vero, o se ci fossero degli accordi pubblicitari paralleli, sarebbe grave, perché certificherebbe che c'era un accordo commerciale di cui il telespettatore non è stato informato".

Nel mirino anche l'eccessiva autonomia del direttore artistico

Il caso Sanremo è finito sul tavolo dei consiglieri Rai, che hanno chiesto spiegazioni a Fuortes sugli aspetti editoriali e a Tagliavia sulle questioni legate alla pubblicità che intendono ancora approfondire. Nel mirino in particolare la scelta di esternalizzare la gestione alla squadra di Amadeus, che ha goduto - a detta dei cinque membri del cda - di una eccessiva autonomia senza dar conto delle proprie scelte alla Rai. Da qui la richiesta di valutare l'affidamento a professionisti interni all'azienda dall'edizione del 2025, quando il contratto con Amadeus sarà scaduto.

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