A sorpresa vince Mahmood. Il duro sfogo di Ultimo contro i giornalisti. Contestazioni per la Berté solo quarta

Il grande favorito perde le staffe durante la conferenza stampa dopo la proclamazione del vincitore: "Voi giornalisti rompete il cazzo". Mahmood non cade nel tranello della domanda sui migranti: "Sono italiano al 100%"

A sorpresa vince Mahmood. Il duro sfogo di Ultimo contro i giornalisti. Contestazioni per la Berté solo quarta
Mahmood e Ultimo un attimo prima della proclamazione del vincitore della 69° edizione del Festival.

A sorpresa vince Mahmood con la sua "Soldi". Ultimo, il grande favorito della vigilia, sempre primo nei pronostici dei bookmaker e negli ascolti in streaming sdelle varie piattaforme, è solo secondo e non la prende per niente bene, lasciandosi andare a un duro sfogo contro i giornalisti in sala stampa, che gliela "avrebbero tirata" anche se lui "si grattava".  Terzi i tre ragazzi de Il Volo. Appena un gradino sotto il podio c'è Loredana Berté, che anche stasera ha ricevuto l'ennesima standing ovation, e in questo caso è il pubblico dell'Ariston a non prenderla troppo bene, sommergendo gli incolpevoli conduttori che leggevano la classifica di fischi e contestazioni. Insomma quello che che nelle idee del dirottatore artistico doveva essere il Festival dell'armonia, si chiude in maniera del tutto sorprendente e burrascosa. 

In particolare è Ultimo ad abbandonarsi a uno sfogo scomposto durante la conferenza stampa dei vincitori. La delusione gliela si legge in volto ed è comprensibile. Ma quando inizia a parlare del vincitore chiamandolo "il ragazzo Mahmood" una giornalista gli fa notare che la parola "ragazzo" non le semra adatta in bocca a un coetaneo, quasi come se quell'appellativo denotasse un certo snobismo. Ultimo a quel punto sfoga tutta la sua rabbia e la frustrazione per essere partito Papa ed esere arrivato cardinale: "Sai perché non mi va bene? Perché voi giornalisti avete questa settimana per sentirvi importanti. E rompete il cazzo". Ultimo, deluso per la mancata vittoria al festival di Sanremo, attacca duramente i giornalisti nella conferenza stampa post-finale. "Io non ho mai avuto la pretesa di venire qui e vincere, a differenza di quello che avete detto voi: tirandomela. Io mi sono grattato, ma non è servita a niente. La mia vittoria e quella di tanti altri artisti è sicuramente dopo il festival. La mia vittoria sono i live, la gente che mi vuole, che si riconosce in quello che scrivo. C'avete sempre qualcosa da dire, ma non provo rancore".

Il più felice di tutti è Mahmood, madre sarda e papà egiziano, che alla vittoria al Festival arriva dopo quella a dicembre di "Sanremo Giovani". "Non ci posso credere", dice con il suo spiccato accento sardo. Il ragazzo è pure saggio e non presta il fianco a possibili polemiche. Così a chi cerca di metterlo subito in mezzo sul dibattito migranti, che ha triturato Baglioni e il festival per settimane, risponde tranquillo: "Io sono un ragazzo italiano al 100%. Quello che canto è solo un ricordo della mia infanzia". Naturalmente è pronto a partecipare all'Eurovision Song Contest, che spetta di diritto al vincitore di Sanremo. E poi sui suoi gusti musicali ha aggiunto: "Sono fan della musica moderna, ho ascolti misti, dal cantautorato all'indie e mi sono lasciato contaminare. Il mio è Marocco-pop".

Daniele Silvestri fa incetta di premi con la sua "Argentovivo" e si porta a casa il premio della critica Mia Martini e quello della sala stampa Lucio Dalla, nonché il Premio Bardotti per il miglior testo. Simone Cristicchi con la sua "Abbi cura di me" vince il premio per la miglior interpretazione e quello aggiudicato dai professori dell'orchestra del Festival.

