Il trionfo degli Stadio: "E pensare che la nostra canzone l'anno scorso era stata scartata"

La storica band nata con Lucio Dalla svela il retroscena: "Ma è andata meglio così. La svolta? Quando dal cielo Lucio Dalla mi ha fatto arrivare una zoccolata"

Il trionfo degli Stadio: 'E pensare che la nostra canzone l'anno scorso era stata scartata'
di Cinzia Marongiu

Quando si dice buttare il cuore oltre l’ostacolo. Gli Stadio, la leggendaria band bolognese nata con Lucio Dalla e cresciuta a suon pane, rock e successi (anche) con Vasco Rossi, in questo Sanremo ci hanno messo davvero cuore e anima. Quelli che hanno loro permesso di tornare nel “luogo del delitto”, ovvero quel Festival che li aveva rinnegati (due ultimi posti, nel 1984 e nel 1986, miglior piazzamento un quinto posto con “Lo zaino” scritto dalla premiata ditta Curreri/Vasco Rossi) e, l’anno scorso, addirittura bocciati. “Già perché la canzone con la quale abbiamo vinto, “Un giorno mi dirai”, è la stessa che abbiamo presentato l’anno scorso quando però non siamo stati ammessi”. A rivelarlo è lo stesso Gaetano Curreri, voce roca inconfondibile della band e commozione malcelata, che arriva in sala stampa nella lunga notte dedicata ai festeggiamenti “Ma credo sia stato meglio così: l’anno scorso non avevamo un disco pronto e saremmo usciti con un album di vecchi successi. Stavolta invece abbiamo appena pubblicato “Miss nostalgia”, un disco con alcune chicche importanti, come il brano in cui suona il sax Lucio Dalla. E comunque quel provino scartato l’anno scorso non aveva il sound Stadio”.

Gaetano Curreri e compagni raccontano la loro avventura sanremese partita quasi in sordina  e chiusa con un trionfo fatto di ben quattro premi: un plebiscito che conta, oltre alla vittoria al Festival, quella della serata delle cover (con “La sera dei miracoli” di Lucio dalla) , il premio della sala stampa web e radio, e quello per la miglior musica, istituito quest’anno. In più, incassano pure la dedica di patty Pravo, altra leonessa della canzone italiana, che vince il premio della critica e lo dedica a Gaetano e compagni. “La prima sera ho avuto qualche problema tecnico di ritorno dell’audio e forse aravamo anche un po’ intimoriti”, ammette gaetano Curreri. “Ma la chiave di vlta è stata la serata delle cover, quella in cui ci siamo ricordati che siamo gli Stadio, una band che suona e canta da 35 anni e che fa belle canzoni. E poi credo che Lucio mi abbia fatto arrivare una zoccolata. Sapete, quando ero il suo tastierista, Lucio  al primo errore mi guardava male; al secondo, mi tirava la zoccolata e al terzo il mazzo di chiavi. Ecco io, cercando di non prendermi il mazzo di chiavi,  mi sono concentrato e ho cercato di non fare più errori. Ed effettivamente è andata bene. A chi dedichiamo la nostra vittoria? A noi stessi e alla nostra storia fatta di errori e di successi. Ma comunque fatta sempre di assoluta passione e amore per la musica. Oggi è San valentino, la festa dell’amore e noi siamo innamorati della musica”.

di Cinzia Marongiu