Olly: "Che gioia i komplimenti di Vasco e la mia manager Marta". Ma poi gela tutti sull'Eurovision
Un ragazzone alto quasi due metri col fisico da rugbista e il cuore tenero ha vinto il Festival: "ma non lo avevo nemmeno messo in conto come eventualità". Poi sull'Eurovision chiede tempo

Non li hanno visti arrivare. O forse sì perché era nell'aria da giorni. Ma i cantautori si riprendono la scena, dopo anni di predominio della scena rapper e hip hop, pop e dance e compilano un podio storico a Sanremo. Tre cantautori ai primi tre posti della classifica generale: Olly, Lucio Corsi e Brunori Sas. E se poi si allarga lo sguardo alla cinquina finale ecco un altro cantautore come Simone Cristicchi e pure Fedez iun una versione decisamente più intimista oltre che come autore della sua "Battito".
"Un podio maschile che non è patriarcale"
Tutti e tre uniti da una grande sensibilità e dalla determinazione a portare sul palco unicamente loro stessi, senza fronzoli e senza vestirsi a festa, anche se in maniera completamente diversa. Brunori Sas inoltre nota: "Questo podio ha rapresentato un maschile che sicuramente non è patriarcale".

Un podio di outsider
Olly è il più giovane, ha appena 23 ani e appare ancora sotto shock per una vittoria che lui non aveva nemmeno messo in conto come eventualità: "Con Lucio Corsi e Brunori Sas, abbiamo composto un podio di outsider: io sono quello con meno esperienza di tutti, ma siamo tutti e tre cantautori ed è bello aver celebrato le emozioni che portiamo sul palco". Per lui, oltre al premio del Festival di Sanremo, ce n'è un altr, inaspettato e specialissimo che arriva dai social di Vasco Rossi con un endorsement : "Vedere le storie su di me con i Komplimenti di Vasco mi ha fatto saltare dalla sedia. Wow, è successo! All'annuncio della vittoria ero scioccato. Non sembravo felice, ma quando provo emozioni forti mi viene la faccia della 'para'", dice parlando come tanti ragazzi della sua età.
"Eurovision? Non so" e gela tutti
Poi però gela un po' tutti quando alla domanda di rito di Eddy Anselmi: "Vuoi tu Olly rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest?", anziché rispondere un deciso sì se ne esce così: "Tutto ciò che mi è successo è totalmente folle. Quando nelle settimane scorse dicevo di non valutare la vittoria al festival di Sanremo come un'opzione, ero onesto. Dunque non ho pensato all'eventualità di una partecipazione all'Eurovision Song Contest. Ho bisogno di metabolizzare, ho bisogno di tempo per decidere". La Rai dal canto suo, per voce del vicedirettore Intrattenimento Prime Time Claudio Fasulo, gli concede seduta stante una settimana di tempo. "La meriti, dopo le ultime 12 ore". In realtà non è una novità: qualche anno fa anche Mahmood aveva chiesto qualche giorno di tempo per pensarci.
La mia manager Marta Donà
Olly parla anche della sua manager Marta Donà, che è la stessa manager di tre degli ultimi quattro vincitori di Sanremo e cioèManeskin, Marco Mengoni, Angelina Mango: "Il suo segreto? Credo sia semplicemente molto brava a percepire dove ci sia del talento. Il ché però non vuol dire che non ci sia da altre parti".
Chi è Olly
Ma chi è questo ragazzone alto quasi due metri col fisico da rugbista e il cuore tenero? Il suo vero è Federico Olivieri e “da buon genovese sono un po’ diffidente e molto timido”. Di Genova ama soprattutto il re dei cantautori, Fabrizio De André: nella serata delle cover infatti ha voluto eseguire “Il pescatore”. “Lui è il mio modello, ma ho anche una grande passione per Vasco”.
Figlio di mamma magistrato e di papà avvocato, Olly ha fatto il liceo scientifico e si è laureato in Economia e management. Ma insieme allo studio e alla musica ha sempre portato avanti anche quella per il rugby, uno sport che dovrebbe avere più visibilità in televisione. Anche perché è una vera filosofia di vita visto che ci si picchia in campo, ma dopo ci si vuole bene. E soprattutto si va avanti, ma la palla si passa indietro”.
