Giovanna Civitillo, il fango e l'etichetta di "moglie di": "Basta, ora parlo io"
Qualche settimana fa si è raccontata alla Venier e ha svelato che la sua carriera, conoscendo Amadeus, si era interrotta. Apriti cielo! Come osa? " Allora ho deciso di farmi scivolare addosso tutto e di rivendicare la mia libertà di scegliere". Lontana, finalmente dai pregiudizi
In Italia ti perdonano tutto, tranne che essere moglie o compagna di un uomo importante, di un uomo che ha successo o potere. Allora no, te ne devi stare buona e a cuccia, a godere di luce riflessa (non troppa, eh, perché altrimenti ti accusano di cercare visibilità) e a sfoggiare outfit, bella, sorridente e possibilmente muta. Già perché qualsiasi cosa tu decida di fare o dire, verrai comunque infilzata dalla maldicenza, compagna stretta dell’invidia, vera regina di questo nostro povero Paese precipitato da tempo nella guerriglia social quotidiana. Ne sa qualcosa Giovanna Civitillo, moglie dell’uomo del momento, Amadeus.
Qualche settimana fa si è raccontata con sincerità e generosità alla zia Mara e ha avuto l’ardire di svelare un dato di fatto e cioè che l’amore con il conduttore, conosciuto ai tempi de “L’Eredità”, quando ipnotizzava oltre lui mezza Italia con la sua “scossa”, ha decretato la fine della sua carriera televisiva. Altre erano infatti, a quel punto, le sue priorità, altre le urgenze, altri i sogni da realizzare. Dedicarsi a un grande amore, costruire una vera famiglia, crescere senza troppe tate di mezzo il loro figlio, José. Apriti cielo! Come osa? Da quel momento è partito il tiro al bersaglio, contradditorio e malevolo, capace di schizzare fango in tutte le direzioni perché se per anni Giovanna ha scelto di non lavorare la colpa è di Amadeus che l’ha costretta a stare a casa, triste angelo del focolare del nuovo millennio. Così come se Giovanna ha poi scelto di tornare a lavorare in tv, al “Prima Festival” l’anno scorso e a “La vita in diretta” quest’anno, la colpa è sempre di Amadeus che la raccomanda e “la piazza” nel piccolo schermo, quasi fosse un grazioso soprammobile da esibire e non una professionista in grado di trovare la propria traiettoria esistenziale. Insomma, qualsiasi cosa faccia non va bene ai censori e ai giudici del web, in servizio permanente effettivo.
Per fortuna Giovanna Civitillo, alla dolcezza, unisce una grande forza e in questa videointervista esclusiva a Tiscali.it racconta la via di fuga che ha scelto, “quella di farmi scivolare addosso tutto, di concentrarmi sulle cose positive, che per fortuna sono tantissime, e di non regalare tempo ed energie a chi vuole solo ferirti”. Bella e statuaria ma anche e soprattutto vera, si racconta mentre è seduta al ristorante dell’albergo dove “vive” da settimane con il suo Amedeo e con il loro figlio. “Ho deciso di fare semplicemente ciò che desidero e di rivendicare la mia libertà di scegliere”.
Così anticipa i prossimi impegni lavorativi che la vedranno di nuovo accanto ad Amadeus, proprio come ai tempi de “L’Eredità” ma racconta pure di cosa è fatto il loro quotidiano e che cosa sogna di fare appena il Festival sarà archiviato. E in questo carnevale di canzoni e polemiche, la colonna sonora delle sue parole ce la regala una vecchia, bellissima canzone di Renato Zero che diceva così: “Quanta paura ti fa quello che il mondo dirà! Quell’etichetta non c’è via di mezzo è per te pettegolezzo o mania! Sgualdrina, lesbica o figlia di Maria”. Ecco nel suo caso l’etichetta da aggiungere è quella di “moglie di”. La canzone per la cronaca si intitola “Santa Giovanna” e finisce così: “La gente sa… ma che ne sa?”.