Marco Mengoni commuove: ecco come difendersi dall'odio dei social


Un invito a “mettersi in vacanza”. Dal dolore. Verso se stessi e gli altri. E a ricercare la gentilezza. Marco Mengoni, super ospite a Sanremo, utilizza il suo spazio per una riflessione sui danni provocati dagli haters, i leoni da tastiera che si prendono la libertà di scrivere gli insulti peggiori. Accanto a lui Lorenzo Scotti, il protagonista del film “E’ stata la mano di Dio” di Sorrentino. Un dialogo a due in cui citano frasi orribili tratta dal web e che vira poi sulla necessità della gentilezza e della verità, per finire nella citazione di una poesia di Franco Arminio.
LA COSTITUZIONE
In risposta agli haters l’interprete di “L’essenziale” cita l’articolo 21 e l’articolo 3 della Costituzione che sanciscono la libertà di espressione e la contrarietà alle discriminazioni in base sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche.
"La libertà di parola non deve violare la dignità altrui", ammonisce Mengoni, "una tastiera può essere un'arma". Poi conclude: “Bisogna rispettare gli altri, altrimenti non si sta esercitando il diritto di parola. Dovremmo provare a essere gentili”
LA POESIA
Tocca poi a Filippo Scotti recitare la poesia “A un certo punto” di Franco Armino, uno dei poeti italiani contemporanei più conosciuti. E’ un testo che invita le persone a guardare avanti. Eccolo.
A un certo punto
devi capire
che il dolore che hai subito
non lo devi subire
all’infinito.
Mettiti in vacanza,
la povera vita adulta
non può pagare a oltranza
i debiti dell’infanzia.
Dichiara finite le tue colpe,
scontata la pena.
D’ora in poi ogni giornata
sarà come prima
ma dentro di te
più netta e vera, più limpida
e sincera.
Tu devi solo la più grande dolcezza possibile
a chi verrà e a chi andrà via