Sanremo, in anteprima le pagelle delle 25 canzoni in gara. Chi è da podio, chi prenota il tormentone

Tiscali.it ha ascoltato in anteprima i brani selezionati da Amadeus. Ecco chi sorprende, chi delude e chi si candida già al podio

“Fottitene e balla tra i rottami”. Vale la pena impararlo subito quello che si candida a essere il tormentone del prossimo Festival di Sanremo confezionato dal “cantautorap” Dargen D’Amico, che ha il merito oltre che di regalare una sicura hit radiofonica, anche di sintetizzare un desiderio collettivo, quello cioè di seppellire il Covid e di tornare a vivere, e perché no, pure a ballare. “Balla per restare a galla negli incubi mediterranei, che brutta fine le mascherine, la nostra storia che va a farsi benedire, ma va a capire perché si vive se non si balla”.

“Dove si balla” è l’unica canzone tra le 25 in gara, insieme con quella de La rappresentante di Lista, a fare un riferimento alla pandemia che da due anni si è impossessata dell’attualità, ma che evidentemente non ha abitato la creatività di autori e interpreti della nostra musica. Per il resto, amore e ancora amore, declinato in tutte le forme possibili, mentre dolorosamente scivola via o mentre imperterrito ritorna alla casella del via, occasionale, elettrizzante, perfetto o imperfetto che sia. Tanta dance, tanto elettro-pop, ma anche ballad intense. Rarissime le incursioni nel rock e nel cantautorato. Tiscali.it ha ascoltato in anteprima le 25 canzoni che dal 1 febbraio debutteranno sul palco dell’Ariston. Di seguito le nostre prime impressioni.

 

ACHILLE LAURO – “DOMENICA”

Achille Lauro torna al Festival per il quarto anno di fila, anche se l’anno scorso veleggiava da superospite. Canta per immagini, si rifà alle sonorità della sua “Rolls Royce” e racconta di storie disimpegnate, di “città peccaminose, donne pericolose l’amore è un’overdose”. Meglio battersela: “La sposo? La sposo, come no. Le voglio bene ma mi dò per morto”. Funzionerà.

 

GIUSY FERRERI – “MIELE”

La collezionista di alcune tra le hit più riuscite degli ultimi anni si affida per il testo a Davide Petrella e per la musica a Takagi e Ketra e a Federica Abbate. E cambia registro. “Miele” è un brano completamente diverso dalle sue ultime produzioni che lei stessa racconta come “una parentesi musicale romantica dal sapore retrò”. E canta così: “E l’amore se ne va vola via ma poi torna da te come un treno preso di domenica”.

 

MICHELE BRAVI – “INVERNO DEI FIORI”

Intenso, sofisticato e di grande impatto. La sua voce roca e coinvolgente ti avvolge subito. Michele Bravi quasi prega quando chiede: “Insegnami come si fa a imparare la felicità. Insegnami come si fa a non aspettarsi niente a parte quello che si ha, a bastarsi sempre”. Se scopre la ricetta magica, ce la sveli subito.

 

RKOMI – “INSUPERBILE”

È uno dei più attesi perché arriva al Festival forte dell’album più ascoltato nel 2021, quel “taxi Driver” che cita in un verso della sua “Insuperabile”. Parte fortissimo con un bel giro di basso, si muove sul rock elettrico e cattura. “Ti stringo i fianchi, amore sei te l’ultima curva, insuperabile”.

 

IRAMA – “OVUNQUE SARAI”

Cambia completamente registro il più sfortunato della passata edizione quando rimase confinato nella stanza dell’albergo per la positività di una persona dello staff e non poté mai esibirsi all’Ariston. Irama stavolta sfodera la voce e canta davvero bene una ballad che funziona al primo ascolto. Archi e pianoforte. “”Dove ogni anima ha un colore e ogni lacrima ha il tuo nome se tornerai qui, se mai, lo sai che io ti aspettò”. E noi lo aspettiamo finalmente sul palco.

 

NOEMI – “TI AMO NON LO SO DIRE”

Con Noemi in gara c’è pure Mamhood, tra gli autori del testo. La musica è di Dario Faini Dardust. Parte subito con la sua inconfondibile voce roca in primo piano. Atmosfera rarefatta che poi vira sull’elettropop. Lei la spiega così: “Non saper dire ti amo è una metafora per poter spiegare questa fragilità. Perché per dire ti amo ci vuole un coraggio immenso. Per raccontare questa dicotomia ho scelto un pezzo uptempo con un testo importante che ben rappresenta l’energia e l’equilibrio tra mente e corpo necessari per affrontarla”.

