A Sanremo è Checco Zalone- show: ancora boom di ascolti. Elisa vola in testa

Dissacrazione, musica e impegno in scena all'Ariston, travolto dal fenomeno Zalone. La prima classifica generale vede in testa Elisa seguita da Mahmood & Blanco e da La Rappresentante di Lista

Divertimento, dissacrazione, musica, impegno e, ovviamente, polemiche. La seconda serata del Festival 2022 ha avuto molti sapori ma su tutti è prevalso quello portato da Checco Zalone. Travolgente e irriverente, l’attore campione di incassi al cinema valica i confini del politicamente corretto che aleggiano anche sull’Ariston. Prima prende in giro Amadeus che s’impunta ad avere accanto a sé delle “donne di talento” invece delle “vallette sceme”, poi declama una favola inclusiva in tema Lgbtq, si mette nei panni del rapper “Ragadi”, si traveste da virologo pazzo e narciso e si congeda sulle note di “Pandemia ora che vai via”. Risate a non finire, proprio come è successo la prima sera con l’altro campione della comicità italiana, Fiorello. Entrambi hanno regalato due serate di spensieratezza agli italiani ancora provati dai lunghi mesi di Covid. E gli italiani li hanno ringraziati stando incollati al video. La seconda serata ha raccolto in media su Rai1 11 milioni 320 mila telespettatori pari al 55.8%. L'anno scorso la seconda serata del festival aveva avuto in media 7 milioni 585 mila spettatori con il 42.1%.

Doverosamente si parte con un ricordo sentito e commosso della grande Monica Vitti, appena scomparsa. Tutti in piedi per la grande icona del cinema italiano. La gara parte a razzo con il diciottenne Sangiovanni, re dello streaming con la sua Malibù. Qui disinvolto arriva con "Farfalle".  Dopo Giovanni Truppi e la sua canzone d'autore, arriva sul palco Lorena Cesarini.

Il monologo sul razzismo che scuote il Festival: Lorena è in lacrime

La primadonna di stasera è protagonista di un monologo davvero toccante, il suo volto si bagna di lacrime e scuote l'Ariston. La giovane attrice conosciuta per “Suburra” racconta la sua esperienza di vittima del razzismo e del pregiudizio: "Sono nata a Dakar da mamma senegalese e papà italiano. Sono cresciuta a Roma, mi sono laureata in lettere e dopo aver lavorato all'archivio centrale, ho studiato recitazione e sono diventata un'attrice. Una vita tranquilla. Poi succede una cosa bellissima e cioè che Amadeus annuncia che a Sanremo arriverà una certa Lorena Cesarini. Però succede anche che a 34 anni scopro di non essere una ragazza italiana come tante. Io resto nera. Finora nessuno aveva mai sentito l'urgenza di dirmelo. Evidentemente per alcuni il colore della pelle è un problema, Ecco alcune frasi che mi sono state rivolte sui social: "Non se lo merita, "l'hanno chiamata lì perché è nera". "È arrivata l'extracomunitaria". "Forse l'hanno chiamata per lavare le scale e innaffiare i fiori". Ovviamente ci sono rimasta male. Perché non ci sono abituata. Poi me le sono fatte scivolare via. Ma mi è rimasta dentro una domanda. Perché c'è chi si indigna per la mia presenza qui? Perché c'è della gente che ha un problema con il mio colore di pelle? Non sono qui per dare una lezione. E se non so una cosa mi informo da persone che ne sanno più di me". E così legge alcuni estratti dal libro "Il razzismo spiegato a mia figlia" dello scrittore Tahar Ben Jelloun. "Tra le cose che ci sono al mondo il razzismo è la meglio distribuita. Diffidenza e disprezzo per le persone che sono percepite diverse. Tutto dipende dall'educazione. Una razza che considera inferiore un'altra. Ma il sangue è dello stesso colore. Un uomo è uguale a un uomo. La cosa più importante per me è chiedersi dei perché per andare verso la libertà dalle frasi fatte, dai pregiudizi, dagli insulti, dai giudizi sul tram, dalle tifoserie che insultano. Io mi auguro di non perdere mai questa curiosità: è quello che mi rende libera più matura di molti altri adulti". Peccato che sui social, in mezzo a tanti elogi, ancora gli haters la insultino. D'altra parte dopo la polemica sulla cannabis di Ornella Muti e la blasfemia di Achille Lauro, potevamo farcene mancare un'altra sul razzismo?

Dopo l'esibizione delle Vibrazioni, ecco il più atteso, Checco Zalone. Che si fa trovare seduto in galleria "tra la mia gente. Perché io amo il popolino". Poi arriva sul palco e comincia una girandola di battute e gag. Finge di piangere e spiega: "Mi adeguo, qui piangono tutti". E si diverte a distruggere Amadeus: "Grazie, perché ci fai sentire tutti geni. Pensavo che Amadeus fosse incapace, invece c'ha ritmo, anche nelle scelte delle canzoni, e poi ha avuto la bellissima idea di invitare Ornella Muti doppiata dalla De Filippi. Tra le conduttrici ne manca però una scema, l'italiano medio ci è rimasto male". E’ un riferimento al maschilismo di cui era stato accusato il presentatore due anni fa: "Un giorno Amadeus capirà che la donna può stare un passo in avanti, ma è un uomo di un'altra epoca, non possiamo condannare il suo maschilismo endemico". 