La serata

"Non so chi vincerà, ma qualcuno ha già vinto. È la canzone italiana". Claudio Baglioni apre la quinta serata del Festival, l'ultima di questa edizione con una palpabile emozione e commozione. "Nessuno è perfetto", dice vestito di bianco, mentre guarda la platea dell'Ariston, citando la celeberrima battuta di "A qualcuno piace caldo". "E in effetti non lo sai mai se hai fatto bene o male, se c'è stato troppo spettacolo o troppo concorso. Io vi dico e vi giuro che abbiamo fatto tutto il possibile perché restasse nel solco di quello dell'anno passato. Ma di una cosa sono sicuro: ha vinto la musica, hanno vinto le parole, le speranze di tanti giovani artisti e di altri meno giovani che confidano in quello che accadrà domani e nel vostro affetto, nella vostra attenzione, considerazione, anche critiche. Spero che questo solco non venga smesso, è nello statuto e nella costituzione del festival della canzone italiana. Spero che rimanga tale fino al prossimo Sanremo e a tutti quelli che arriveranno".

Come anche nelle altre serate è proprio il dirottatore artistico ad aprire con una sua canzone "E adesso la pubblicità". La gara parte a razzo. Il primo a esibirsi è Daniele Silvestri con la sua canzone dal fortissimo impatto emotivo, "Argentovivo". Un pezzo davvero coraggioso. La seconda è Anna Tatangelo, bellissima come sempre ma anche particolarmente emozionata. "Le nosre anime di notte" racconta una parte importante della sua vita e alla fine non riesce a trattenere le lacrime. Il terzo è Ghemon e il suo sound inconfondibile fatto di hip hop rinfrescato nel soul e nella black music. Alle nove e mezza hanno già cantato anche i Negrita con il rock de "I ragazzi stanno bene". Il quinto è Ultimo, applauditissimo con "I tuoi particolari" e super favorito alla vittoria finale. Dopo Nek, che ancora una volta dimostra di saper cantare con un pezzo super pop come "Mi farò trovare pronto, arriva il primo super ospite della serata: Eros Ramazzotti.

Eros prima canta il suo ultimo successo "Vita ce n'è" e poi il suo storico cavallo di battaglia "Adesso tu", quello con il quale è tutto partito. Proprio da qui nel 1986. Lo canta con Baglioni per l'immancabile duetto e l'immancabile standing ovation. Ancora una canzone questa volta però con lui c'è la star portoricana Luis Fonsi, quella che ha fatto ballare tutto il mondo con "Despacito". 

Di nuovo la standing ovation per la Berté

La gara riprende con Loredana Berté e per lei anche oggi c'è la standing ovation dell'Ariston. La sua performance esplosiva in "Cosa ti aspetti da me" entusiasma il pubblico che la acclama come allo stadio. Lei e la sua voce rauca e sgolata, lei e le sue gambe esibite, lei e i capelli da fata turchina. Lei e basta. la segue Francesco Renga, coinvolto in giornata in una polemica per una sua frase pronunciata al DopoFestival che gli è alsa l'accusa di sessismo. Tutto chiarito, naturalmente. 

Poi arriva Mahmood, mezzo egiziano, mezzo sardo. Tra tanti falsi rapper, uno autentico. Il suo "Soldi" è un pezzo che ti si incolla addosso, che trasmetteranno tutte le radio per una voce dalla timbrica particolare e un inciso arabo che gli dà un tocco esotico. Perfetto per l'Italia di oggi che si spera diventi sempre più multiculturale.

Arrivano gli Ex-Otago con "Solo una canzone", la canzone per gli amori che resistono, per quelli che non si arrendono, per chi non celebra l'innamoramento né si strugge in un addio. Bello il pezzo, che guadagna a ogni ascolto. Ed ecco i tre ragazzi de Il Volo: cantano divinamente "Musica che resta" e come sempre il teatro Ariston viene giù dagli applausi. L

Finalmente Virginia Raffaele

Era ora. Virginia Raffaele, l'artista geniale che in questi anni si è fatta apprezzare si concede un medley da star, cantando benissimo e imitando alla perfezione Malika Ayane, Patty Pravo, Giusy Ferreri, Fiorella Mannoia e Ornella Vanoni."però gratis mai più", conclude, riprendendo il monito dell'artista alla Rai sull'ospitata 'aggratis'. L'Ariston è in tutto piedi per lei: in prima fila, anche l'amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini, il presidente Marcello Foa e la direttrice di Rai1 Teresa De Santis. L'avesse fatto fin dalla prima sera...  La gara riprende con Paola Turci, grinta, voce potente e look mozzafiato. Con "L'ultimo ostacolo" cambia intonazione e ne guadagna. Ed ecco "L'amore è una dittatura" dei The Zen Circus. Poi tocca alla divina Patty Pravo con Briga, cantano "Un po come la vita". Ma il duetto non decolla e la canzone francamente non sembra all'altezza di una grande interprete.

