Ascolti e qualità: la Rai incorona Amadeus per il prossimo Festival. La sua risposta a sorpresa

Il triplete di Amadeus si chiude col botto: 65% di share. Un altro record da aggiungere a un'edizione che ha portato a casa tutti i suoi obiettivi, ascolti, qualità, coinvolgimento dei più giovani, raccolta pubblicitaria mai così alta, pari a 42 milioni di euro. Soddisfazione e orgoglio in Rai nelle parole dell'ad Carlo Fuortes che annuncia un peana per Amadeus e lo incorona sul campo:  "Squadra che vince non si tocca. Sarebbe pazzesco non ripartire dal condottiero Amadeus. Ci parleremo.Per ora non c'è niente di definito. La prima cosa è che ovviamente questa cosa la voglia lui".

E Amadeus gli risponde a stretto giro: "Sono onorato della proposta. Dobbiamo ragionare a mente riposata. Per me Sanremo è un lavoro molto lungo. Bisogna avere idee, forze, entusiasmo. Le cose vanno fatte in modo molto serio. Ne parleremo affettuosamente. La Rai è casa mia". Poi un suo bilancio di questi tre straordinari anni con una battuta finale: "Il mio primo festival ha fatto 'Rumore', il secondo ha fatto stare 'Zitti e buoni', il terzo è da 'Brividi'". E un ricordo speciale per Vittorio Salvetti, storico patron del Festivalbar, "la prima persona che mi ha messo davanti a un palco: noi non ci occupiamo di cose serie in modo leggero, ma di cose leggere in modo serio. La musica è seria, porta felicità, emozione e gioia e sono contento che la gioia oggi sia per tutti".

Ecco perché ringrazio il mio amico Fiorello

Autentico, umile, professionale ma anche capace di accogliere i cantanti con affettuosità e di stabilire empatia col pubbico a casa. Non c'è dubbio, Amadeus è il re Mida della Rai. E lui a Tiscali confessa che "anche la prossima estate verrò in Sardegna a ricaricarmi. E naturalmente con me ci sarà il mio amico Ciuri". E proprio a Fiorello va un ringraziamento particolare: "In questo festival dell'amicizia devo dire grazie a tre amici, Fiorello, Checco Zalone, Jovanotti.. E un ringraziamento  particolare va a Ciuri perché il primo anno ha accettato di fare Sanremo, il secondo anno si è caricato sulle spalle Sanremo, il terzo è venuto appositamente per fare qualcosa per me fondamentale: partire bene. Se segni nei primi cinque minuti la partita ha un altro percorso. Ha fatto qualcosa di spettacolare, conosciamo la sua generosità".

Mi sono ispirato a Pippo Baudo

Poi svela: "Mi sono ispirato ancora una volta a Pippo Baudo. Come sapete è la prima persona che ho sentito, lo avrei voluto a Sanremo Giovani, ma aveva un problema alla schiena, per fortuna niente di preoccupante. Tutti noi siamo legati a Pippo: coltivavo l'idea di stare vicino ai cantanti, di avere un contatto fisico, e sono andato a guardarmi qualche festival del passato. Ho visto che Pippo accoglieva i cantanti al centro, chiacchierava con loro, ho pensato che volevo farlo come lo ha già fatto lui. Con i predecessori Baglioni, Conti, Fazio ci siamo scambiati messaggi. Da tanti anni ho un rapporto con Carlo e Fabio, ci siamo sentiti, ci siamo scambiati messaggi bellissimi quasi ogni giorno".

Al posto del cavallo morente della Rai la statua equestre di Amadeus

Un bilancio davvero straordinario per Amadeus che si rispecchia nelle parole di Fuortes: "Voglio fare un peana per Amadeus: ha condotto in modo magistrale sia la parte artistica che la conduzione del festival. L'aspetto più straordinario e per molti versi inaspettato, è il successo sul pubblico giovane, vero motore di questa edizione. E' giusto e naturale che la musica emozioni quel pubblico, ma fino a qualche tempo fa non era scontato raggiungere con questi numeri quel target, un obiettivo raggiunto che ha permesso al principale programma di intrattenimento Rai di intercettare il pubblico sotto i 20 anni. Sanremo è diventato di tendenza, virale". E ancora: "Il Festival è stato capace di rinnovarsi mantenendo la sua identità, nazional popolare nella migliore accezione del termine: non è una novità per Sanremo, che ha accompagnato la storia della nostra Repubblica da Nilla Pizzi a Mahmood & Blanco, ma la difficoltà era trasformare un rito collettivo nazionale portandolo sulle nuove tecnologie, sulle nuove piattaforme. Ieri è stato toccato il più alto volume di download nella storia delle piattaforme digitali, non era scontato". Infine una battuta: "Mi è arrivato un consiglio: mettere davanti al palazzo della Rai, a Viale Mazzini, al posto del cavallo morente una statua equestre di Amadeus".

I dati: mai così bene dal 1995

Ecco i dati della serata finale: La finale del festival di Sanremo, che ha incoronato vincitori Mahmood & Blanco con Brividi, ha ottenuto su Rai1 (dalle 21.22 all'1.48) 13 milioni 380 mila telespettatori pari al 64.9%. L'anno scorso l'ultima serata del festival aveva fatto segnare in media 9 milioni 970 mila telespettatori con il 54.4% di share.

La prima parte della serata finale del festival (dalle 21.22 alle 23.54) ha raccolto 15 milioni 660 mila spettatori pari al 62.1% di share; la seconda (dalle 23.58 all'1.48) 10 milioni 153 mila con il 72.1%. Nel 2020 la prima parte della serata finale del festival aveva fatto segnare 13 milioni 203 mila telespettatori con il 49.9% di share, la seconda 7 milioni 730 mila con il 62.5%.