L'esilarante Cenerentola calabrese in chiave Lgbtq

Poi mette in scena, con la complicità di Amadeus in qualità di voce narrante, l’esilarante versione di "Cenerentola" calabrese rivista e corretta in chiave Lgbtq. Già perché la Cenerentola in questione in realtà si chiama Oreste ed è un trans brasiliano trasformato in fanciulla solo fino allo scoccare della fatidica mezzanotte. Il principe si innamora di lei ma il re è omofobo e non vuole che sposi suo figlio, salvo poi scoprire che lui stesso è tra i clienti affezionati. "La favola in versione Lgbtq", come annuncia lo stesso Zalone, termina con la meravigliosa "Almeno tu nell'universo" dell'indimenticabile Mia Martini eseguita al piano dallo stesso comico pugliese: il testo ovviamente è completamente diverso. Prima di sparire tra gli applausi, guarda Amadeus e dice: "Per querele e denunce varie rivolgetevi a lui". Applausi a scena aperta. E anche in sala stampa si ride di gusto.

Altro super ospite, altro brano. Lei è Laura Pausini, che canta il suo nuovo singolo "La scatola" scritto per lei da Madame. Con lei arrivano anche Alessandro Cattelan e Mika, il trio che condurrà l'Eurovision Song Contest presentato ufficialmente all’Ariston. Mancano 100giorni: comincia il conto alla rovescia. Ma lo show di Checco Zalone continua. Tra un’esibizione e l'altra, rieccolo in azione nei panni del rapper “Ragadi” che canta “Poco ricco”, fantastica presa per i fondelli dei cantanti urban che si lamentano di non avere l’ultima versione dello smartphone e di vivere a ben tre chilometri da Brera. "Non sono nato povero, sono poco ricco", rappa. E' il disagio di chi "ha la Playstation 2 quando già c'era la 3", o "vede le insegne di Prada, ma sente una voce amara che dice Zara", "compra i croccantini per il cane Bracco da Cracco", ha "la madre devastata perché in casa ha una sola filippina", "un padre eccezionale che va a puttane dentro il Bosco verticale" e pensa "il duomo lo compro io, si può sfrattare Dio”.

Il virologo Oronzo Carrisi per sbertucciare il narcisismo degli scienziati

Ma non è finita. Dopo un po’ Zalone si palesa nelle vesti del virologo Oronzo Carrisi di Cellino San Marco, cugino di Al Bano, personaggio con cui sbertuccia gli scienziati che occupano da mesi i talk. "Prima a Cellino il virologo stava sotto il podologo e l’estetista, poi c'è stato il riscatto: vorrei dirlo a tutti i giovani vulcanologi, tornadologi, marematologi: non vi preoccupate, prima o poi Fabio Fazio vi chiama pure a voi. Stavo per abbandonare la virologia, poi è arrivato il primo tampone positivo di Cellino San Marco e mi ha cambiato la vita". "Questa variante segnerà la fine della pandemia, è d'accordo?", gli chiede Amadeus. "Chiedi se un virologo è d'accordo con un altro virologo? Vuol dire non capire un cazzo di virologia. Purtroppo, la pandemia sta per finire, è brutto pure per te, perché secondo te alle otto quando finisce la pandemia la gente guarda quella cazzata dei Soliti ignoti? Non ti prende più neanche Tele Cellino". Infine si congeda sulle note di “Pandemia ora che vai via", firmata da tutti i virologi, da Brusaferro a Burioni, da Pregliasco a Rezza, dalla Capua a Viola, e a dirigere l'orchestra c'è "Beppe Virussicchio”. (A proposito, Beppe Vessicchio, positivo nei giorni scorsi, invece non c'è con Le Vibrazioni).

La classifica 

Alla fine della lunga maratona, ecco che Amadeus annuncia la classifica generale dei 25 cantanti che si sono esibiti nelle prime due sere, in base al voto della sala stampa (un terzo per la carta stampata, un terzo per il web e un terzo per le radio): Elisa, Mahmood & Blanco, La Rappresentante di Lista, Dargen D'Amico, Gianni Morandi, Emma, Ditonellapiaga e Rettore, Massimo Ranieri, Irama, Fabrizio Moro, Giovanni Truppi, Noemi, Sangiovanni, Michele Bravi, Rkomi, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Matteo Romano, Highsnob & Hu, Giusy Ferreri, Iva Zanicchi, Aka 7even, Le Vibrazioni, Yuman, Tananai, Ana Mena.

La classifica parziale della seconda serata, con 13 Big in gara, sulla base del voto della sala stampa era risultata: Elisa, Emma, Ditonellapiaga & Rettore, Irama, Fabrizio Moro, Giovanni Truppi, Sangiovanni, Matteo Romano, Highsnob & Hu, Iva Zanicchi, Aka 7even, Le Vibrazioni, Tananai.