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Sanremo tra balorda nostalgia e sketch imbarazzanti. Chi ha vinto tra i Giovani. La classifica dei primi 5 e gli ascolti

Tra le Nuove Proposte vince Settembre tra le lacrime: "Tanta gente non ha mai creduto in me. A volte nemmeno io". I 5 big più votati sono: Coma Cose, Brunori Sas, Irama, Olly, Francesco Gabbani.

"La balorda nostalgia" di Olly che fa scattare in piedi il pubblico sembra aver contagiato tutto l'Ariston che per una sera che si tuffa negli anni Ottanta a suon di "Wild boys" e di "Sono solo canzonette". I Duran Duran travolgono l’Ariston (ma i segni dei 40 anni trascorsi dalla loro prima esibizione a Sanremo sono impietosi) e fanno sognare le ex ragazze degli anni ’80 che volevano sposare Simon Le Bon. Ci riesce Katia Follesa, in una delle gag riuscite della serata. Poi Iva Zanicchi, premio alla Carriera, dall’alto dei suoi 85 anni riesce a dare lezione di canto ai giovani rapper dalle ali spuntate. Per il resto le tre Carlo’s Girls, la rossa Miriam Leone, la bionda Katia Follesa e la mora Elettra Lamborghini, cercano di trovare qualche spazio nella scaletta serrata come sempre. Poco male visto che alcuni sketch come quello sull'uomo ideale sembrano rispolverati direttamente dalla tv di qualche decennio fa: che senso ha chiedere alle tre donne della serata di che colore dovrebbe avere gli occhi o i capelli il loro lui dei sogni? E come si fa a pensare che questa scenetta imbarazzante possa divertire qualcuno? All'una arriva il vedertto delle Nuove Proposte. A vincere è Settembre: "Tanta gente non ha mai creduto in me. A volte nemmeno io proprio per colpa di quelle persone. Grazie". I primi 5 big più votati della serata: Coma Cose, Brunori Sas, Irama, Olly, Francesco Gabbani.

Per la terza serata 10,7 milioni con il 59.8%

Battute trite o no, la terza serata è stata seguita in media - in termini di total audience - da 10 milioni 700mila spettatori pari al 59.8% di share. La seconda serata del festival aveva ottenuto - sempre in termini di total audience, calcolando cioè anche la visione in diretta su pc, smartphone e tablet - una media di 11,7 milioni di telespettatori pari al 64.5%; la prima aveva raccolto 12,6 milioni pari al 65.3% di share. Nel 2024 la terza serata del festival aveva fatto segnare - in base ai dati Auditel riferiti però soltanto alla fruizione televisiva tradizionale - 10 milioni mille spettatori con il 60.1%. 

Edoardo Bennato e le sue "canzonette"

Edoardo Bennato apre la terza serata del Festival al ritmo scanzonato di "Sono solo canzonette". Il tempo di salutarlo ed ecco la prima canatnate in gara, la bellissima Clara. Poi una dopo l'altra ecco le tre co-conduttrici della serata: Miriam Leone, la classe e l’eleganza; Elettra Lamborghini, la spensieratezza e la spontaneità; Katia Follesa, la simpatia e l’autoironia. Miriam, che oltre a fare da “co-co”, è a Sanremo per lanciare la fiction “Miss Fallaci” in onda su Raiuno da martedì 18 febbraio, si presenta con un vestito nero bordato di pallini bianchi e scherza con il presentatore ricordando quando lui la incoronò Miss Italia nel 2008 che fu il trampolino di lancio della sua luminosa carriera. Insieme si divertono a ripetere il fatidico annuncio: "Miriam Leone, per il te il festival di Sanremo inizia ora…”

Elettra Lamborghini, sempre divertente, in uno splendido abito bianco luminoso gioca con il colore del viso del padrone di casa. ”Ho scelto il bianco in onore tuo", dice a Carlo, "perché voglio favorire la tua abbronzatura”.

