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Olly e Angelina Mango, la profezia nascosta in "Per due come noi" e quel déjà-vu che mette i brividi

Dalla hit insiema alla vittoria a Sanremo, fino ai dubbi sull'Eurovision: Due come noi' sembra tracciare il percorso parallelo dei due artisti

Maria Elena Pistuddidi M.E.P.   

Un brano, due destini intrecciati, una storia che sembra scritta dalle stelle. La vita, si sa, ha un peculiare senso dell'ironia. E la musica italiana, in questo 2025, ce ne ha dato l'ennesima dimostrazione. Il filo rosso che lega Angelina Mango e Olly si è intrecciato in modo sorprendente, creando una storia che sembra scritta da uno sceneggiatore particolarmente ispirato.

L'anno di Angelina: dal trionfo al coraggioso passo indietro

Nel 2024, Angelina Mango conquistava il palco dell'Ariston con "La noia", un brano che ha segnato la sua consacrazione definitiva nel panorama musicale italiano, una vittoria che ha catalizzato l'attenzione del pubblico e della critica, portandola a un'esposizione mediatica senza precedenti. I ritmi frenetici della popolarità, però, possono essere estenuanti, e la giovane artista ha scelto di prendersi una pausa, una decisione coraggiosa quanto necessaria.

"Due come noi": la collaborazione che diventa profezia

Prima di questo momento di riflessione, Angelina e Olly avevano già incrociato i loro percorsi artistici in "Per due come noi", un brano che ha conquistato il disco di platino. Una collaborazione che ha mostrato la perfetta sintonia tra due talenti della nuova generazione musicale italiana. Il pezzo, che oggi suona quasi profetico, racconta di due anime affini, di percorsi paralleli che si intrecciano nel tempo.

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Il passaggio di testimone: quando la storia si ripete

Ed ecco che nel 2025, mentre Angelina sceglie di non partecipare a Sanremo nemmeno come ospite, è proprio Olly a trionfare sul palco che l'aveva vista vincitrice l'anno precedente. Un passaggio di testimone che sembra scritto nelle stelle, come se quel "Due come noi" fosse stato un presagio di questo momento.

L'ombra dell'Eurovision: storia di un déjà-vu?

Ma le similitudini tra i due artisti non finiscono qui. Dopo la vittoria, Olly si trova di fronte a un bivio che ricorda in modo inquietante quello affrontato da Angelina: l'Eurovision Song Contest. Le sue dichiarazioni sulla possibile partecipazione alla kermesse europea sono state caute, quasi esitanti. Che anche lui tema il peso di un'esposizione troppo intensa? La storia sembra ripetersi, come se quel "Due come noi" avesse previsto non solo i successi, ma anche le paure e le riflessioni dei suoi interpreti.

Il prezzo del successo: una riflessione necessaria

La questione solleva interrogativi profondi sulla pressione che il successo improvviso può esercitare sui giovani artisti. Se Angelina ha scelto di fare un passo indietro per preservare la sua autenticità artistica e personale, Olly sembra trovarsi di fronte allo stesso dilemma. La paura di non reggere il peso della ribalta internazionale, di perdere il controllo sulla propria arte e sulla propria vita, si manifesta come un'ombra dietro il bagliore dei riflettori.

Due anime autentiche: percorsi diversi, stesse radici

Olly, genovese classe 2001, ha costruito la sua carriera mattone dopo mattone. La sua vittoria a Sanremo 2025 non è solo un trionfo personale, ma la conferma che il talento, quando coltivato con pazienza e dedizione, trova sempre la sua strada. Angelina Mango, figlia d'arte ma artista per merito proprio, ha dimostrato una maturità rara nel prendere le distanze dai riflettori nel momento di massimo splendore. Una scelta che rispecchia la profondità di un'artista che ha sempre messo la musica e la sua autenticità al primo posto.

La profezia si avvera: più di una semplice coincidenza

"Per due come noi" diventa così non solo il titolo di una canzone di successo, ma la perfetta metafora di due percorsi artistici che si intrecciano, si sostengono e si avvicendano. Due talenti che, pur nelle loro differenze, condividono la stessa passione per la musica autentica e la capacità di essere sempre fedeli a se stessi.

Una lezione per l'industria musicale

In un'industria musicale che spesso corre troppo veloce, questa storia ci ricorda l'importanza di saper ascoltare i propri tempi, di rispettare i propri spazi e di riconoscere che, a volte, fare un passo indietro può essere il modo migliore per preparare il prossimo salto in avanti.

Maria Elena Pistuddidi M.E.P.   
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