La lezione del cuore di Ezio Bosso commuove l'Ariston

Il pubblico ha riservato una standing ovation al pianista e direttore d'orchestra di fama internazionale affetto da una malattia neurologica degenerativa

La lezione del cuore di Ezio Bosso commuove l'Ariston
Ezio Bosso durante la sua esibizione all'Ariston (Ansa)
di Claudia Mura

Quando parla si inceppa, le parole gli si incastrano sulle labbra e vengono fuori a singhiozzi accompagnati da espressioni di gioia e sorpresa. Ma è solo il suono ad essere incerto perché il significato scorre veloce e senza dubbi fino al miocardio di ogni ascoltatore. A volte risale i condotti lacrimali e straripa dagli occhi facendo commuovere pure l’orchestra. Quando Ezio Bosso suona poi, il pubblico si scioglie e l’empatia pervade tutta la platea perché le sue mani, prima tanto impacciate nei movimenti, diventano ali sulla tastiera. Le dite dimenticano che il resto del corpo è afflitto da una patologia neurologica degenerativa e scorrono liberando la musica di un’anima mai imprigionata da malattia alcuna.

L'Ariston ha riservato una meritata standing ovation a Ezio Bosso, pianista e direttore d'orchestra di fama internazionale (ma è anche l'ex bassista degli Statuto) che suona tra Londra e i più prestigiosi teatri del mondo. La malattia neurologica non ne limita la creatività e le capacità di musicista, né limita la sua dialettica che ha commosso prima ancora della sua esibizione al pianoforte. Intervistato da Carlo Conti, ha indotto tutti a riflettere portando la sua testimonianza di artista e di essere umano, e segnando quello che probabilmente resterà il punto più alto di tutto il sessantaseiesimo festival.

"La musica è come la vita, si può fare in un solo modo, insieme", il suo messaggio più importante. E ancora: "Noi uomini tendiamo a dare per scontate le cose belle. La vita è fatta di dodici stanze: nell'ultima, che non è l'ultima, perché è quella in cui si cambia, ricordiamo la prima. Quando nasciamo non la possiamo ricordare, perché non vediamo, ma lì la ricordiamo, e siamo pronti a ricominciare e quindi siamo liberi". Ha parlato di nascita e di vita Ezio Bosso, mai di fine o di malattia e il suo entusiasmo è stato tanto che alla fine quel richiamo a “fare musica insieme”, chiunque lo ha sentito proprio, anche chi ha mani buone e senza difetti, ma non sa suonare.

di Claudia Mura