 

MASSIMO RANIERI – “LETTERA AL DI Là DEL MARE”

Che classe. Massimo Ranieri ci ha messo 25 anni a tornare in gara al Festival e di sicurò lascerà il segno. Il suo è un valzer raffinato che sarà ancora più notevole suonato dal vivo con l’orchestra e accompagnato dalla sua voce inarrivabile, che quando sale non perde di potenza. Racconta il viaggio per mare che tanti emigrati italiani hanno compiuto alcuni decenni fa, verso un’America fatta di speranza. “La notte non finisce mai l’America lontana di là dal mare dove piove fortuna dov’è libertà e l’acqua è più pura di un canto”. Strappa gli unici applausi della sessione di ascolti in anteprima.

 

AKA7EVEN – “PERFETTA COSì”

Forte della vittoria agli “Mtv – European Music Awards” come “Best Italian Act” è uno dei più quotati talenti del nuovo cantautorato urban-pop. Ad “Amici” gli è sfuggita la vittoria per pochissimo, ma non si è fatto scappare il biglietto per l’Ariston. Canta e rappa su un testo che avrà il merito di parlare a tante giovanissime che si lasciano sommergere da insicurezze sul proprio aspetto e da “ansia da apparizione”. Quasi un inno alla body positive: “non vedi che sei bella bella bella così sei perfetta così così così così nei tuoi difetti nelle tue imperfezioni baby giuro che tu sei perfetta così”.

 

EMMA – “OGNI VOLTA È COSì”

Voce stupenda, ballad potente che esplode nell’inciso. Musica di Faini e Petrella che con lei firma anche il testo. Emma torna a Sanremo dopo la vittoria di 10 anni fa con “Non è l’inferno” e dopo averlo co-condotto ed esserne stata ospite. E lo fa con un brano che parla alle donne: “Ogni volta è così, siamo sante o puttane, e non vuoi restare qui e neanche scappare”. Nel testo si descrive “sospesa e fragile”, ma la sensazione è che Emma sia invece sempre più forte  nella sua maturazione artistica. Sul palco a dirigerla ci sarà Francesca Michielin, al suo debutto da direttrice d’orchestra.

 

HIGHSNOB E HU – “ABBI CURA DI TE”

Le due “H” del Festival formano un duo tutto da scoprire. Lui è un rapper di Avellino trapiantato in Liguria, lei è una giovanissima che arriva dalle Nuove Proposte dell’anno scorso ma studia musica fin da bambina. “Abbi cura di te” è un brano racconta la fine di una relazione, la condizione dolorosa dell’abbandono, situazione costellata da ferite spesso incolmabili delle reciproche parti coinvolte”. Ferite che però non impediscono di rivolgersi all’altro l’augurio di continuare nel migliore dei modi. Siamo nel terreno dell’indie rap.

 

IVA ZANICCHI - “VOGLIO AMARTI”

“In quota Orietta Berti” quest’anno c’è Iva Zanicchi, l’artista che ha vinto più Festival, ben tre. “Voglio amarti” è un super classico sanremese, musicato da Celso Valli. La D’Iva canta: “E se un giorno scoprirò nel mio cuore una ruga in più, sarai tu”. La voce invece è liscia come la pelle di un bambino.

 

DARGEN D’AMICO – “DOVE SI BALLA”

Milanese, protagonista dell’hip hop italiano fin dai tempi de “Le Sacre Scuole”, gruppo storico del rap con Gué Pequeno e Jake La Furia, è amico per la pelle di Fedez. Farà parlare di sé e soprattutto farà ballare. Dpcm, permettendo ovviamente.

 

SANGIOVANNI – “FARFALLE”

Sfarfalleggia leggero pure sull’Ariston il trionfatore dello scorso anno con il tormentone “Malibù”. 19 anni, scuola di “Amici” sulle spalle e la sensazione che anche stavolta farà centro nel pubblico più giovane. Brano che funzionerà in radio, come la maggioranza di quelli selezionati da Amadeus. “farfalle” è un uptempo con un testo che racconta la libertà nei rapporti quotidiani grazie a relazioni sane e non tossiche. “Sei una botta di ossigeno in mezzo all’industria”, appunto.

 

YUMAN – “ORA E QUI”

Sonorità soul, voce black, da atmosfera. Yuman, vincitore di quest’anno di  Sanremo Giovani, può essere una bella sorpresa del Festival. Canta benissimo un pezzo raffinato che ha il merito di discostarsi dalla musica che va per la maggiore. “Ora e qui, finalmente io, riesco a dire che sto bene se trema un po’ la voce. Mi fermo e mi godo la luce, anche fosse un istante, sì”.

 

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – “CIAO, CIAO”

Altro tormentone in vista, “Con la testa, con il petto, con il cuore, Ciao ciao, e con le gambe con il culo con i miei occhi ciao ciao”: scommettete che la canteremo tutti?  Veronica Lucchesi e il polistrumentista Dario Mangiaracina, che già si erano fatti apprezzare l’anno scorso con “Amare”, stavolta fanno centro.

