Amadeus e Morandi si commuovono ma la Rai è sotto assedio: "Attacchi personali incivili"
Passerà alla storia come il festival dei paradossi: record di ascolti e di favore del pubblico pure sui social, la partecipazione del presidente Mattarella che dovrebbe mettere tutti d’accordo e invece la polemica politica che si mangia ogni gioia ed entusiasmo con la maggioranza che fa la guerra ai vertici Rai
Sanremo, the Day After. In sala stampa ci si ritrova un po’ come reduci di una battaglia mediatica che ha messo a dura prova tutti, artisti, dirigenti Rai, addetti ai lavori e giornalisti, uniti in una follia collettiva che dura una settimana intera nella quale si lavora come matti, si mangia di corsa e si dorme quasi nulla. Una bolla mediatica davvero difficile da raccontare se non ci si ritrova dentro. È il giorno degli abbracci e delle lacrime. Come quelle di Gianni Morandi che davanti ai giornalisti che lo applaudono in piedi non ce la fa più a trattenersi: la stanchezza, la gratitudine, prendono il sopravvento e l’eterno ragazzo per una volta rompe gli argini e fa traboccare la commozione. Ma a sorpresa a commuoversi è anche Amadeus, il robocop di questo Festival. Anche lui scrive una lettera, proprio come quella ormai mitica di Zelensky.
Amadeus: "La forza delle gente zittisce qualsiasi polemica"
Ma prima di leggerla manda un messaggio chiaro e forte al paradosso davanti agli occhi di tutti, quello cioè di una Rai assediata dalla politica e in particolar modo dalla destra di governo che pretende a gran voce cambio dei vertici e dimissioni dei dirigenti proprio nel momento in cui il Festival batte ogni record, mette insieme Mattarella, Benigni e Zelensky così come Morandi, Ranieri e Al Bano, giovani, ragazzini e over e confeziona 30 ore di show degno delle teche Rai. "La forza della gente zittisce qualsiasi polemica. Di questo festival mi porto dietro tante cose: la prima immagine è la presenza del presidente Mattarella. Il selfie dietro le quinte è un'immagine che non dimenticherò più. Poi la scala quando siamo entrati, Roberto Benigni. E poi la libertà che hanno avuto gli artisti di esprimersi. Ma la fotografia più bella è. Quella di vedere un fiume di persone dai 5 agli 80 anni che andava per strada qui a Sanremo: questo ti fa capire che la condivisione del pubblico è la forza del festival. La potenza della gente dà forza contro qualsiasi polemica", aggiunge.
La lettera di Amadeus
Ed ecco la sua lettera al Festival di Sanremo, scritta giocando con i titoli delle canzoni in gara: “Hai accolto per la prima volta il nostro amato Presidente della Repubblica e ci hai messo di fronte alla Costituzione Italiana, portandoci a riflettere; la tua musica ha si fatto cantare, ma ha anche parlato alle nostre ve, Questo palcoscenico ha visto rose spezzate. rifiorire: cantanti scendere le scale... entrare, ma mai uscire di scena. Hai ricordato, reso omaggio e dato un'opportunità in una società che purtroppo delude, dimentica ed esclude. Con i tuoi SUPEREROI hai sconfitto ancora una volta il MOSTRO dei cattivi ascolti, facendoci fare l'ALBA con UN BEL VIAGGIO nel MADE IN ITALY e oltrepassare DUEMILAMINUTI di FURORE. Nonostante il MARE DI GUAI in cui versa il mondo con la POLVERE e la CENERE di guerre e Diritti Umani negati che dividono in DUE e portano a dare L'ADDIO a troppe vittime innocenti... NON MI VA di pensare che IL BENE NEL MALE, quando TI MANCA IL FIATO, siano PAROLE DETTE MALE che STUPIDO fanno sentire. SE POI DOMANI farai SPLASH, riemergi sempre e SALI sopra tutte le difficoltà, perché a passo di TANGO, smetterai di inseguire le CAUSE PERSE. E poi che dirti...? Grazie a tutti i protagonisti che ti hanno dato vita, rendendoti unico; nessuno è stato EGOISTA. lo mi sono fatto in "quattro", ma posso affermare con orgoglio che sei più che mai VIVO. Non a caso la LETTERA 22 dell'alfabeto internazionale è la "V° di Vittoria... quindi caro Festival LASCIAMI dire con un TERZO CUORE in gola, che DUE VITE non bastano a me, per ringraziarti Sanremo 2023! Tuo Direttore Artistico”.
Lo sfogo di Coletta nell’occhio del ciclone
A parlare è anche Coletta, direttore dell’intrattenimento Rai, nell’occhio del ciclone come tutti i dirigenti dell’azienda: "Sono convinto che alcune parti di questo festival faranno parte della storia della tv. La commozione di aver vicino il presidente Mattarella è stata enorme. Ma rimangono anche le amarezze sugli attacchi personali ricevuti. Trovo incivile che i dirigenti del servizio pubblico siano attaccati sul fronte privato. Io sono una persona perbene, sono un calvinista anche nella vita privata". E aggiunge: "Le esternazioni politiche fanno parte di una lettura di una manifestazione così importante ma il nostro lavoro è legato al prodotto tv”. C’è già chi chiede ad Amadeus del prossimo Festival. Ma ora c’è tempo solo per festeggiare e recuperare qualche ora di sonno.