Brividi d'emozione con la seconda superospite Elisa che insieme a Claudio Baglioni rende omaggio a Luigi Tenco, in un'intensa versione a due voci di "Vedrai Vedrai", brano del 1965. Platea tutta in piedi. Prima del duetto con il direttore artistico, che l'ha accolta con un "grazie di essere venuta", Elisa aveva intonato "Anche Fragile", il suo ultimo singolo.

Virginia e Claudio, che feeling

La gara riprende con Arisa. Rosalba canta "Mi sento bene" ma in realtà oggi non è così: la voce la tradisce, è scossa, sta male. Poi si viene a sapere che ha 39 di febbre. Peccato peche la sua voce cristallina dava leggerezza all'unica canzone piena di speranza e ottimismo del Festival. Poco male, la canticchieremo tutti di sicuro. Arriva Irama, secondo favorito con "La ragazza dal cuore di latta". E poi Achille Lauro protagonista suo malgrado di tante polemiche in questi giorni, lui e la sua "Rolls Royce", accusata e poi scagionata di plagio. Due duetti, quello partenopeo con Nino D'Angelo e Livio Cori, quello dei giovanissimi Federica Carta e Shade. Poi arriva Simone Cristicchi e anche in sala stampa ci si ferma un attimo perché la sua inyerpretazione è davvero toccante. "Abbi cura di me", una poesia in musica, che in qualche modo ha già vinto. Anche l'interpretazione di Enrico Nigiotti con "Nonno Hollywood" è molto ntensa e toccante. Boomdabash, Einar e Motta chiudono finalmente l'esibizione dei 24 cantanti in gara, che sono effettivamente troppi. E pure lo stesso Baglioni lo ha ammesso.

Poi un duetto meraviglioso tra Virginia Raffaele e Claudio Baglioni che cantano "Breve amore" e fanno gli innamorati. E lo fanno così bene che viene quasi voglia di crederci. Ma tutti ormai hanno la testa alla classifica finale. peccato che quando viene letta i conduttori vengano letteralmente ricoperti dai fischi. Le contestazioni diventano urla quando si scopre che la Berté è fuori dal Podio. A giocarsela restano Il Volo, Ultimo e Mamhood, che alla fine con la sua "Soldi" si porta a casa una vittoria impensabile alla vigilia. Sarà il caso di dire, perché Sanremo è Sanremo?

 

La serata finale del Festival di Sanremo è stata seguita in media su Rai1 da 10 milioni 622 mila telespettatori con il 56.5%. Nel 2018 la finale del primo festival diretto da Claudio Baglioni aveva raccolto una media di 12 milioni 125 mila telespettatori pari al 58.3% di share. Si conferma dunque il trend di ascolti in calo rispetto allo scorso anno (un milione e mezzo di spettatori e circa due punti di share). La finale ha però guadagnato 10 punti percentuali rispetto alla quarta serata del festival, quella dedicata ai duetti (46.1%).

Ascolti in calo

La prima parte dell'ultima serata di Sanremo 2019 (dalle 21.26 alle 23.51) ha avuto 12 milioni 129 mila spettatori con il 53.1%; la seconda (dalle 23.54 all'1.34) 8 milioni 394 mila con il 65.2%. Un anno fa la prima parte della serata finale del festival aveva ottenuto 13 milioni 240 mila spettatori con il 54% di share, la seconda 10 milioni 401 mila con il 68.9%. Si conferma dunque il trend di ascolti in calo rispetto allo scorso anno (un milione e mezzo di spettatori e circa due punti di share). La finale ha però guadagnato 10 punti percentuali rispetto alla quarta serata del festival, quella dedicata ai duetti. La prima parte dell'ultima serata di Sanremo 2019 (dalle 21.26 alle 23.51) ha avuto 12 milioni 129 mila spettatori con il 53.1%; la seconda (dalle 23.54 all'1.34) 8 milioni 394 mila con il 65.2%. Un anno fa la prima parte della serata finale del festival aveva ottenuto 13 milioni 240 mila spettatori con il 54% di share, la seconda 10 milioni 401 mila con il 68.9%.