 

MAHMOOD E BLANCO – “BRIVIDI”

I più attesi. E non deludono. Anzi, stupiscono piacevolmente e il podio per loro non sembra lontano. I due giovani leoni della scena contemporanea abbandonano i territori musicali a loro più familiari e sommano le loro voci, tra le più inconfondibili, su una ballad intensa che colpisce al primo ascolto. Insieme firmano testo e musica di uno dei brani d’amore più incisivi: “”Nudo con i brividi a volte non so esprimermi e ti vorrei amare, ma sbaglio sempre e ti vorrei rubare un cielo di perle  pagherei per andare via accetterei anche una bugia”.

 

GIANNI MORANDI – “APRI TUTTE LE PORTE”

Preceduto dalla sua leggenda e da un errore che avrebbe potuto costargli una squalifica, arriva all’Ariston con un pezzo che gli ha cucito addosso Jovanotti e che si muove non lontano da “L’Allegria”, della scorsa estate. Qui, però, sono le sonorità anni Sessanta a tenere banco. Bandiera della positività, come sempre: “Stai andando forte, apri tutte le porte, Brucia tutte le scorte, fai entrare il sole, e quando il sole non c’è lo cerco dentro di me”. E noi dentro a Morandi.

 

MATTEO ROMANO – “VIRALE”

In quota alla generazione Tik Tok, Matteo Romano arriva da Sanremo Giovani. Il brano è virale nel titolo e nelle intenzioni quando canta: “E l’amore riappare, va in tendenza e risale, diventa virale”.

 

LE VIBRAZIONI - “TANTISSIMO”

Sarcina e soci al loro terzo Sanremo non smentiscono la loro storia e portano il pezzo più rock del Festival. Coerenti e incisivi.Il testo e la musica sono di Roberto Casalino. “Chiamiamo amore per quante volte facciamo finta di non ricordarci il nome che sottovoce si sente eccome ma di profilo c’è il tuo seno che mi vuole”.

 

FABRIZIO MORO – “SEI TU”

Già vincitore in coppia con Ermal Meta, Fabrizio Moro punta tutto sull’intensità della voce e di un testo che tocca le corde più profonde dell’animo. “Sei tu” si candida a prendere posto nell’olimpo delle canzoni d’amore. “Sei tu che mi inietti nel sangue il destino e accompagni i miei passi come fossi un bambino, sei la cosa più bella che ho sempre difeso e hai sconfitto i miei dubbi quando io mi ero arreso”. Bravo, ma lo sa già.

 

ELISA  -  “O FORSE SEI TU”

Una delle canzoni più belle di questa edizione, non c’è dubbio. Ed Elisa la canta divinamente, come solo lei può con quella voce e quella sensibilità che la contraddistinguono fin da quando Caterina Caselli la scovò, poco più che bambina. Gli archi la rendono ancora più sospesa, sognante, rarefatta. “Sarà che tra tutto il casino sembra primavera, Sarà che la vertigine non mi fa più paura E guardo giù. O forse sei tu”.

 

DITONELLAPIAGA CON DONATELLA RETTORE - “CHIMICA”

Le più imprevedibili, le più divertenti. Evviva la dance ma fatta come si deve. La giovanissima cantautrice indie-pop e l’icona del pop anni Ottanta tra “Cobra” e “Lamette” formano una coppia sorprendente. “E non mi servono parole per un poco di piacere, è solamente una questione di chimica chimica Chi-chi-chi-chi-chi-chi chimica chimica”. La balleremo e la canteremo tutti.

 

GIOVANNI TRUPPI – TUO PADRE, MIA MADRE, LUCIA

“Che ci faccio io qui?” si chiedeva Bruce Chatwin in Patagonia. E la sensazione è che anche questo cantautore napoletano con il fascino della musica francese d’altri tempi a scorrergli nelle vene possa prima o poi domandarselo. Ma noi siamo felici di sentire dell’ottima musica d’autore all’Ariston cantata a fronte alta. “Quando ti ho incontrata per la prima volta

Ad una cena di sconosciuti in un bar di Torino senza pensarci d’istinto, ti ho guardato la mano per vedere se fossi sposata”. Entri immediatamente dentro la storia e non vuoi più uscirne.

 

TANANAI – “SESSO OCCASIONALE”

La vocazione urban di Tananai, anche lui spedito all’Ariston per direttissima da Sanremo Giovani, si esercita su un brano accattivante che diverte. “Io c’ho 38 gradi in corpo e la testa in alto mare, troviamoci una casa e non finiamoci più nel sesso occasionale”

 

ANA MENA – “DUECENTOMILA ORE”

Dance latina con un testo firmato da Rocco Hunt per la spagnola Ana Mena. “Quando la notte arriva, m’ama non ama un fiore, America Latina, un Cuba Libre amore”.