Katia Follesa si prende subito la scena

Katia Follesa, invece, cerca di scendere dalla scalinata con un bob“Se devo morire mi devo divertire” e ironizza sui tempi veloci di Carlo Conti: "Fai così anche con tua moglie? Dai che c'ho tre secondi!". Poi cerca il dialogo con le donne “normali” che la stanno guardando ricordando di quanto si senta in forma facendo sport e una vita salutare, lei che ha un grave problema di cuore tenuto sotto controllo: "Da mesi ho affrontato un percorso di remise en forme e ho fatto tantissima ginnastica: non c'è nessun segreto, quello che vedete è frutto di tanta costanza e soprattutto di tanto sport", dice mentre si agita mettendo in mostra orgogliosamente le braccia “a tendina”. Un inno alla body positivity accolto dagli applausi dell'Ariston.

Il piccolo super esperto del Festival: un vero fenomeno

La gara va avanti ma oggi è inframezzata da tanto show. Ecco il super esperto della storia del Festival di Sanremo,  Samuele Parodi, spigliatissimo bambino di soli 11 anni. Cosa fai nella vita? "Canto, recito, danzo", risponde il piccolo. Inizia il quiz: "Chi ha vinto nel 2015, il mio primo Festival?", chiede Conti. "Il Volo con 'Grande amore'", risponde il bambino. E via via domande sempre più difficili, anche dagli ospiti in platea. Vista la performance, Samuele viene premiato: Carlo Conti gli passa il cartoncino da presentatore e il bambino lancia il cantante in gara, Massimo Ranieri, e la sua canzone 'Tra le mani un cuore'.

La standing ovation per il Teatro Patologico

Poi all'Ariston irrompe la forza del messaggio del Teatro Patologico, l'inclusione che abbatte le barriere, l'arteterapia come cura delle disabilità fisiche e psichiche. "Siamo un luogo magico - dice il fondatore, l'attore e regista Dario D'Ambrosi - perché aiutiamo e salviamo tantissimi ragazzi e così diamo speranza a milioni di famiglie, perché quando sta bene un ragazzo disabile stanno bene mamme, papà, fratelli, nonni, condomini, quartieri. È da qui che dobbiamo partire per migliorare la nostra società". Il gruppo propone un brano del Simon Boccanegra portato all'Opera di Roma, poi gli attori scendono in platea al ritmo di 'La vita è musica', accolti dalla standing ovation del pubblico. L'ultima gag è la simulazione di una bomba: "Siamo più forti e più potenti di una bomba atomica: pensate alla Libia, alla Siria, non fanno altro che buttarsi bombe perché non hanno la forza di guardarsi negli occhi. Noi questa forza qui ce l'abbiamo". 

Tutti in piedi per Olly

La gara prosegue e arriva anche un'altra standing ovation. È per Olly e la sua  'Balorda nostalgia'. Visibilmente emozionato, esce ringraziando il pubblico: "Buona serata". Poi l'Ariston e tutte le ex ragazzine degli anni 80, quelle che sognavano di sposare Simon Le Bon, si concedono un tuffo negli anni Ottanta. Dopo il medley su "Invisible" "Notorious", "Ordinary world", la band britannica accoglie sul palco Victoria dei Maneskin che li accompagna in "Psycho killer" e "Girls on film". "We love this girl", dice Simon Le Bon. L'effetto nostalgia trascina tutto l'Ariston quando partono, come 40 anni fa, le note di "The Wild Boys".  Dalla platea spunta in abito da sposa Katia Follesa in rappresentanza di tutte le donne di quella generazione che avrebbero voluto sposare Simon Le Bon. L'attrice raggiunge il frontman sul palco e si accaparra un lieve bacio stampato sulle labbra: "Mi sono quasi limonata Simon Le Bon", "Mi si è aperto il body contenitivo". E quasi quasi si prende pure un bacio da Conti. 

Iva Zanicchi lascia tutti a bocca aperta

L'effetto nostalgia continua con il premio alla carriera a Iva Zanicchi: ottantacinque anni e non sentirli. La donna che ha vinto più Festival di tutte fa tremare l'Ariston lcon la sua voce potente e lascia tutti a bocca aperta con un medley dei tre brani che le hanno regalato le vittorie a Sanremo: Non pensare a me del 1967, Zingara del 1969, Ciao cara come stai? del 1974. L'ironia è quella di sempre: "Un premio alla carriera? Meglio da viva che da morta".

Cinzia Marongiudi Cinzia Marongiu, inviata a Sanremo   
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